• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03225 il Governo con legge 4 giugno 2010, n. 96 (Legge comunitaria 2009) articolo 28, ha ricevuto delega per adottare uno o più decreto legislativi per il riassetto, il riordino, il coordinamento e...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03225presentato daOLIVERIO Nicodemo Nazzarenotesto diMartedì 21 gennaio 2014, seduta n. 156

OLIVERIO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
il Governo con legge 4 giugno 2010, n. 96 (Legge comunitaria 2009) articolo 28, ha ricevuto delega per adottare uno o più decreto legislativi per il riassetto, il riordino, il coordinamento e l'integrazione della normativa nazionale in materia di pesca ed acquacoltura;
in attuazione al dettato della norma sopracitata il Governo ha emanato il decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4, pubblicato in gazzetta Ufficiale n. 26 del 1o febbraio 2012 Misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura, a norma dell'articolo 28 della legge 4 giugno 2010, n. 96;
il comma 4 dell'articolo 28 prevede che entro 2 anni dalla entrata in vigore dei decreti legislativi attuativi della delega, possono essere emanate disposizioni correttive ed integrative;
i due anni per gli interventi di cui sopra scadono il 2 febbraio 2014;
nel frattempo sono state emanate nuove disposizioni comunitarie in materia di pesca professionale ed acquacoltura, non da ultime la riforma della Politica comune della pesca e la riforma dell'organizzazione comune dei mercati, che necessitano di interventi legislativi in ambito nazionale;
il coordinamento pesca dell'Alleanza delle cooperative italiane (ACI) ha più volte ed in varie occasioni sollecitato il Governo ad intervenire sulla legislazione nazionale, chiedendo interventi legislativi volti alla modernizzazione del settore, alla semplificazione degli oneri burocratici, a valorizzare il ruolo multifunzionale delle imprese di pesca ed acquacoltura, ad armonizzare la normativa nazionale con quella comunitaria in materia di controlli ed ad assicurare la coerenza della pesca non professionale con le disposizioni comunitarie in materia;
lo stesso coordinamento pesca dell'ACI ha più volte dichiarato la propria disponibilità ad una interlocuzione con il Governo e con l'amministrazione nazionale per superare gli ostacoli normativi esistenti;
ad un mancato supporto legislativo per la modernizzazione del settore, occorre aggiungere un perdurante stato di crisi economica e sociale del settore che nell'ultimo decennio ha registrato un calo del personale imbarcato del 38,26 per cento, una riduzione della flotta del 28,1 per cento, una contrazione dei ricavi del 31 per cento, una riduzione delle catture del 48,84 per cento, ed un ridimensionamento dei fondi nazionali a disposizione per il settore del 77 per cento –:
quali azioni il Ministro interrogato intenda promuovere per non perdere questa ulteriore occasione di revisione della normativa di settore, senza maggiori oneri per lo Stato. (4-03225)