• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/01087    ascoltate le comunicazioni rese dal Governo in merito agli sviluppi in atto nella crisi libica;    prendendo atto, in particolare, di quanto affermato dal Ministro degli affari...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01087presentato daPINI Gianlucatesto diMartedì 13 settembre 2016, seduta n. 671

   Le Commissioni III e IV,
   ascoltate le comunicazioni rese dal Governo in merito agli sviluppi in atto nella crisi libica;
   prendendo atto, in particolare, di quanto affermato dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dal Ministro della difesa, relativamente ad una richiesta di sostegno inoltrata dal Governo di Accordo Nazionale nei confronti dell'Italia ed all'incertezza delle sorti della battaglia scoppiata tra le milizie del generale Khalifa Haftar e le guardie petrolifere fedeli all'esecutivo diretto da Fayez al Serraj per il controllo di alcuni terminali petroliferi di grande importanza per la sicurezza energetica nazionale;
   ricordando come la cosiddetta Brigata di Misurata abbia subito perdite particolarmente pesanti nella battaglia per liberare Sirte dall'insediamento del cosiddetto Stato Islamico in Libia, non ancora conclusa;
   rilevata la persistente gravità della crisi migratoria che colpisce il nostro Paese, che continua ad essere interessato da un afflusso continuo di irregolari provenienti dalle coste della Libia;
   ritenendo, in ragione del loro operato privo di scrupoli, gli scafisti una minaccia paragonabile a quella rappresentata dalle milizie dello Stato Islamico, in quanto responsabili della morte per annegamento nel Mediterraneo di migliaia di persone;
   sottolineando come da tempo l'Eunavfor Med continui ad operare anche in prossimità delle coste libiche senza tuttavia esercitare apparentemente alcun effetto dissuasivo sugli scafisti;
   evidenziando come al largo della Libia incroci anche una flotta sotto il comando e controllo delle nostre autorità militari, che conduce la cosiddetta operazione «Mare Sicuro» in vista della tutela più ampia degli interessi del nostro Paese sul suolo libico, con un mandato teoricamente più aggressivo nei confronti degli scafisti,

impegnano il Governo:

   ad assumere le iniziative ritenute più opportune, comprese quelle di natura militare, per ottenere lo sradicamento del cosiddetto Stato Islamico da Sirte e da tutto il territorio libico, se necessario riducendo la consistenza dei contingenti armati inviati in teatri più lontani;
   a rinforzare il presidio militare marittimo delle acque antistanti la Libia allo scopo di evitare fughe verso le coste del nostro Paese da parte dei miliziani dello Stato Islamico sconfitti;
   a considerare gli scafisti come una minaccia alla sicurezza del nostro Paese da debellare;
   ad adoperarsi conseguentemente, in sede europea e presso il Governo di accordo nazionale, diretto da Fayez al Serraj per l'approvazione del passaggio dell'eunavfor med alla cosiddetta «terza fase», che implica un contrasto ai flussi migratori illegali diretti verso l'Europa esteso finalmente anche alle acque territoriali ed al suolo libico, comprensivo di respingimenti militarmente assistiti;
   ad assumere tutte le iniziative ritenute opportune per impedire che i terminal petroliferi che riforniscono il nostro Paese cadano nelle mani di forze ostili al governo di accordo nazionale.
(7-01087) «Gianluca Pini, Giancarlo Giorgetti, Caparini, Fedriga, Molteni, Guidesi».