Testo RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA
Atto a cui si riferisce:
S.6/00211 esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016,
premesso che:
i più recenti sviluppi dell'economia internazionale confermano le fragilità del quadro...
Atto Senato
Risoluzione in Assemblea 6-00211 presentata da ANNA BONFRISCO
mercoledì 12 ottobre 2016, seduta n.699
Il Senato della Repubblica,
esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016,
premesso che:
i più recenti sviluppi dell'economia internazionale confermano le fragilità del quadro macroeconomico complessivo su cui si basava il DEF 2016 di aprile;
tali fragilità ed il permanere di situazioni di difficoltà dell'economia italiana hanno costretto il Governo a rivedere in senso peggiorativo le stime macroeconomiche e di finanza pubblica per il nostro paese, apportando alcune modifiche anche al quadro di medio termine;
nonostante la revisione al ribasso, gli andamenti tendenziali e programmatici del PIL e delle principali variabili macroeconomiche e di finanza pubblica appaiono caratterizzarsi per un eccessivo ottimismo, come evidenziato da istituzioni e osservatori italiani ed internazionali, e stigmatizzato dal presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, nel corso di una recente audizione, tanto da impedire, per la prima volta, la positiva validazione delle previsioni da parte dell'Ufficio stesso;
secondo la Nota di aggiornamento, l'andamento programmatico del PIL farebbe registrare nel 2017 un aumento dell'1 per cento del prodotto interno, grazie al positivo apporto delle misure contenute nella prossima legge di bilancio, valutato in 0,4 per cento del prodotto, di cui tuttavia non si conosce la complessiva dimensione finanziaria, mancando specifiche indicazioni sia sulla composizione della manovra, comprensiva delle altre misure previste, sia conseguentemente sulla distribuzione delle misure previste a copertura della manovra stessa, genericamente individuate, oltre nel ricorso al deficit e nella disattivazione delle clausole di salvaguardia, in quelle volte ad accrescere la fedeltà fiscale ed in quelle dirette a contenere la spesa corrente;
con la Relazione che accompagna la Nota di aggiornamento, il Governo chiede al Parlamento l'autorizzazione a modificare, rispetto al Documento di aprile, gli obiettivi di indebitamento netto e, quindi, di correggere il previsto saldo strutturale, oltre all'ulteriore autorizzazione finalizzata" ad utilizzare, ove necessario, ulteriori margini di bilancio sino a un massimo dello 0,4 per cento del PIL per il prossimo anno", sebbene nulla venga detto circa i possibili effetti di tale ulteriore indebitamento sul saldo strutturale;
considerato che:
il quadro economico e di finanza pubblica scarsamente realistico delineato dalla Nota di aggiornamento, in cui si iscrive una manovra finanziaria non basata su adeguate e solide entrate e su una vera riduzione della spesa ed affiancata, peraltro, da una richiesta di flessibilità che produrrà solo ulteriore deficit, inevitabilmente porranno nel prossimo futuro ulteriori ostacoli sulla via della ripresa economica e della riduzione del debito, costringendo il Paese ad onerosi sacrifici aggiuntivi che, come sempre, andranno gravare su cittadini, famiglie ed imprese già pesantemente gravati dagli effetti negativi della persistente situazione di crisi,
impegna il Governo:
ad improntare la propria azione sull'improcrastinabile ridimensionamento del settore pubblico, al fine di ridurre strutturalmente la spesa, quella corrente in particolare, condizione necessaria per intraprendere misure volte a ridurre la pressione fiscale, a migliorare l'occupazione e sostenere gli investimenti pubblici e privati;
a puntare più decisamente su interventi che consentano di aumentare la produttività, sia del lavoro che complessiva dei fattori produttivi, e di rimuovere gli ostacoli che rallentano la realizzazione scelte di ammodernamento infrastrutturale, aspetti questi tutti essenziali ai fini di una politica economica finalmente rivolta a perseguire ed ottenere obiettivi di crescita robusta e duratura;
a dare seguito agli impegni già contenuti nella risoluzione presentata a giugno e, nello specifico per quanto concerne le infrastrutture:
- a rivedere il Piano strategico degli investimenti per:
a) tener conto del necessario potenziamento dei porti e della realizzazione di trafori alpini necessari ad intercettare le nuove opportunità che provengono dal raddoppio del Canale di Suez;
b) colmare il gap infrastrutturale nel Sud del Paese, mediante la realizzazione della linea ad alta velocità nel tratto Salerno-Reggio Calabria e di altre opere ferroviarie e stradali volte a collegare adeguatamente le diverse Regioni del Mezzogiorno, che assumerebbe la sua naturale funzione, data la sua posizione geografica, in rapporto con la sponda Sud del Mediterraneo e verso l'Europa orientale ed il Medio Oriente;
c) realizzare le reti e le infrastrutture energetiche necessarie affinché sia possibile cogliere le opportunità derivanti dalle scoperte dei giacimenti di gas naturale presenti nel bacino mediterraneo permettendo nel contempo il graduale calo del costo dell'energia a vantaggio di imprese e consumatori, con rilevante contributo all'abbattimento delle emissioni inquinanti;
d) escludere dal patto di stabilità interno le spese degli enti locali destinate ad investimenti;
per quanto riguarda gli immobili:
a) ad adottare adeguate misure che riducano la tassazione degli immobili abitativi non locati;
b) a dare attuazione alla riforma del catasto, nel rispetto dei principi dell'invarianza di gettito e dell'impugnabilità delle rendite catastali;
c) ad adottare adeguate misure di razionalizzazione dell'attuale imposizione fiscale in ambito locale sugli immobili, al fine di prevedere una local tax caratterizzata da minore peso fiscale per il contribuente e da semplificazione delle procedure;
per quanto riguarda la tassazione di persone fisiche e giuridiche:
- a rivedere il regime delle cosiddette tax expenditures, tenendo conto delle scelte di innovazione, ristrutturazione ed aggregazione adottate Senato della Repubblica dalle imprese, soprattutto micro, piccole e medie, al fine di ottenere risparmi di spesa che consentano di:
a) realizzare una revisione della imposizione dei redditi di persone fisiche e di impresa nel solco di una riduzione delle aliquote e, con riferimento all'imposizione personale, del sostegno alla famiglia, anche mediante l'introduzione di meccanismi come l'income splitting;
b) eliminare completamente l'IRAP;
c) adottare adeguate misure affinché sia resa permanente la possibilità per cittadini, imprese e lavoratori autonomi di compensare eventuali crediti e debiti fiscali nei confronti delle pubbliche amministrazioni;
per quanto riguarda il mercato del lavoro:
- a porre in campo una liberalizzazione effettiva del mercato del lavoro migliorando e incentivando la contrattazione aziendale;
- a garantire l'introduzione di strumenti finanziari per il sostegno reale dei lavoratori autonomi, con redditi fino a 80.000 euro e con particolare riguardo per coloro che provvedono al coniuge ed a più di tre figli, o che assistono familiari con disabilità gravi;
- a favorire strumenti di finanza sociale per il sostegno dei lavoratori, o dei lavoratori che assistono familiari, affetti da patologie, anche di natura oncologica, gravi, invalidanti, ingravescenti;
- a riformare il sistema pensionistico secondo le caratteristiche del mercato del lavoro di oggi, mettendo in sinergia le politiche a favore dell'occupazione, delle imprese e delle famiglie, sulla base dei seguenti principi:
a) le nuove regole devono valere per i nuovi assunti e i nuovi occupati;
b) i versamenti sono effettuati sulla base di un'aliquota contributiva uniforme pari al 25-26 per cento, per dipendenti e autonomi, e danno luogo ad una pensione obbligatoria di natura contributiva;
c) istituzione di un trattamento di base, uguale per tutti e ragguagliato all'importo dell'assegno sociale, finanziato dalla fiscalità generale che agisca a suo tempo da base per la pensione contributiva e svolga una finzione inclusiva per coloro che non hanno potuto assicurarsi un trattamento pensionistico contributivo;
d) per il finanziamento di un'eventuale pensione complementare il lavoratore può optare per il versamento volontario della corrispondente quota contributiva di alcuni punti non versata alla previdenza obbligatoria, come definito dall'articolo 24, comma 28, ultimo periodo del decreto legge n. 201 del 2011;
e) individuare meccanismi compensativi, in qualche modo retroattivi, per gli iscritti in via esclusiva alla gestione separata presso l'INPS;
- ad incentivare, attraverso una maggiore detrazione ai fini IRPEF, quelle forme assicurative capaci di assicurare i necessari strumenti per far fronte al rischio di perdita dell'autosufficienza;
per quanto riguarda la sanità pubblica:
- ad assicurare una dinamica della spesa sanitaria, in relazione al PIL, tale da garantire la sostenibilità del SSN con adeguati strumenti di programmazione e monitoraggio degli interventi sotto il profilo clinico, organizzativo ed economico-finanziario, assicurando l'equilibrio tra garanzie ai cittadini e organizzazione dell'offerta, con l'obiettivo di rendere la spesa pubblica per la sanità sostenibile senza pregiudicare la qualità dei servizi e l'equità di accesso alle cure;
per quanto riguarda il credito:
con riferimento alle crisi bancarie, ad adottare adeguate misure di revisione della procedura di ricapitalizzazione interna degli istituti di credito, il cosiddetto bail-in, recentemente entrata in vigore, al fine di non scoraggiare i cittadini ad impiegare il proprio risparmio nelle imprese bancarie, evitando, quindi, rischi concreti per la stabilità finanziaria del Paese.
(6-00211)
BONFRISCO, AUGELLO, BRUNI, COMPAGNA, D'AMBROSIO LETTIERI, DI MAGGIO, LIUZZI, PERRONE, TARQUINIO, ZIZZA.