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Atto a cui si riferisce:
S.1/00635 premesso che: il terremoto che il 24 agosto 2016 ha colpito il Centro Italia ha causato ingenti danni in diversi comuni; a differenza di quanto avvenuto in passato, il problema della...



Atto Senato

Mozione 1-00635 presentata da LUCIO BARANI
mercoledì 28 settembre 2016, seduta n.688

BARANI, MAZZONI, AMORUSO, AURICCHIO, COMPAGNONE, CONTI, D'ANNA, FALANGA, GAMBARO, IURLARO, LANGELLA, Eva LONGO, MILO, PAGNONCELLI, PICCINELLI, RUVOLO, SCAVONE, VERDINI - Il Senato,

premesso che:

il terremoto che il 24 agosto 2016 ha colpito il Centro Italia ha causato ingenti danni in diversi comuni;

a differenza di quanto avvenuto in passato, il problema della sicurezza antisismica e della lotta al dissesto idrogeologico non è stato rapidamente derubricato a tema di ordinaria amministrazione;

il fondo per la prevenzione sismica, approvato all'indomani del terribile terremoto de L'Aquila, programmato su 7 anni, dal 2010 al 2016, per un importo complessivo di 965 milioni di euro, si è dimostrato del tutto insufficiente, come ha rilevato lo stesso Dipartimento della protezione civile, dal momento che tale somma, seppur cospicua, "rappresenta solo una minima percentuale, forse inferiore all'1 per cento, del fabbisogno che sarebbe necessario per il completo adeguamento sismico di tutte le costruzioni, pubbliche e private, e delle opere infrastrutturali strategiche";

se si guarda a quanto ha speso lo Stato italiano negli ultimi 50 anni per le ricostruzioni dopo i tanti terremoti registrati, si evince che un grande piano di consolidamento antisismico avrebbe fatto risparmiare;

considerato che:

circa il 60 per cento del territorio italiano è a rischio sismico;

quello italiano è un ritardo epocale che pone l'Italia addirittura alle spalle di Paesi come la Turchia e il Cile, che, pur disponendo di un patrimonio abitativo qualitativamente inferiore al nostro, hanno saputo agire con più lungimiranza sul fronte della prevenzione antisismica;

in Italia gli interventi per la messa in sicurezza delle abitazioni private sono una rarità e l'obbligo è previsto solo per le nuove costruzioni o per le ristrutturazioni importanti. Si tratta, inoltre, di spese non indifferenti (la stima è tra i 100 e i 300 euro a metro quadro) e le attuali agevolazioni fiscali riguardano solo le abitazioni principali nelle aree a più alto rischio sismico;

intervenendo sempre in conseguenza delle emergenze e mai in modo strutturale per un'adeguata prevenzione, si è di fatto speso molto, ma male;

secondo una ricerca del centro studi del consiglio nazionale degli ingegneri risalente al 2014, la somma in valori attuali dei soli interventi statali di ricostruzione realizzati dal 1968 al 2012 è stata superiore a 121 miliardi di euro;

al 2010 al 2016, i Governi che si sono succeduti hanno stanziato nel Fondo per la prevenzione del rischio sismico una somma complessiva inferiore al miliardo di euro, mentre nello stesso periodo il valore degli importi detraibili per la sola riqualificazione energetica (ossia l'ecobonus) ha superato abbondantemente i 12 miliardi, che si aggiungono agli oltre 60 miliardi di euro di importi detraibili per il recupero edilizio;

come reso noto dal Dipartimento della protezione civile, un adeguamento antisismico di tutte le costruzioni, pubbliche e private delle opere infrastrutturali strategiche costerebbe all'incirca 100 miliardi di euro. Tale somma per un coerente piano di prevenzione avrebbe salvato migliaia di vite umane;

a seguito del recente evento sismico, il Governo ha elaborato il programma "Casa Italia" finalizzato alla messa in sicurezza del Paese dai rischi a cui è sottoposto;

considerato altresì che:

l'esperienza di questi anni dovrebbe spingere tanto lo Stato quanto i privati a perseguire finalmente la cultura della prevenzione perché allo stato attuale la situazione è drammatica;

la prevenzione necessita anche di un attento programma di sensibilizzazione, educazione ed informazione;

la metà delle scuole e gli altri edifici pubblici italiani sono costruiti senza requisiti edilizi in grado di resistere a un evento sismico di medio livello come quello che ha interessato il comune di Amatrice,

impegna il Governo:

1) a vagliare la possibilità dell'istituzione di un'assicurazione obbligatoria sulla casa, totalmente detraibile fiscalmente, che copra tra gli altri anche i rischi derivati dalle calamità naturali;

2) ad immaginare una sorta di un'assicurazione per la responsabilità civile sulla casa detraibile dalle tasse, prevedendo a fianco dell'indispensabile intervento pubblico l'entrata in scena di soggetti terzi come le compagnie assicurative, sottoposte al coordinamento di un'autorità pubblica, le quali per tutelare i propri interessi sarebbero invogliate a spingere gli assicurati a comportamenti responsabili tesi a contenere gli effetti dei disastri della natura;

3) a programmare interventi di lungo periodo, quando è necessario demolendo e ricostruendo, come sta avvenendo in Turchia, rendendo obbligatoria in tutto il Paese la riqualificazione urbana, concedendo sgravi e contributi più consistenti;

4) a operare perché gli appalti e le gare per la costruzione di opere pubbliche, e in subordine di quelle private, si basino su procedure moderne basate sulla supervisione di tutte le fasi di costruzione in un cantiere;

5) a prevedere che, al fine di scongiurare il rischio di possibili infiltrazioni malavitose in occasione delle ricostruzioni, oltre alla possibilità di assegnare appalti a imprenditori improvvisati, le opere più grandi, di importo pari o superiore a 500.000 euro, quelli cioè che comportano la costruzione o la messa a norma di edifici della pubblica amministrazione, scuole e caserme, siano appaltate esclusivamente da società che dispongano di un capitale minimo e tracciabile di almeno 250.000 euro;

6) a predisporre un meccanismo che da un lato garantisca un flusso continuo di risorse nel tempo da destinare alla prevenzione del rischio sismico e che dall'altro impedisca la distrazione di tali risorse verso la spesa corrente.

(1-00635)