• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/14553    il 24 giugno 2016 la guardia di finanza di Verona ha eseguito un'operazione contro un'associazione criminale di 25 indagati per truffa, estorsione e riciclaggio;    il tribunale...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14553presentato daNACCARATO Alessandrotesto diMartedì 18 ottobre 2016, seduta n. 694

   NACCARATO e D'ARIENZO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il 24 giugno 2016 la guardia di finanza di Verona ha eseguito un'operazione contro un'associazione criminale di 25 indagati per truffa, estorsione e riciclaggio;
   il tribunale di Verona ha disposto gli arresti per Rosario Capicchiano, Alfonso Giardino (1976), Michele Pugliese, XXXX YYYY e Alfonso Aloisio, l'obbligo di dimora per Francesco Giardino (1968) e Gaetano Garofalo;
   inoltre, nell'ambito dell'inchiesta, sono indagate dalla procura della Repubblica di Verona altre 18 persone tra cui Maurizio Aloisio, numerosi appartenenti alla famiglia Giardino ed Eliseo Ventura;
   l'operazione, denominata dagli inquirenti «premium deal», ha ottenuto il risultato di reprimere gravi reati e costituisce una decisiva conferma degli allarmi, in più occasioni sollevati dagli interroganti, sulle attività delittuose nel territorio veronese di soggetti aventi relazioni con la ’ndrangheta, in particolare con il gruppo guidato da Nicolino Grande Aracri;
   infatti, alcune delle persone indagate risultano avere significativi precedenti penali e sono coinvolte nell'indagine Aemilia della direzione distrettuale antimafia di Bologna contro la ’ndrangheta;
   in particolare, i Giardino, i Pugliese e Capicchiano appartengono a famiglie con diversi esponenti associati alla criminalità organizzata;
   l'indagine Aemilia ha fatto emergere il fatto, ampiamente riportato dai mezzi di informazione, che Alfonso Giardino (1976), insieme ad altri familiari, si è adoperato, attraverso contatti con Marco Arduini e con l'ex assessore del comune di Verona, Marco Giorlo, per farsi assegnare importanti lavori pubblici dall'amministrazione pubblica scaligera, in cambio dell'appoggio elettorale assicurato allo stesso Giorlo e al sindaco di Verona;
   inoltre, alcuni indagati svolgono da tempo in provincia di Verona attività imprenditoriali che, alla luce dell'inchiesta e dei collegamenti con gruppi della ‘ndrangheta, potrebbero, ad avviso degli interroganti, risultare funzionali a favorire il ruolo della criminalità organizzata e a commettere reati economici;
   Alfonso Giardino (1976) è stato socio di Fer. Veneto srl, società con sede a Isola Capo Rizzuto e una sede operativa a Sona (Verona) in via Piemonte 13;
   sempre a Sona (Verona), in via Piemonte 13, ha una sede operativa New World Construction srl, amministrata da Melissa Manoli, imparentata con la famiglia Giardino, di cui è membro Alfonso, arrestato nell'inchiesta «premium deal», e ha tra i propri dipendenti Gaetano Garofalo, anch'egli indagato nella stessa inchiesta;
   sempre a Sona (Verona) in via Piemonte 13 ha sede Isol.Fer srl La società, ora di proprietà di Giuseppe Panipucci, è stata prima, fino all'aprile 2015, di Eliseo Ventura, indagato nell'inchiesta «premium deal», e poi, fino all'ottobre 2015, del già citato Gaetano Garofalo;
   sempre a Sona (Verona) in via Piemonte 13 ha sede Nicofer srl di proprietà di Daniel Nicoscia che appartiene a una famiglia legata da vincoli di parentela con i Giardino e con diversi familiari coinvolti in indagini contro la ‘ndrangheta. Tra i dipendenti di Nicofer c’è Antonio Nicoscia, cognato di Franco Pugliese, importante pregiudicato per gravi reati e considerato un affiliato alla ‘ndrangheta;
   infine anche Maurizio Aloisio, indagato nell'inchiesta «premium deal», possiede un'impresa attiva in Italia settentrionale, la Alfer srls con sede a Brebbia (Varese);
   molte delle aziende citate svolgono importanti lavori pubblici tramite contratti di subappalto;
   per le ragioni sopra esposte e considerato il consistente numero di interdittive antimafia emanato in tempi recenti dalla prefettura di Verona, gli interroganti manifestano al Governo la preoccupazione che le vicende dimostrino il radicamento di gruppi criminali affiliati alla ‘ndrangheta in Veneto –:
   se il Ministro interrogato sia al corrente dei fatti descritti in premessa;
   se e in che modo il Ministro interrogato intenda attivarsi per potenziare, per quanto di competenza, gli strumenti necessari a rafforzare le attività investigative di prevenzione e repressione della criminalità organizzata in Veneto e in particolare in provincia di Verona.
(4-14553)