• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/14530    il 14 settembre 2016 il dottore Marco Morelli ha assunto la carica di amministratore delegato e direttore generale di Mps di cui il tesoro è il maggiore azionista;    il...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14530presentato daLAFFRANCO Pietrotesto diVenerdì 14 ottobre 2016, seduta n. 692

   LAFFRANCO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il 14 settembre 2016 il dottore Marco Morelli ha assunto la carica di amministratore delegato e direttore generale di Mps di cui il tesoro è il maggiore azionista;
   il consiglio di amministrazione ha 30 giorni di tempo per esprimersi sui suoi «requisiti di professionalità, onorabilità, indipendenza, competenza e correttezza». Se il voto fosse negativo, dice la legge, «il difetto di idoneità determina la decadenza dall'ufficio». Se il Consiglio di amministrazione dovesse invece dare parere positivo, potrebbe intervenire comunque il governatore della Banca d'Italia Visco, che «in caso di difetto o violazione, pronuncia la decadenza dalla carica»;
   qualche giorno fa è apparsa sulla stampa (Il Fatto quotidiano) la notizia di una presunta mancanza – da parte di Morelli – dei requisiti richiesti per il nuovo incarico; l'8 ottobre 2013 la Banca d'Italia lo avrebbe infatti multato per 208.500 euro per gravi irregolarità commesse nell'operazione Fresh (che coinvolgeva anche Jp Morgan) quando era vicedirettore generale di Mps;
   la notizia della multa irrogata da Bankitalia potrebbe essere determinante per la decisione del consiglio di amministrazione in merito alla nomina di Morelli: la legge infatti include espressamente tra i «criteri di correttezza» da esaminare «le relazioni d'affari dell'esponente, le condotte tenute nei confronti delle autorità di vigilanza e le sanzioni da queste irrogate»;
   «con il nome in codice Fresh» – si legge nell'articolo del Il Fatto – «si intende un “aumento di capitale riservato a JP Morgan per 950 milioni di euro”, effettuato nell'aprile 2008 “nell'ambito di un più ampio programma di rafforzamento patrimoniale finalizzato all'acquisizione di Banca Antonveneta”. Una serie di contratti collegati, tra i quali due lettere dette in gergo di indemnity, salvaguardavano Jp Morgan da eventuali perdite. In pratica non c’è stato l'integrale trasferimento a terzi del rischio d'impresa, per cui quei 950 milioni non potevano essere considerati un vero rafforzamento patrimoniale. Ma i documenti che dimostravano quanto fosse fittizio l'aumento di capitale sono stati celati alla Vigilanza, un'irregolarità sanzionata con multe per complessivi 3,5 milioni di euro a 17 amministratori e dirigenti, dal presidente Mussari a scendere, Morelli compreso»;
   il comportamento di Morelli, «risulta di particolare gravità considerato che egli ha partecipato a tutte le fasi dell'operazione, dalle prime interlocuzioni (periodo al quale risale l'indemnity del 2008, da lui stesso sottoscritta) fino alla definizione del termination agreement». Morelli, alla vigilia del giudizio di Visco, si difese con la sua annunciata archiviazione nel processo Mps. Ma Bankitalia replicava: l'irrilevanza penale della condotta non esclude la sua gravità nella sfera bancaria, dove secondo la legge «ciascuno è responsabile della propria azione od omissione, cosciente e volontaria, sia essa dolosa o colposa»;
   scrive inoltre Bankitalia: «Il sig. Morelli conosceva l'esistenza (come risulta comprovato dalla email del 12 marzo 2009) della indemnity rilasciata nel 2009. All'ex dirigente non poteva sfuggire la necessità di trasmettere tale documento alla Vigilanza: la garanzia in esame riportava in capo a Mps il rischio di impresa in ordine alla quota parte di notes Fresh su cui insisteva». Viste «la gravità del comportamento tenuto» e «le molteplici violazioni», Bankitalia ha inflitto a Morelli una multa pari «al triplo della base edittale»;
   ebbene, oggi Morelli è chiamato a realizzare un aumento di capitale da 5 miliardi di euro, proprio con Jp Morgan global coordinator –:
   se le notizie riportate e diffuse da Il Fatto risultino al Governo e se e quali apprezzamenti siano stati svolti, alla luce del comportamento tenuto dal dottore Morelli come manager di Mps in un'operazione con Jp Morgan, per il quale è stato sanzionato da Banca d'Italia, in ordine ai requisiti di professionalità, onorabilità, indipendenza, competenza e correttezza richiesti calla legge per guidare la banca senese. (4-14530)