• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01946 la società SAT, Società autostrada tirrenica p.a., è stata autorizzata alla realizzazione dell'autostrada tirrenica, da Rosignano a Civitavecchia; tale corridoio autostradale appare...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01946presentato daDE ROSA Massimo Felicetesto diMercoledì 22 gennaio 2014, seduta n. 157

DE ROSA, TERZONI, MASSIMILIANO BERNINI, LOREFICE, BECHIS e DE LORENZIS. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la società SAT, Società autostrada tirrenica p.a., è stata autorizzata alla realizzazione dell'autostrada tirrenica, da Rosignano a Civitavecchia;
tale corridoio autostradale appare non solo non necessario, ma dannoso per lo sviluppo economico, per il turismo e per l'ambiente della zona della Maremma. Esso, infatti, produrrà un impoverimento certo dei residenti e di un ambiente, ad oggi, unico, ben conservato, armonico, poco urbanizzato;
non si guadagnerà in velocità di scorrimento degli automezzi, in quanto già oggi, sulla statale «Aurelia», i 115 chilometri di variante da Rosignano a Grosseto si percorrono a 110 chilometri orari; con un'autostrada a 130 chilometri orari si guadagnerebbero, in via ipotetica, una manciata di minuti, ma le previste 4 barriere vanificheranno il magro guadagno, e nel periodo estivo renderanno caotico il traffico dei turisti;
l'Unione europea nel suo libro bianco non chiede che il corridoio TEN1(Berlino-Palermo) sia fatto con autostrada a pedaggio (in Germania non lo sono), chiede solo che ci sia «continuità di larghezza di carreggiata», e questo è assicurato, almeno nel tratto Rosignano-Grosseto Sud, dalla Variante Aurelia, bella superstrada, quattro corsie con guardrail, larga a sufficienza, sicura, collaudata dall'ANAS per 110 chilometri orari, già pagata con i fondi statali e gratuita;
cosa diversa sono i 106 chilometri a sud di Grosseto, che da anni gridano vendetta per la pericolosità e i morti. È da lì che si sarebbe dovuto iniziare se realmente si avesse avuto a cuore la sicurezza dei cittadini, non iniziando da dove la strada è già sicura;
il progetto CIPE 2008 era approvato dalle amministrazioni e dalla SAT, non dalle associazioni ambientaliste e soprattutto, nella sua prima stesura, era stato bocciato dalla Commissione dell'Unione europea per la concorrenza, in quanto prevedeva il cosiddetto «accollo» da parte dello Stato: 3,8 miliardi a favore di SAT nel 2046, alla fine della concessione. Cioè a fronte di un'opera che sarebbe costata a SAT 3,8 miliardi, lo Stato, al momento di riprenderla, avrebbe rimborsato tutto l'investimento iniziale e così SAT, per 35 anni, avrebbe incassato il pedaggio;
i cittadini pagheranno di tasca propria l'infrastruttura, tre volte. Prima, con la variante già pagata negli anni; poi durante i 35 anni gestionali col pedaggio; infine, restituendo alla SAT in toto i costi dell'opera;
il progetto CIPE definitivo non parla più di accollo, e per questo la SAT l'ha rigettato, variando in pochi mesi le cifre sul traffico e presentando un progetto di Autostrada in sede Aurelia, ad un costo ben inferiore di 2,2 miliardi di euro;
pagare il pedaggio su di un bene già pubblico è incomprensibile. La variante è già esistente e la società SAT non farà altro che allargarla in qualche tratto e installare i caselli per la riscossione, oltre che recintarla lungo i lati del percorso;
il pedaggio, se applicato ai residenti, rappresenterebbe una nuova, iniqua tassa sui cittadini, un pedaggio tra l'altro, esoso, tra i più cari d'Europa, 18 centesimi per chilometro (1,80 euro ogni 10 chilometri di tratta);
il progetto non prevede interventi nelle gallerie o sui viadotti, a riprova che la variante va già bene così com’è, e che, a giudizio degli interroganti, si vuole realizzare un'autostrada che di fatto produce benefici solo per SAT; un mancato adeguamento di carreggiata per le gallerie e per i viadotti crea una larghezza della carreggiata variabile (oggi non presente) aumentando i rischi e venendo ad essere in chiaro contrasto con quanto chiesto dall'Unione europea;
il Progetto ANAS 2001 prevedeva la messa in sicurezza e raddoppio dell'Aurelia stessa a sud di Grosseto, progetto fatto sotto il Governo Amato ed approvato dalla commissione ministeriale per la valutazione di impatto ambientale e da tutte le parti sociali, ambientalisti compresi;
tale soluzione avrebbe avuto il merito di consegnare una strada Aurelia sicura, gratuita per tutti – turismo incluso – e poco impattante sul territorio. Tale progetto ANAS 2001 si è dimostrato essere inoltre la soluzione più vantaggiosa in termini di analisi costi-benefici nello studio fatto nel 2004 dai professori Marco Ponti e Andrea Boitani, che non sono due ambientalisti ma architetti, docenti di economia dei trasporti del Politecnico e della Cattolica di Milano;
le continue promesse di esenzione al pagamento del pedaggio non hanno trovato alcuna approvazione da parte del CIPE dato che manca, a tutt'oggi, ogni e qualsiasi valutazione di carattere economico-finanziario della loro sostenibilità e di colui che se ne accolla il costo;
sulla società SAT esiste inoltre un gigantesco conflitto d'interessi: Antonio Bargone, presidente SAT è anche commissario governativo straordinario per l'Autostrada Tirrenica che la stessa SAT deve costruire, cioè fa il controllore di sé stesso –:
se il Governo sia consapevole dell'ennesimo enorme errore strategico infrastrutturale che secondo gli interroganti si sta commettendo e quali iniziative intenda adottare per mostrarsi effettivamente vicino ed utile al proprio territorio ed ai propri cittadini, gli unici verso i quali una classe dirigente ha degli obblighi. (5-01946)