• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/14388    in un'intervista apparsa oggi sul quotidiano « il Messaggero» il Presidente emerito della Corte costituzionale, professor Cesare Mirabelli, afferma l'assoluta incostituzionalità del...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14388presentato daGIACHETTI Robertotesto diLunedì 3 ottobre 2016, seduta n. 684

   GIACHETTI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   in un'intervista apparsa oggi sul quotidiano « il Messaggero» il Presidente emerito della Corte costituzionale, professor Cesare Mirabelli, afferma l'assoluta incostituzionalità del cosiddetto «codice di condotta» sottoscritto dai candidati del Movimento cinque stelle al comune di Roma ed in particolare dalla sindaca Virginia Raggi, che stabilisce una serie di prescrizioni per l'azione degli eletti nell'ambito del consiglio comunale;
   tali prescrizioni – che non solo vietano i cambi di gruppo consiliare ma che, tra l'altro, assoggettano le più importanti decisioni amministrative al parere tecnico-legale dello staff di Grillo e Casaleggio nonché l'approvazione della scelta dei collaboratori al cosiddetto «staff dei garanti» – ad avviso del professor Mirabelli «non solo appaiono in alcuni punti bizzarre e criticabili ma sono semplicemente nulle»;
   a maggior ragione appare nulla (e dunque non esigibile dinanzi a qualsiasi tribunale) la «multa» di almeno 150.000 euro in caso di inadempienza delle regole minuziose stabilite dal Movimento;
   ciò in quanto gli eletti, come si desume dalla Costituzione, rappresentano tutto il corpo elettorale e le istituzioni in quanto tali e non hanno vincolo di mandato: in altre parole, come dice lo stesso Mirabelli, «gli elettori romani hanno scelto Virginia Raggi e non Beppe Grillo per rappresentarli»;
   le parole del professor Mirabelli confermano autorevolmente i dubbi e le preoccupazioni che erano state espresse a più riprese dai candidati del Partito democratico durante la campagna per le elezioni comunali;
   tali preoccupazioni si sono rivelate drammaticamente fondate alla luce delle recenti condotte degli eletti ed in particolare della sindaca Raggi, che, ad avviso dell'interrogante, appaiono più ispirate a salvaguardare gli interessi e la supposta purezza del «movimento», anziché le legittime aspettative di buona amministrazione dei cittadini di Roma;
   in questo senso si conferma l'effetto distorsivo dell'osservanza di prescrizioni che finiscono per stravolgere – a detrimento dei cittadini – il corretto esercizio del mandato della sindaca e dei consiglieri romani e rappresentano un pericoloso precedente di stravolgimento delle regole democratiche che dovrebbero essere osservate nel governo delle città;
   tale effetto distorsivo deve essere tempestivamente eliminato affermando anche legislativamente l'assoluto divieto e l'assoluta nullità di prescrizioni che tendano a condizionare il libero esercizio del mandato degli eletti, nonché sanzioni per coloro che non rispettino tale divieto –:
   se non intenda assumere iniziative normative in questo senso. (4-14388)