• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/09491    il 10 settembre 2016 la consigliera regionale Silvia Prodi, componente dell'Intergruppo di amicizia con il popolo Saharawi dell'assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, insieme a...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09491presentato daINCERTI Antonellatesto diGiovedì 15 settembre 2016, seduta n. 673

   INCERTI, ROMANINI, PATRIZIA MAESTRI, GANDOLFI e BARUFFI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   il 10 settembre 2016 la consigliera regionale Silvia Prodi, componente dell'Intergruppo di amicizia con il popolo Saharawi dell'assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, insieme a Caterina Lusuardi, presidente dell'associazione umanitaria «Jaima saharawi» e da Fabiana Bruschi, aderente all'associazione, sono partite da Bologna in direzione Layoun, cittadina situata nella zona del Sahara Occidentale, contesa tra il Marocco e il fronte Polisario e attualmente sotto la giurisdizione marocchina;
   scopo del viaggio era incontrare alcune persone del popolo saharawi, in contatto con l'associazione, per ricevere informazioni sulle loro condizioni di vita. La visita, benché non fosse di natura ufficiale ed istituzionale, era stata comunicata all'Ambasciata italiana in Marocco e le tre si erano regolarmente registrate sul sito internet della Farnesina;
   Prodi, Lusuardi e Bruschi hanno riferito che raggiunta Layoun non è stato loro permesso di scendere dall'aereo e funzionari della polizia marocchina, dopo aver ritirato loro i passaporti, senza alcuna spiegazione e senza il rilascio di alcun documento ufficiale, le hanno fatte reimbarcare dirette a Casablanca. Lì le donne sono state condotte da un funzionario di polizia in borghese nella zona di transito dell'aeroporto dove sono state trattenute all'incirca per diverse ore prima di essere raggiunte dal console italiano che le ha informate del fatto che la mattina seguente sarebbero state rimpatriate con il primo volo per Bologna;
   negli ultimi anni è fortemente cresciuto nel nostro Paese il sostegno, anche istituzionale, nel solco delle numerose risoluzioni delle Nazioni Unite succedutesi nel tempo, alla prospettiva di decolonizzazione, autodeterminazione e democratizzazione dei territori del Sahara Occidentale. In questo solco sono nate tante iniziative di solidarietà che, da tutt'Italia, ma in special modo dall'Emilia-Romagna, offrono sostegno umanitario alle popolazioni saharawi. Iniziative che questo episodio rischia di compromettere –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dell'episodio occorso nei giorni scorsi alla consigliera regionale dell'Emilia-Romagna Silvia Prodi e alle rappresentanti dell'associazione «Jaima Saharawi», in visita alla cittadina di Layoun nei territori del Sahara Occidentale e se non ritenga necessario assumere una forte presa di posizione diplomatica, in raccordo con i partner europei e con le istituzioni comunitarie, volta a favorire l'effettivo riconoscimento della libertà di accesso e di circolazione nei territori del Sahara Occidentale di osservatori internazionali indipendenti, della stampa e delle organizzazioni umanitarie. (5-09491)