• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/09501    articoli di stampa, anche molto dettagliati, riportano informazioni circa la presenza nella provincia di Foggia di insediamenti di cittadini comunitari e non, che vivono stanziali, ma in...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09501presentato daVEZZALI Maria Valentinatesto diVenerdì 16 settembre 2016, seduta n. 674

   VEZZALI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   articoli di stampa, anche molto dettagliati, riportano informazioni circa la presenza nella provincia di Foggia di insediamenti di cittadini comunitari e non, che vivono stanziali, ma in condizioni «limite»;
   precisamente a Borgo Mezzanone (circa 10 chilometri da Foggia, ma frazione di Manfredonia) risiedono, nel cosiddetto «Ghetto dei Bulgari», in un villaggio abusivo fatto di roulotte e baracche, circa 1000 persone, tutti cittadini comunitari, fra cui molti bambini, in assenza totale di acqua corrente, elettricità e servizi igienici. Inutile dire che i minori presenti non vanno a scuola, non hanno nulla per giocare e vivono come in una favela;
   a Rignano Garganico, invece, c’è il cosiddetto «Ghetto nero» un'area sotto sequestro (con facoltà d'uso) da marzo 2016, in cui vivono circa 2500 immigrati adulti;
   la maggior parte di queste persone spera di avere un'opportunità di lavoro nella raccolta dei pomodori che impiega, nella sola provincia di Foggia, circa 20 mila manovali, gestiti quasi tutti dal caporalato;
   un «caporale» che trasporta in media 20 manovali si fa pagare 5 euro per persona per il trasporto nei campi e, a quanto riferiscono le associazioni che difendono gli interessi di questi lavoratori, prende 50 centesimi per ogni cassa da tre quintali di raccolto del manovale a cui restano gli altri 4 euro della paga. Pertanto, se a un manovale per 12 ore di lavoro nei campi e sotto il sole restano 55 euro (sempre che riesca a raccogliere i 15 cassoni che impone la media per manovale), al «caporale» vanno i 100 euro per il passaggio nel furgone e i 150 per la trattenuta sul compenso per il raccolto dei 20 manovali trasportati;
   a parte gli sporadici controlli della Guardia di finanza sulla regolare contrattualizzazione della manodopera e per mettere in luce gli eventuali illeciti e una segnalazione fatta dai comuni interessati all'ambasciata bulgara, affinché collabori con le istituzioni italiane, non sembrano esserci segnali concreti o piani d'azione per una soluzione della questione che impedisca sacche di degrado e l'ampliamento delle aree che, nel tempo, vanno espandendosi, facendo registrare nuovi arrivi –:
   se non ritengano necessario intervenire al fine di scongiurare epidemie e verificare se, come e dove trasferire questi disperati che vivono al limite della sopravvivenza, in modo abusivo e perfino sfruttati dal caporalato;
   se non si ritenga di assumere iniziative per assicurare, almeno ai bambini, condizioni dignitose di vita e fare in modo, visto il perdurare della situazione, che possano avere diritto a frequentare la scuola entro il ciclo dell'obbligo, anche ai fini dell'integrazione;
   quali iniziative di competenza intendano assumere per sostenere gli enti locali affinché siano garantiti i servizi sociali per evitare che la situazione di generale degrado e l'allontanamento dei genitori dall'insediamento per l'intera giornata possa esporli a rischi o li possa portare a compiere atti illeciti. (5-09501)