• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/09526    da anni lavorano presso il Ministero della giustizia, nei diversi uffici giudiziari in tutto il Paese, oltre 1.100 operatori inseriti con contratto di formazione nelle cancellerie, i...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09526presentato daIANNUZZI Tinotesto diMercoledì 21 settembre 2016, seduta n. 677

   TINO IANNUZZI e CARRESCIA. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   da anni lavorano presso il Ministero della giustizia, nei diversi uffici giudiziari in tutto il Paese, oltre 1.100 operatori inseriti con contratto di formazione nelle cancellerie, i cosiddetti «tirocinanti di giustizia» che, dopo un percorso di cinque anni (regionale prima, ministeriale poi) a seguito della selezione bandita con decreto interministeriale del 20 ottobre 2015, collaborano con il personale di ruolo per colmare il vuoto di organico superiore oramai alle 10.000 unità;
   questo ennesimo percorso formativo terminerà il 30 novembre 2016 e, ad oggi, non risultano soluzioni definitive affinché venga finalmente riconosciuto il lavoro finora egregiamente svolto da tale personale;
   investire risorse pubbliche nella formazione di nuovo personale, senza tuttavia prevederne una stabile collocazione futura e un definitivo inserimento lavorativo, produce danni di natura sia economica sia sociale;
   le conoscenze e la professionalità, acquisite dai tirocinanti con il percorso formativo compiuto e generalmente riconosciute ed apprezzate debbono, invece, essere valorizzate ed utilizzate a tempo indeterminato, previe procedure concorsuali che tengano appunto conto della loro esperienza e professionalità;
   i titolari di diversi uffici giudiziari, fra cui il Presidente della corte d'appello di Roma con una lettera al Ministro della giustizia (prot. n. 27315 del 27 giugno 2016), hanno prefigurato una valida soluzione alla predetta questione, nel rispetto dell'articolo 97 della Costituzione, del decreto del Presidente della Repubblica n. 487 del 1994, dei decreti legislativi nn. 165 del 2001 e 150 del 2009, ovvero di svolgere prove pratiche attitudinali tendenti ad accertare la professionalità dei tirocinanti;
   in attesa di una soluzione definitiva, nell'interesse degli uffici che sono in profonda situazione di sofferenza a causa delle pesantissime carenze di organico, è necessario, comunque, il rinnovo del percorso formativo dei tirocinanti, prevedendo per essi anche una borsa lavoro più adeguata e congrua al servizio svolto con dedizione e serietà;
   in occasione della discussione del decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 agosto 2016, n. 161, il Governo, nella seduta della Camera dei deputati del 26 luglio 2016, ha accolto come raccomandazione l'ordine del giorno Carrescia-Tino Iannuzzi n. 9/3954-A/1, che ha impegnato l'Esecutivo «a riconoscere in modo significativo, nelle procedure concorsuali pubbliche disciplinate con decreto del Ministro della giustizia per l'assunzione di personale finalizzata a rendere più efficienti i servizi, il percorso formativo dei circa 1.100 tirocinanti di giustizia oggi a supporto agli Uffici e, nelle more, al rinnovo del loro percorso formativo con una borsa lavoro più adeguata e confacente al contributo che essi stanno dando al sistema giudiziario» –:
   quali urgenti ed indifferibili iniziative il Ministro intenda assumere per rinnovare il percorso formativo dei circa 1.100 tirocinanti della giustizia, che in questi anni hanno avuto ed hanno un ruolo importante e prezioso al servizio dei diversi uffici giudiziari, prevedendo una borsa lavoro più adeguata e corrispondente alla qualità e alla rilevanza del lavoro svolto, oltre che per riconoscere in modo significativo il percorso formativo svolto dai medesimi tirocinanti nelle procedure concorsuali pubbliche per l'assunzione di 1.000 unità di personale amministrativo decisa con il decreto-legge n. 117 del 2016. (5-09526)