Testo MOZIONE
Atto a cui si riferisce:
S.1/00638 premesso che:
la XXIV edizione della campagna "LILT for Women" - Campagna Nastro Rosa 2016" patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero della salute, (che dal...
Atto Senato
Mozione 1-00638 presentata da LUIGI D'AMBROSIO LETTIERI
martedì 4 ottobre 2016, seduta n.691
D'AMBROSIO LETTIERI, AIELLO, AMORUSO, ANITORI, BERNINI, BIANCONI, BIGNAMI, BONFRISCO, BRUNI, COMPAGNA, CUOMO, DI GIACOMO, DI GIORGI, DI MAGGIO, FLORIS, GIRO, LIUZZI, MANDELLI, PAGLIARI, PERRONE, RAZZI, RIZZOTTI, SERAFINI, SPILABOTTE, STEFANI, TARQUINIO, ZIZZA, ZUFFADA - Il Senato,
premesso che:
la XXIV edizione della campagna "LILT for Women" - Campagna Nastro Rosa 2016" patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero della salute, (che dal 26 settembre 2016 si protrarrà per tutto il mese di ottobre), attraverso il claim "la prevenzione è un messaggio per tutte noi", mira a rendere consapevoli tutte le donne dell'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella;
secondo i dati presentati dalla citata Lega italiana della lotta contro i Tumori (LILT), il tumore alla mammella, che è aumentato del 30 per cento tra le giovani donne fino a 50 anni di età, rappresenta il "big killer" delle donne;
secondo i dati diffusi dall'associazione, l'aumento dell'incidenza del tumore al seno, nell'ultimo quinquennio, è stato pari al 15 per cento e, secondo una stima, nel 2016 i casi di cancro alla mammella saranno oltre 50.000; di questi oltre 5000 si potranno registrare nelle regioni meridionali, quali Puglia e Basilicata;
le cause dell'aumento dell'incidenza di neoplasie alla mammella risiedono, oltre che nella aumentata aspettativa di vita, in fattori di rischio quali fumo, sovrappeso, diabete, ipertensione, sedentarietà e cattiva alimentazione; per le donne i rischi sono legati anche alla naturale attività riproduttiva;
gli strumenti che, al contrario, hanno consentito di ridurre l'incidenza della mortalità per cancro alla mammella, oltre alla pratica di uno stile di vita sempre più salutare e attento, sono l'introduzione di una diagnostica strumentale sempre più sofisticata e di nuovi farmaci, in grado di colpire le cellule malate, senza intaccare quelle sane;
le possibilità di guarigione da tale malattia tumorale, che pure sono aumentate, riguardano l'80-85 per cento dei casi; di fatto, non comprendono, quindi, il rimanente 15-20 per cento di pazienti che, attraverso una diagnosi precoce, potrebbero far aumentare i livelli di guaribilità fino al 95 per cento dei casi;
premesso, inoltre, che:
secondo le conoscenze attuali, un tumore al seno impiega alcuni anni prima di essere clinicamente evidente (6 anni per raggiungere la dimensione di un centimetro), ma, per raddoppiare la massa, da un punto di vista volumetrico impiega tempi brevissimi, solitamente solo alcuni mesi;
un programma di prevenzione costante, da estendere anche alle giovani e giovanissime donne, contribuirebbe a salvare molte pazienti e a scongiurare la crescita dei casi di tumore, soprattutto nella fascia di età a partire dai 16 -18 anni;
gli investimenti economici, che dovrebbero essere messi in conto per ampliare la fascia di età delle persone coinvolte nello screening gratuito garantito dal Servizio sanitario nazionale, sarebbero assolutamente inferiori alle risorse che la malattia neoplastica richiederebbe, in termini di assistenza e cura dei pazienti;
considerato che:
la pratica dell'autopalpazione, pur essendo un mezzo per avvicinare tutte le donne alle problematiche legate al cancro alla mammella, non può rappresentare un mezzo diagnostico, né può sostituire le visite di controllo e gli esami specialistici;
secondo le attuali conoscenze scientifiche, un'adeguata prevenzione dovrebbe essere basata, a partire dai 25 anni, su esami ecografici e visite senologiche annuali, cui aggiungere un esame mammografico al sopravvenire dei 40 anni di età;
considerato, inoltre, che:
la European society of breast cancer specialist (EUSOMA), già nel 2000, aveva pubblicato "The requirements of a specialist breast unit", ovvero le raccomandazioni cui avrebbero dovuto attenersi i centri di senologia;
successivamente, tali indicazioni, pubblicate anche nella IV edizione delle "European Guidelines for Quality Assurances in breast Cancerogeni screening and diagnosis", edita dalla Commissione europea, sono state riportate in una risoluzione del Parlamento europeo (risoluzione sul cancro al seno 2002/2279 INI del 5 giugno 2003);
le citate linee guida sono state, infine, aggiornate da EUROMA nel 2013;
in Italia, il "Documento di indirizzo nazionale per la definizione di specifiche modalità organizzative ed assistenziali della rete dei centri di senologia", redatto da un gruppo di lavoro costituito presso il Ministero e composto da esperti senologi, è stato approvato dalla Conferenza Stato - Regioni nel 2014;
le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sono tenute a uniformarsi alle linee guida contenute in detto documento e ad attivare sul proprio territorio le "breast unit", cui dovrebbero avere accesso le donne per poter effettuare i percorsi di diagnosi e cura del tumore;
il documento, recepito e attuato da ciascuna Regione, ridisegna le modalità organizzative e operative della senologia in Italia, attraverso percorsi diagnostico - terapeutici coordinati e omogenei da realizzare entro il 2016;
il numero di "breast unit" attualmente operative su tutto il territorio italiano è inferiore rispetto al numero di centri attivabili secondo i requisiti previsti dalle direttive europee;
preso atto che:
le donne comprese nella fascia di età fino a 50 anni sono, allo stato, escluse dal programma di screening previsto dal Sistema sanitario nazionale e riservato a coloro che hanno un'età compresa fra i 50 e i 69 anni;
alcune Regioni hanno già provveduto ad estendere lo screening mammografico gratuito a tutte le donne comprese nella fascia di età fra i 45 e i 74 anni;
appare improbabile che le tutte le Regioni italiane e le Province autonome possano, entro il 2016, come previsto dalle citate normative, attivare sul proprio territorio le "breast unit";
il tumore al seno è una malattia dalla quale è possibile guarire,
impegna il Governo:
1) a porre in essere ogni iniziativa idonea a far sì che, entro il 2017, siano attivati tutti i centri di senologia nelle diverse Regioni italiane e nelle Province autonome, nel rispetto delle linee guida indicate dal "Documento di indirizzo nazionale per la definizione di specifiche modalità organizzative ed assistenziali della rete dei centri di senologia";
2) a promuovere le più opportune iniziative, al fine di includere nel programma di screening, previsto dal Sistema sanitario nazionale, anche le donne con un'età a partire da 25 anni (cui garantire visite specialistiche ed ecografie) e le donne con un'età a partire da 40 anni (cui garantire anche la mammografia);
3) a porre in essere ogni altra iniziativa utile a potenziare le attività di prevenzione e diagnosi precoce del cancro alla mammella, prevedendo anche adeguate campagne di informazione nazionali;
4) a promuovere una campagna di prevenzione e di formazione sull'autopalpazione all'interno delle scuole secondarie di II grado.
(1-00638)