Testo MOZIONE
Atto a cui si riferisce:
S.1/00653 premesso che:
l'azienda Atac da anni versa in uno stato di grave crisi che ha reso necessari ripetuti interventi di ricapitalizzazione;
la crisi non è solo economico-finanziaria ma...
Atto Senato
Mozione 1-00653 presentata da FRANCESCO ARACRI
martedì 18 ottobre 2016, seduta n.702
ARACRI, GASPARRI, CANDIANI, TARQUINIO, CERONI, FAZZONE, BONFRISCO, BRUNI, COMPAGNA, D'AMBROSIO LETTIERI, DI MAGGIO, LIUZZI, PERRONE, ZIZZA, AUGELLO, FASANO, CARDIELLO, PELINO, GIBIINO - Il Senato,
premesso che:
l'azienda Atac da anni versa in uno stato di grave crisi che ha reso necessari ripetuti interventi di ricapitalizzazione;
la crisi non è solo economico-finanziaria ma anche industriale; difatti, da oltre 10 anni, come si può leggere dai documenti aziendali, si è accumulato un debito per le manutenzioni che riguarda sia le infrastrutture, sia il materiale rotabile e coinvolge il trasporto su ferro, quello tranviario e quello su gomma;
il primo firmatario del seguente atto d'indirizzo ha presentato numerosi atti di sindacato ispettivo (3-02946, 3-02947, 3-02995, 4-04118, 4-05838, 4-05888, 4-05938) ai quali, ad oggi, non è stata fornita risposta e con i quali ha ripetutamente denunciato l'annosa condizione in cui versava l'azienda, il suo management, le problematiche riscontrate nei bandi emanati, i ripetuti cambi al vertice e l'incapacità di intraprendere una strategia commerciale-industriale di medio periodo per rilanciarla;
considerato che:
il 28 ottobre 2014, è stato predisposto e approvato un piano industriale che prevedeva il pareggio di bilancio e il raggiungimento dell'utile a partire dal 2017;
il piano era in diretta correlazione con l'elaborazione e l'approvazione del decreto-legge 6 marzo 2014, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 maggio 2014, n. 68, recante: "Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche", detto "salva Roma III";
esso ha generato accordi con le organizzazioni sindacali più rappresentative, che hanno concesso un aumento di produttività nell'esercizio metroferroviario e su gomma, l'azzeramento dello straordinario patologico e l'avvio del recupero di efficacia ed efficienza all'azienda;
durante la gestione commissariale dell'Atac, sono stati nominati Armando Brandolese in qualità di amministratore unico e Marco Rettighieri come direttore generale;
la nomina di quest'ultimo è stata annunciata e sollecitata da esponenti politici della maggioranza consiliare pro tempore, ancor prima che prendesse avvio la procedura di selezione;
le ultime gestioni Brandolese-Rettighieri avrebbero, ad avviso dei presentatori, aggravato la crisi industriale dell'azienda;
inoltre, sarebbero state attuate scelte, da parte dell'amministratore unico e del direttore generale allora in carica, secondo i presentatori, in controtendenza con lo stesso piano industriale, in merito alla produttività del lavoro e al servizio da rendere ai cittadini;
giova ricordare che nulla è stato fatto per modificare il sistema di bigliettazione elettronica, questione problematica che è stata ripetutamente oggetto d'inchieste giornalistiche e da parte della magistratura;
a tal proposito, il generale pro tempore della Guardia di finanza a riposo, dottor Rapetto, era stato incaricato di svolgere una verifica sulla funzionalità e l'antifrode del sistema di bigliettazione. Purtroppo però gli esiti di quella verifica non sono mai stati presentati;
non vi è stata, altresì, nessuna protesta in merito alla decisione, a giudizio dei proponenti scellerata, del commissario straordinario di sottrarre 58 milioni di euro per gli investimenti sulle metropolitane di Roma;
il regolamento (CE) n. 1370/2007 dispone che l'aggiudicazione dei contratti di servizio pubblico di trasporto avvenga, a decorrere dal 3 dicembre 2019, mediante procedura di gara ad evidenza pubblica; tale scadenza è inderogabile e rende non più praticabile il ricorso all'in house providing;
l'attuale situazione dell'Atac, in una prospettiva sia industriale che patrimoniale e finanziaria, non consente che nei prossimi 2 anni sussistano neppure le condizioni minime per essere ammessi alla procedura di gara;
permanendo questa situazione, si profila un'inevitabile fuoriuscita dell'Atac dalla gestione del contratto di servizio ed una conseguente crisi che rischia di coinvolgere non solo i 12.000 dipendenti, ma anche buona parte dell'indotto delle imprese e dei fornitori;
premesso che, a quanto risulterebbe ai proponenti del presente atto d'indirizzo:
continuerebbe l'ingerenza di taluni esponenti politici riconducibili alla maggioranza di Governo che ordinerebbero i licenziamenti via "Twitter", interverrebbero sulle scelte aziendali di utilizzo delle risorse e scriverebbero da "inquisitori giustizialisti" su ogni fatto dell'azienda con notizie imprecise e in modo strumentale, tanto da procurare allarme tra i cittadini;
anche le recenti scelte da parte dell'attuale amministrazione comunale sull'organizzazione aziendale appaiono, secondo i proponenti, insufficienti, poiché la situazione economico-finanziaria dell'azienda non risulta affrontata con la revisione e integrazione del piano industriale e la pianificazione degli interventi necessari,
impegna il Governo:
1) a verificare, per quanto di competenza, la situazione economico-finanziaria dell'Atac;
2) a verificare, per quanto di competenza, lo stato e le origini del debito per la manutenzione delle infrastrutture e del materiale rotabile in esercizio nella città di Roma e nelle ferrovie ex concesse;
3) a presentare un piano nazionale per la realizzazione di interventi infrastrutturali per la capitale d'Italia;
4) a decidere con urgenza sulla titolarità delle infrastrutture delle ferrovie Roma-Giardinetti, Roma-Lido e Roma-Viterbo;
5) ad intraprendere, per quanto di competenza, un'azione conoscitiva sui fattori di produttività e redditività del piano industriale dell'Atac;
6) a valutare, anche alla luce delle linee guida in merito alla politica di gestione delle imprese partecipate dalla pubblica amministrazione ed agli strumenti di legge previsti, se sussistano le condizioni per porre in essere una procedura concorsuale, attivando per l'Atac una amministrazione straordinaria speciale;
7) a valutare la possibilità di collocare temporaneamente la partecipazione dell'Atac all'interno del Ministero dell'economia e delle finanze, affidando contestualmente ad una struttura tecnica scelta ad hoc il compito del risanamento industriale e patrimoniale dell'azienda.
(1-00653)