• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/06323 PETRAGLIA, DE PETRIS, BAROZZINO, CERVELLINI, DE CRISTOFARO - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che: durante l'ultimo incontro presso...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06323 presentata da ALESSIA PETRAGLIA
mercoledì 14 settembre 2016, seduta n.678

PETRAGLIA, DE PETRIS, BAROZZINO, CERVELLINI, DE CRISTOFARO - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

durante l'ultimo incontro presso il Ministero dello sviluppo economico, svoltosi il 12 settembre 2016, la multinazionale Ericsson ha confermato il nuovo piano industriale che prevede, a livello nazionale, 385 esuberi su circa 4.000 dipendenti;

già durante l'incontro del 6 settembre, sempre presso il Ministero, l'atteggiamento della multinazionale svedese è stato di totale chiusura rispetto a qualunque richiesta di trattativa con il sindacato e anche alle proposte degli enti locali (Regioni e Comuni);

le città maggiormente toccate sono Genova (188 esuberi) dove, già nel recente passato, la multinazionale aveva dimezzato i propri dipendenti, e Pisa, dove, su un totale di 49 dipendenti a tempo indeterminato, sono previsti 9 esuberi e, a partire dal 1° gennaio 2017, 26 trasferimenti obbligatori, riguardanti anche alcuni assunti nel 2014 secondo le clausole occupazionali di "Arno3";

nei giorni scorsi i sindaci di Genova, Napoli e Pisa avevano prodotto un appello comune al Governo, ritenendo che la vertenza, per il suo carattere nazionale, lo doveva vedere pienamente coinvolto, affinché la procedura di licenziamento venisse ritirata e fosse avviato un confronto sulle prospettive dell'azienda in Italia;

oltre all'atteggiamento della Ericsson, il risultato negativo di questa trattativa è, come sottolineato dalle organizzazioni sindacali, attribuibile in larga parte al comportamento del Governo che in questi mesi è stato a giudizio degli interroganti totalmente assente e superficiale;

nel corso degli anni la Ericsson ha ricevuto in Italia svariate decine di milioni di euro di finanziamenti pubblici proveniente dall'Unione europea, dal Governo italiano e dalle Regioni italiane per sostenere progetti di ricerca, testare nuove tecnologie, sviluppare prototipi;

secondo le organizzazioni sindacali l'intervento su Pisa (polo in località San Cataldo) non sarebbe un semplice piano di tagli, ma l'inizio di un progetto di dismissione dell'intero sito che farà perdere nel tempo tutti i 53 posti di lavoro;

la società ha ricevuto, per la sede di San Cataldo, notevoli finanziamenti pubblici finalizzati all'investimento su Pisa quale luogo di eccellenza nella produzione scientifica e tecnologica avanzata, con il coinvolgimento di istituti pubblici di ricerca quali il CNR e la scuola superiore "Sant'Anna", come ad esempio i circa 6 milioni di euro arrivati nel 2014 dalla Regione Toscana per lo sviluppo di progetti di ricerca, come il cosiddetto Arno3;

nel 2015 è stato presentato, per il settore, un ulteriore progetto (il Fi-Pi-Li 3), ammesso con riserva ad un finanziamento pubblico di circa 7 milioni di euro, di cui circa 3,5 destinati alla Ericsson;

secondo le rappresentanze sindacali quest'ultimo finanziamento sarebbe il motivo per cui la società non smantella integralmente il sito pisano, dove manterrà, per ancora poco tempo, un gruppo di dipendenti in modo da non perdere le risorse pubbliche stanziate;

considerato che:

prima dell'apertura della procedura di mobilità sono stati richiesti, da parte della multinazionale svedese in accordo con la rappresentanza sindacale unitaria di Pisa, corsi finanziati da Fondimpresa per riqualificare 30 persone del sito Ericsson di Pisa per le tecnologie 5G e radio;

tra i progetti ideati in collaborazione con la scuola superiore Sant'Anna di Pisa e con il CNIT, che secondo le originali intenzioni di Ericsson nel prossimo futuro sarebbero stati sviluppati proprio dai lavoratori di Pisa al momento considerati esuberi o da trasferire, vi è proprio la rete di trasferimenti dati ultraveloce 5G e delle tecnologie fotoniche, nell'ambito delle reti di trasporto ottiche di prossima generazione, che risultano essere tuttora tra gli obiettivi principali della multinazionale;

tenuto conto che è notevole l'importanza strategica della multinazionale nel settore delle telecomunicazioni e forte l'impatto che avrà il piano esuberi appena confermato, che certamente potrebbe essere il prodromo di un possibile totale disimpegno a livello sia nazionale che locale rischiando di determinare de facto la chiusura del sito produttivo pisano di San Cataldo, con un forte impatto anche sul laboratorio di ricerca pisano attivo all'interno del CNR;

considerato che:

gli esuberi e la potenziale dismissione del polo pisano non sono giustificati da motivazioni di ordine economico, come sottolineato dalle organizzazioni dei lavoratori, visto che il centro pisano è sostanzialmente in grado di autofinanziarsi grazie alle partnership con il mondo accademico e istituzionale;

in data 14 settembre i lavoratori della Ericsson di tutta Italia torneranno di nuovo a manifestare contro il piano Ericsson ed i licenziamenti previsti;

visto che:

il Governo dovrebbe profondere notevole impegno nel vigilare su come vengono investiti i fondi da esso erogati, così come quelli europei e regionali;

in più occasioni i lavoratori, da tempo in stato di agitazione, e le rappresentanze sindacali hanno richiesto, invano, un intervento del Governo al fine di evitare il piano di ridimensionamento occupazionale in Italia da parte della Ericsson;

addirittura il 6 luglio 2016, mentre quasi 400 lavoratori rischiano di perdere il proprio posto di lavoro, il Governo ha festeggiato il 17° evento annuale della multinazionale, firmando, per giunta, un protocollo sull'occupazione giovanile, senza interessarsi degli effetti devastanti che il piano industriale comporterebbe per l'occupazione e per l'economia dei territori in cui la Ericsson opera,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno chiarire quali contributi di competenza del Ministero dello sviluppo economico, così come quelli regionali, siano stati erogati nel corso di questi anni e se gli investimenti collegati abbiano rispettato gli impegni siglati;

come, alla luce del fallimento della trattativa, intendano procedere per far ritirare gli esuberi nelle sedi di Pisa e Genova come nel resto del Paese;

quale sarà l'atteggiamento del Governo nei confronti della Ericsson, alla luce dell'atteggiamento tenuto dalla multinazionale in questa vicenda e se intendano continuare a distribuire risorse pubbliche (contributi e finanziamenti) a chi licenzia senza alcuna giustificazione di profilo economico.

(4-06323)