• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01522 COLLINA, MARCUCCI, DI GIORGI, DE MONTE, PAGLIARI, LO GIUDICE, MOSCARDELLI, CUCCA, GOTOR, MASTRANGELI, ASTORRE, RICCHIUTI, IDEM - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01522 presentata da STEFANO COLLINA
martedì 21 gennaio 2014, seduta n.170

COLLINA, MARCUCCI, DI GIORGI, DE MONTE, PAGLIARI, LO GIUDICE, MOSCARDELLI, CUCCA, GOTOR, MASTRANGELI, ASTORRE, RICCHIUTI, IDEM - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che:

dopo alcuni mesi un cui si sono susseguite brevi chiusure, dalla data del 26 luglio 2013 all'archivio di Stato della città di Faenza (Ravenna) è del tutto inaccessibile;

nel 1957 il Comune di Faenza e le opere pie depositarono i loro archivi presso l'archivio di Stato, unificando, in tal modo, 3 imponenti fondi. Il nuovo archivio di Stato di Faenza veniva istituito nell'ambito di una sezione della biblioteca comunale della città ma gestito autonomamente. A differenza degli altri archivi della regione Marche, gestiti a livello provinciale, l'archivio di Stato di Faenza è una sezione distaccata dell'archivio di Ravenna, analogamente a quanto avviene per l'archivio di Imola che è collegato con quello di Bologna;

fino al mese di agosto 2013 relativamente al personale e all'orario di apertura la situazione degli archivi di Stato dell'Emilia-Romagna era la seguente: Ravenna, 4 dipendenti, 33 ore a settimana; Imola, 8 dipendenti, 39 ore a settimana; Cesena, 9 dipendenti, 42 ore a settimana; Forlì, 7 dipendenti; Faenza, 2 dipendenti, 28 ore a settimana;

considerato che:

la chiusura dell'archivio è senz'altro da attribuire alla grave carenza di organico che non consente all'archivio la prosecuzione di tutte le importanti attività fin ora svolte con estrema competenza, oltre all'erogazione di servizi fondamentali per il territorio;

un gruppo di ricercatori della città sarebbe disponibile a cooperare con l'archivio di Stato di Faenza mediante una forma di supporto volontario, sulla base di convenzioni da stipulare in base alle leggi esistenti. A tal fine, iniziative analoghe sono già state attivate, negli anni '80, in alcune città quali Ferrara, Massa, Torino e Vercelli;

nell'archivio si conserva la memoria storica della città e del territorio come l'archivio storico comunale, l'archivio notarile, le congregazioni religiose, i dati di riferimento degli ospedali e molto altro;

anche l'archivio diocesano risulta chiuso da mesi e Faenza rischia di perdere la propria identità storica, anche in ragione dei molti ricercatori di altre città che spesso vengono a compiere i loro studi nella città;

considerato, inoltre, che la soluzione del problema dovrebbe spettare all'amministrazione statale e i cittadini da tempo auspicano che si possa tornare alla normalità con il ripristino del servizio istituzionale,

si chiede di sapere quali strumenti il Ministro in indirizzo intenda porre in essere a tutela dell'archivio di Stato di Faenza, ai fini della sua riapertura, anche in riferimento ai servizi per i cittadini.

(4-01522)