• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/09574    in un territorio già segnato da una profonda crisi economica ed occupazionale quale quello della provincia di Catania, sulla città di Paternò si è abbattuta la notizia del possibile...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09574presentato daALBANELLA Luisellatesto diVenerdì 23 settembre 2016, seduta n. 678

   ALBANELLA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   in un territorio già segnato da una profonda crisi economica ed occupazionale quale quello della provincia di Catania, sulla città di Paternò si è abbattuta la notizia del possibile licenziamento di ben 585 posti di lavoro della società di call center Qè, che gestisce commesse statali inbound come Enel ed INPS, quest'ultima attraverso subappalto con Transcom Worl Wide Spa competitor nazionale, e commesse come Wind e Sky outbound;
   si tratta del drammatico epilogo di una fallimentare gestione che, a seguito delle forti pressioni sindacali, è stata certificata nel giugno 2016 con l'approvazione del bilancio consuntivo dal quale emerge un debito di circa 6,5 milioni di euro dei quali, secondo le stesse dichiarazioni dell'amministratore unico, la maggior parte deriverebbe dal mancato pagamento dell'IVA, con conseguente attestazione di evasione fiscale;
   nell'aprile 2015 è iniziata la cassa integrazione e un anno dopo il licenziamento per duecento lavoratori a progetto. Nello scorso mese di maggio i contratti di solidarietà che hanno evitato i 90 esuberi richiesti dall'azienda, ma dal medesimo mese vengono pagati gli stipendi e non si ricevono nemmeno i contributi Inps;
   nel corso dell'incontro recentemente tenutosi presso la prefettura di Catania per il salvataggio dell'impresa di Paternò, le società Gpi e Transcom, che avevano manifestato l'interesse ad acquistare il call center, hanno fatto un passo indietro e sembra allontanarsi anche l'ipotesi di affitto di parte dell'azienda, l'unica prospettiva di continuità lavorativa sembrerebbe riguardare solo i 90 lavoratori impegnati nelle commesse Wind ed Enel, per i quali potrebbe profilarsi un subentro;
   appare di tutta evidenza la necessità di una gestione di tale crisi aziendale che vada oltre la dimensione locale e che metta in campo ogni iniziativa utile per scongiurare un esito occupazionale tanto pesante in una regione che già sconta tassi di disoccupazione drammatici –:
   quali iniziative intendano assumere al fine di convocare un tavolo di concertazione, con la partecipazione di tutti i soggetti sociali ed istituzionali interessati, affinché vengano salvaguardati i livelli occupazionali esistenti nel settore dei call center nella città di Paternò. (5-09574)