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Atto a cui si riferisce:
C.1/01360    premesso che:     un terremoto di magnitudo 6.0, il 24 agosto 2016, alle ore 3,36 del mattino, ha colpito una vasta area dell'Appennino centrale al confine tra le...



Atto Camera

Mozione 1-01360presentato daCARRESCIA Piergiorgiotesto diLunedì 26 settembre 2016, seduta n. 679

   La Camera,
   premesso che:
    un terremoto di magnitudo 6.0, il 24 agosto 2016, alle ore 3,36 del mattino, ha colpito una vasta area dell'Appennino centrale al confine tra le regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo con epicentro localizzato nel comune di Accumoli e con un'ampia area epicentrale nei comuni di Amatrice, Arquata del Tronto, Montegallo, Norcia e numerosi altri delle quattro Regioni; il sisma, seguito da altre forti scosse e da oltre 6.000 repliche circa registrate alla data dell'8 settembre, ha causato ad oggi la perdita di 297 vite umane, 390 feriti, ha distrutto i centri storici dei comuni di Amatrice e Accumoli, in Provincia di Rieti, di Arquata del Tronto e Montegallo nella regione Marche; ha provocato ingenti danni in particolare nelle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, nell'alta Valle del Nera, in quella del Velino e nella zona di Norcia in provincia di Perugia e lesioni a numerosi edifici pubblici e privati dell'ampio territorio appenninico di confine fra Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria; conseguenze significative sono state registrate anche in diversi Comuni della provincia de L'Aquila e di Teramo; gli assistiti dal sistema di protezione civile, che all'inizio del mese di settembre erano 4.548, sono alla data del 25 settembre 2.468;
    sono ingenti i danni anche alle infrastrutture di collegamento, in particolare alla viabilità secondaria, e a tutte quelle destinate a erogare servizi pubblici essenziali;
    l'entità dei danni, anche se non ancora integralmente stimata, varia in relazione alla natura geologica del territorio colpito, al forte degrado o alla vulnerabilità di edifici;
    il sistema della protezione civile – funzionari, civili, volontari, la CRI, le protezioni civili regionali, come ha sottolineato lo stesso Ministro DelRio in audizione, ha dato «prova di eccezionale efficienza»; alla protezione civile, e a tutti i volontari che si sono prodigati nei soccorsi, che sono tuttora impegnati in aiuto e sostegno delle popolazioni, che hanno consentito l'avvio dell'anno scolastico nel rispetto del calendario – il gruppo parlamentare PD esprime riconoscenza e gratitudine;
    con delibera del Consiglio dei ministri del 25 agosto 2016 è stato dichiarato lo stato d'emergenza per i territori colpiti, per i successivi 180 giorni, e sono stati stanziati 50 milioni di euro per i primi interventi, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all'articolo 5, comma 5-quinquies, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
    con decreto 1o settembre 2016 sono stati sospesi i termini dei versamenti e degli adempimenti tributari che scadono nel periodo compreso tra il 24 agosto ed il 16 dicembre 2016 per i contribuenti con residenza o sede operativa nel territorio dei comuni, di cui all'elenco dell'allegato 1) al medesimo decreto e per i soggetti, diversi dalle persone fisiche, aventi sede legale o sede operativa nel territorio dei comuni medesimi; nel decreto, si prevede la possibilità di estendere ad altri comuni, con successivo provvedimento del Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base delle comunicazioni del dipartimento della protezione civile, la sospensione dei termini dei versamenti e degli adempimenti tributari;
    vaste zone del territorio nazionale sono ad elevato rischio sismico;
    la protezione civile che già nel marzo del 2003 aveva classificato i comuni italiani secondo quattro classi di pericolosità sismica in base all'intensità, alla localizzazione e alla frequenza dei fenomeni sismici nel passato ha stimato che le aree ad elevato rischio sismico (zona sismica 1 e 2) sono circa il 44 per cento del territorio nazionale (133 mila chilometri quadrati) e interessano 2097 comuni, il 36 per cento del totale; in queste zone vivono stabilmente 22,2 milioni di persone; dei 6 milioni di edifici localizzati in queste aree, quasi 1 milione sono ad uso produttivo; la percentuale più consistente di edifici esposti a elevato rischio sismico è, in prevalenza, residenziale; si tratta di strutture molto vulnerabili: oltre il 56 per cento degli edifici residenziali nelle zone sismiche 1 e 2, è stato edificato prima del 1970, quando non era diffuso l'impiego di tecniche e materiali antisismici;
    tra il 2010 e il 2012 sono stati spesi più di 3 miliardi e mezzo di euro all'anno per riparare i danni dei terremoti: dal dopoguerra la spesa ha raggiunto i 180 miliardi di euro;
    in soli venti anni, si stima che i più recenti terremoti di Umbria, Marche, Molise, Puglia, Abruzzo e Emilia-Romagna hanno danneggiato 5.738 beni culturali; il rischio sismico minaccia gran parte dei centri storici delle città e dei borghi antichi italiani; circa 14.000 beni culturali – secondo l'Ispra – sono esposti a rischio frane e 28.483 ad alluvioni;
    sono più di trecento i beni culturali che risultano gravemente danneggiati a seguito del drammatico evento sismico ed è stato destinato, per la messa in sicurezza e il restauro l'intero incasso dei musei della prima domenica successiva al sisma;
    il Governo ha annunciato la definizione di un piano a medio termine denominato «Casa Italia» per incentivare la prevenzione antisismica e un provvedimento con misure urgenti per risarcire i danni causati dal terremoto;
    è essenziale definire priorità di intervento, in collaborazione e in pieno coordinamento con le regioni coinvolte;
    nei comuni dell'area appenninica coinvolta in vario modo dal sisma l'economia locale si basa, in prevalenza, sui settori tradizionali dell'agricoltura, del turismo, del commercio e artigianato; gran parte delle attività produttive connesse e collegate a tali comparti hanno un mercato strettamente legato al territorio ed alla sua fruizione; per il 2016 si stima una sensibile caduta del Prodotto interno lordo pro-capite, con conseguenze rilevanti anche nel medio termine; anche i territori limitrofi all'area epicentrale stanno risentono e risentiranno economicamente dell'effetto domino innescatosi nell'immaginario collettivo, con partenze anticipate dai luoghi di soggiorno, disdette delle prenotazioni già acquisite, crollo stimato delle prenotazioni nel medio termine;
    per evitare la desertificazione produttiva e il conseguente spopolamento di intere aree, occorre programmare, in una logica di sistema, una strategia mirata che preveda sul fronte del turismo l'attivazione di interventi integrati, anche di carattere strutturale e non solo emergenziale, per supportare le imprese in difficoltà, per creare e sviluppare nuove attività, per sostenere il trasferimento tecnologico, per valorizzare le produzioni di eccellenza e promuovere/supportare le potenzialità del sistema turistico locale, con particolare riferimento ai valori culturali e del paesaggio;
    la ricostruzione del nucleo più colpito dal sisma deve essere inserita in una più ampia e forte strategia di sviluppo a breve/medio termine, che eviti l'abbandono dei territori colpiti e li renda nuovamente attrattivi, puntando sulla cultura, sull'ambiente, sulle attività turistiche – sia del comparto ricettivo sia dell'indotto;
    è essenziale, in tale contesto, la ricostruzione quanto più rapida possibile degli edifici pubblici, delle abitazioni e delle sedi di attività produttive private, anche per favorire un rapido rientro nelle case, condizione necessaria per la tenuta della coesione sociale dei territori; fondamentali sono il sostegno e gli incentivi alla ricostruzione delle seconde case dei non residenti; esse hanno un ruolo essenziale – oggettivamente misurabile – con ricadute positive sul sistema turistico-ricettivo, commerciale, artigianale, immobiliare e per la tenuta del sistema economico nel suo complesso: una delle peculiarità dei borghi nelle aree interne è segnatamente quella di moltiplicare, nella stagione turistica o nei periodi di vacanza legati alle festività, i dimoranti rispetto ai residenti, proprio grazie anche alle «seconde case», che spesso, tra l'altro, costituiscono nuclei urbani consolidati che devono perciò essere adeguati dal punto di vista sismico unitamente alle abitazioni principali;
    il turismo ambientale è una grande risorsa in tutte le sue declinazioni culturali (patrimonio culturale, itinerari e cammini) sportive, enogastronomiche, nonché nelle forme residenziali di tipo scientifico e culturale, attraverso iniziative di formazione e ricerca messe a punto anche con il sistema universitario regionale in relazione ai temi del paesaggio, del patrimonio culturale, della fragilità del territorio; esemplare, in tale contesto, è il caso dei Parchi nazionali, dei Monti Sibillini e del Gran Sasso e Monti della Laga,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per la tempestiva integrazione dei comuni del cratere ai fini dell'esenzione dai tributi e ad adottare tutte le azioni necessarie al superamento delle condizioni di emergenza ed al ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite;
   ad assumere iniziative per prevedere opportuna gradualità nel rimborso dei tributi sospesi;
   a concordare, con l'Associazione bancaria italiana, anche mediante protocollo d'intesa, la sospensione di tutti i mutui relativi ad immobili residenziali e ad attività produttive e la ridefinizione delle rate dopo la moratoria e l'allungamento del piano di ammortamento;
   ad assumere iniziative per prevedere la sospensione dal pagamento dei tributi anche per tutti coloro che sono stati evacuati a seguito di ordinanza anche se non compresi nell'area del cratere inizialmente individuata e – previa verifica tecnica – per tutte le imprese che hanno subito danni alle strutture produttive, in modo tale da compromettere la continuità e la redditività aziendale; 
   ad assumere iniziative per sospendere, nei territori colpiti dal sisma, le procedure di Equitalia e/o di altre società di riscossione assimilabili, relative a contribuzioni previdenziali, assistenziali, e tutti i tributi erariali, regionali e locali;
   a predisporre in tempi brevi strutture temporanee per le attività commerciali, artigiane ed agricole per assicurare continuità all'esercizio delle imprese in tali comuni;
   a prevedere l'attivazione di finanziamenti – anche della Cassa depositi e prestiti – per il rilancio delle attività produttive, tenuto conto della presenza di micro-piccole imprese nei settori dell'agricoltura, della pastorizia, del turismo, del commercio e dell'artigianato;
   a concedere pieno accesso al fondo centrale di garanzia per agevolare la concessione di finanziamenti commisurati ai danni emergenti per le imprese a seguito del sisma (danni a impianti, strutture, macchinari e attrezzature, danno alle merci deperibili, deperite o distrutte e non utilizzate, né più utilizzabili; danni connessi alla sospensione dell'attività produttiva, costi di riavvio dell'attività);
   ad adottare iniziative per prevedere il risarcimento di danni alle imprese, agricole, artigiane, commerciali, turistiche, nella misura del 100 per cento dei costi sostenuti al netto di altri eventuali contributi o indennizzi pubblici o privati, qualora il bene abbia subito un danno non inferiore al 30 per cento del suo valore;
   ad assicurare piena tutela dei lavoratori delle imprese dei comuni la cui economia è stata compromessa dal sisma, in particolare nei settori del commercio, del turismo, dell'agricoltura, dell'industria e dell'artigianato che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti, rafforzando ed estendendo, con risorse adeguate, le misure bilaterali attive nei territori interessati, con ammortizzatori sociali in deroga, sia per i lavoratori dipendenti che per gli stessi titolari di impresa, per almeno 12-18 mesi;
   a valutare l'opportunità di istituire una zona economica speciale o una zona franca nelle aree interessate dal sisma che hanno oggettive difficoltà di rilancio delle attività produttive;
   ad accelerare la riparazione dei danni e l'adeguamento sismico o la ricostruzione ex novo delle opere pubbliche strategiche per le quali sia stata acclarata l'inadeguatezza strutturale, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo scuole e municipi, residenze per anziani, stalle comunali destinate ad uso delle comunità, nonché ad assumere iniziative per prevedere deroghe al pareggio di bilancio per spese urgenti e interventi straordinari ed indifferibili, anche mediante utilizzo dell'avanzo di amministrazione, e con risorse certe, di immediata erogazione;
   a dare priorità, nell'ambito dei piani per la realizzazione della rete per la banda larga, alle zone colpite dal sisma e a quelle classificate ad alta intensità sismica;
   a potenziare le infrastrutture viarie e ferroviarie di collegamento nelle aree e nelle regioni colpite dal sisma, al fine di garantire l'accesso ad esse anche in condizioni di emergenza per calamità naturali;
   ad assumere iniziative per consentire l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione a tutti gli enti locali e territoriali coinvolti, prevedendo che tutte le spese riconducibili direttamente al sisma siano inserite in una contabilità speciale e non in quella ordinaria di ciascun comune, usufruendo della flessibilità negoziata in sede di Unione Europea;
   a valutare l'opportunità di concedere la facoltà di assumere dipendenti nei limiti del turn-over per i comuni del cratere individuato in via definitiva e ad adottare iniziative a favore dei sindaci dei comuni coinvolti dal sisma che siano lavoratori dipendenti per poter usufruire di un periodo di aspettativa retribuita e, per gli altri, soluzioni che possano consentir loro di esercitare a tempo pieno le funzioni per il periodo emergenziale;
   ad adottare iniziative per destinare – con priorità – le risorse dell'otto per mille alla ricostruzione;
   a prevedere l'utilizzo dei segretari comunali a disposizione delle prefetture a supporto delle amministrazioni comunali colpite dal sisma, senza oneri per le medesime;
   per i beni artistici e culturali, a dare priorità agli interventi nelle aree interessate dal sisma nell'accesso a provvidenze ordinarie già previste a legislazione vigente (Art bonus, Bellezza Italia, 6000 Campanili e altro);
   a negoziare in sede internazionale, con le istituzioni competenti, il contributo e l'attivazione di fondi per l'adeguamento antisismico dei siti archeologici e monumentali e la tutela del patrimonio artistico;
   ad accompagnare le iniziative regionali con un progetto nazionale di comunicazione sui principali mercati turistici internazionali che renda percepibile la bellezza di territori che sono il cuore dell’«Italia di mezzo», attraverso la programmazione di azioni ed eventi coordinati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, sul modello di quanto già previsto per i «progetti di eccellenza»;
   per gli impianti sportivi, a favorire l'accesso a contributi a fondo perduto e al credito agevolato per i comuni colpiti dal sisma e per quelli che erano, alla data del sisma, concessionari o gestori di impianti sportivi produttivi di reddito, l'esenzione dall'obbligo di alimentazione del fondo di solidarietà per i prossimi cinque anni;
   ad assumere iniziative per rifinanziare il Fondo per le aree interne al fine di destinare nuove ulteriori risorse e quelle non impegnate – per interventi nelle aree – interessate dal sisma;
   a dare seguito, con sollecitudine, all'annunciato impegno di predisporre un piano a medio termine, denominato «Casa Italia» per incentivare la prevenzione antisismica e adottare un'iniziativa normativa con misure urgenti per risarcire i danni causati dal terremoto alle abitazioni principali e alle seconde case in tutti comuni colpiti;
   a definire linee guida – con il contributo degli istituti preposti e dei massimi esperti della materia – per classificare il territorio in relazione al rischio sismico;
   a istituire un'anagrafe dei beni vincolati e comunque meritevoli di tutela esposti a rischio sismico;
   a valutare l'opportunità di concordare, con le imprese che gestiscono servizi pubblici locali, la sospensione delle bollette relative alle utenze ordinarie (acqua, luce e gas);
   a ricorrere, per quanto possibile, alle imprese del territorio nella ricostruzione, nel pieno rispetto delle disposizioni in materia di sicurezza, di antimafia e di anticorruzione e con procedure di massima trasparenza.
(1-01360) «Carrescia, Melilli, Verini, Ginoble, Luciano Agostini, Lodolini, Manzi, Marchetti, Morani, Petrini, Ascani, Giulietti, Sereni, Amato, Castricone, D'Incecco, Fusilli, Terrosi, Borghi, Bergonzi, Stella Bianchi, Braga, Bratti, Cominelli, Covello, De Menech, Gadda, Tino Iannuzzi, Manfredi, Mariani, Marroni, Massa, Mazzoli, Morassut, Realacci, Giovanna Sanna, Valiante, Zardini, Pastorelli».