• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/06520 LAI, CALEO, ALBANO, ANGIONI, ASTORRE, BROGLIA, CAPACCHIONE, CIRINNA', CUCCA, D'ADDA, DIRINDIN, FAVERO, FORNARO, GOTOR, GRANAIOLA, MANCONI, PEGORER, PUPPATO, RICCHIUTI, TOCCI, VACCARI - Ai...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06520 presentata da BACHISIO SILVIO LAI
martedì 18 ottobre 2016, seduta n.702

LAI, CALEO, ALBANO, ANGIONI, ASTORRE, BROGLIA, CAPACCHIONE, CIRINNA', CUCCA, D'ADDA, DIRINDIN, FAVERO, FORNARO, GOTOR, GRANAIOLA, MANCONI, PEGORER, PUPPATO, RICCHIUTI, TOCCI, VACCARI - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'economia e delle finanze - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

il parco nazionale dell'arcipelago di La Maddalena è un'area geomarina protetta e fa parte della rete europea delle aree naturali di eccellenza europea, essendo sito d'interesse comunitario e zona di protezione speciale per la presenza di habitat e forme di vita, straordinaria presenza di biodiversità;

nel dicembre 2012 è decaduto il consiglio direttivo dell'ente e si è provveduto alla nomina di quello nuovo, a distanza di 3 anni, nel giugno 2015;

il presidente, nonostante la presenza del nuovo consiglio direttivo, appare proseguire ad esercitare il potere esecutivo in solitudine non rispettando procedure previste per legge;

l'attuale presidente del parco Bonanno ha gestito il parco nazionale negli ultimi 10 anni, prima come commissario straordinario dell'ente parco dal dicembre 2006, poi come presidente dal giugno 2007 con scadenza a maggio 2012 e nominato nuovamente presidente nel mese di ottobre 2012 con scadenza nel 2017, gestendo per interi periodi l'ente privo degli organi previsti dalla normativa nazionale;

dal dicembre 2006 ad oggi alla guida del parco si sono succeduti 7 direttori con i quali è entrato costantemente in conflitto, tanto da indurli alle dimissioni, anche travalicando le proprie competenze di indirizzo ed entrando impropriamente in quelle della gestione, che la legge affida alla direzione;

nel tracciare un bilancio dopo 10 anni di gestione, è del tutto evidente una grave carenza di risultati in uno dei parchi nazionali più conosciuti nel nostro Paese, a livello europeo e internazionale, nel quale non sono stati raggiunti obiettivi apprezzabili nel miglioramento degli standard di tutela del territorio del parco, mentre è emerso un progressivo peggioramento dei rapporti istituzionali tra l'ente parco e le amministrazioni comunali di La Maddalena che si sono succedute negli anni, e come è emerso più volte anche da parte del Consiglio comunale, che ha ripetutamente manifestato profonda e totale sfiducia, dovuta all'assenza totale di condivisione e rispetto da parte del presidente del parco;

il rapporto conflittuale tra presidenza del parco e Comune di La Maddalena (Olbia Tempio) rende impossibile una vera e proficua partecipazione dei cittadini, il coinvolgimento delle diverse categorie produttive, le imprese legate al turismo e l'associazionismo culturale, comportando, di fatto, per la gestione e il funzionamento del parco, l'allontanamento dai principi ispiratori della legge quadro sulle aree protette (di cui alla legge n. 394 del 1991);

pur nella presenza e disponibilità del nuovo consiglio direttivo, l'assenza di un adeguato indirizzo programmatico evidenzia molte criticità non affrontate e risolte in 10 anni di gestione del presidente Bonanno, che continua a disporre tutto a proprio piacimento, senza alcun rispetto dei deliberati consiliari o delle indicazioni delle istituzioni regionali e statali. Si veda il caso legato all'adozione del piano per il parco, nonostante i ripetuti richiami del Ministero vigilante, lungi dall'essere adottato dall'ente;

al di là di elementi fondamentali nella gestione e nell'indirizzo di un ente parco, che in questo caso sono assolutamente assenti, quali la condivisione delle decisioni negli organi di rappresentanza e di governo, la distinzione tra funzioni di indirizzo e quelle gestionali, l'esigenza di un pieno e continuo rapporto di collaborazione tra l'ente parco e la comunità presso cui lo stesso parco, a maggior ragione quando questo coincide con un solo ente locale, sono numerosi gli elementi che configurano carenze e omissioni sul piano amministrativo e gestionale, sulle quali sono aperti fascicoli della procura competente per territorio, che rendono applicabile e non più rinviabile l'opportunità del commissariamento del parco da parte del Ministero competente anche dopo verifiche da parte del Ministero dell'economia e delle finanze;

per ciò che concerne gravi carenze gestionali e amministrative sono da richiamare certamente alcuni casi;

la caserma ex batteria Zavagli in uso all'ente parco, nonostante i diversi e onerosi interventi di riqualificazione, non è utilizzabile come previsto dalla sentenza del Tar Sardegna del mese di agosto 2013, a seguito della quale la Procura della Repubblica di Tempio Pausania ha requisito tutti gli atti originali relativi a tutti gli interventi effettuati dall'ente parco per il recupero dell'immobile;

su un'aggiudicazione di gara effettuata dall'ente nel 2011 per lavori di riqualificazione dell'ex batteria Zavagli grava un'indagine della Guardia di finanza e della Procura della Repubblica di Tempio Pausania, che ha emesso informazione di garanzia allo stesso presidente Bonanno; inoltre, pare che durante la fase dei lavori di riqualificazione dei locali sia stata utilizzata la sabbia della duna antistante, protetta per la sua particolarità, arrecando grave e irreparabile danno alla biodiversità senza che i responsabili dell'ufficio tecnico del parco siano intervenuti per evitare lo scempio e tantomeno abbiano svolto una relazione sull'accaduto;

i ritardi nell'avvio del parco marino internazionale delle Bocche di Bonifacio nell'ambito del progetto "Gruppo europeo di cooperazione territoriale- Parco internazionale delle Bocche di Bonifacio", che ha la sede legale proprio presso il parco della Maddalena, nell'ex batteria Zavagli, hanno portato a richiami formali della Francia nei confronti del nostro Paese e infine alla convocazione dell'organismo solo per il prossimo 30 novembre, oltre 3 anni dopo la sua costituzione;

lo stesso presidente dell'ente, nella procedura di individuazione dell'organismo indipendente di valutazione (OIV), ha volutamente omesso le necessarie informazioni all'Anac sulla scelta effettuata, inducendo la stessa Anac all'emissione di un parere improprio, visto che lo stesso OIV ha omesso informazioni circa la propria collaborazione con l'ente nel triennio precedente la nomina.

è notizia di poche settimane or sono che lo stesso OIV nominato da Bonanno è stato condannato in primo grado ad un anno di reclusione dai giudici del tribunale di Cagliari nel procedimento "Crac Sept";

gravi inadempienze sono state segnalate alla Procura generale della Corte dei conti anche dal consigliere regionale Pier Franco Zanchetta che ha denunciato il ritardo nell'attivazione del sevizio di riscossione del ticket per l'accesso delle imbarcazioni nell'area marina del parco nazionale di La Maddalena. Il servizio sarebbe partito dal 16 agosto 2016 e dunque a stagione turistica abbondantemente inoltrata. Ciò ha comportato un grave danno economico all'ente a causa degli ingenti mancati introiti. Nella stessa segnalazione è stato evidenziato anche come la vigilanza a mare, il monitoraggio degli arenili ed il posizionamento dei campi boa per l'attracco dei natanti sarebbero stati trascurati prima della data del 16 agosto. In entrambi i casi le inadempienze sarebbero state originate dalla mancata assunzione per tempo del personale stagionale, a causa dei ritardi dell'ente nell'approvazione del bilancio preventivo 2016;

dal mese di febbraio 2016, la maggioranza dei componenti del consiglio direttivo ha proposto di affrontare il problema della direzione dell'ente concernente la conferma o meno del direttore dell'ente parco, nominato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, o procedere al mantenimento dello stesso fino ad espletamento di nuova procedura di nomina, ma il presidente non ha mai inserito la proposta all'ordine del giorno del consiglio direttivo, impedendo l'esercizio delle funzioni straordinarie dei consiglieri come previste dallo statuto, lasciando l'ente stesso privo della funzione gestionale;

scaduto il termine per la riconferma del direttore l'8 maggio 2016, in data 17 maggio 2016 il presidente ha attribuito, con atto deliberativo presidenziale urgente ratificato dal consiglio direttivo nella seduta del 30 maggio, il ruolo di facente funzione nella figura dell'architetto Giovannella Urban. La stessa dottoressa Urban, in data 1° giugno, ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico. Successivamente, con deliberazione del presidente è stato attribuito per 3 mesi il ruolo di facente funzioni al dottor Yuri Donno, incarico poi confermato per ulteriori 3 mesi;

ad oggi dunque il problema della direzione del parco persiste e non è affrontata negli organi preposti, ovvero il consiglio direttivo, e rappresenta una grave lesione della modalità corrette di gestione dell'ente, in quanto sarebbero prerogative solo straordinariamente attribuite al presidente, ma diventano stabilmente e ordinariamente concentrate su di esso, e non per volontà dell'organo collegiale titolare;

la questione dell'isola di Budelli è stata definita con deliberazione di consiglio n. 6 dell'11 aprile 2016 e, nella seduta del 30 maggio, il consiglio direttivo ha confermato il mantenimento della decisione assunta con seduta dell'11 aprile 2016, affermando, facendo propria la volontà già espressa dal Consiglio di Stato con sentenza n. 1854/ 2015,

in ottemperanza di quanto sollecitato dalla nota del Ministero vigilante in oggetto, significante "che il Consiglio Direttivo svolge le sue funzioni attraverso l'assunzione di atti deliberativi secondo le previsioni statutarie e di legge", la decisione volitiva del consiglio direttivo era rivolta al rispetto totale della sentenza del Consiglio di Stato, poiché la stessa procedura risulta viziata ai fini dell'acquisizione definitiva del bene, cercando, contestualmente, di non esporre l'ente nel potenziale rischio di possibile danno erariale;

vista la volontà del consiglio direttivo espressa nella seduta del 30 maggio, di mantenere intatta la decisione assunta della conferma della deliberazione n. 6 dell'11 aprile 2016 (essendo produttiva di effetti come riconosciuto dalla stessa Avvocatura di Stato di Cagliari), che il legale rappresentante dell'ente parco, dottor Bonanno, non ha rispettato la determinazione del consiglio direttivo;

risulta palese che il presidente, indifferente ai disposti di consiglio, manifesta la volontà di non procedere con atti conseguenti su quanto deliberato, ma ben disposto per decisioni avverse. Ciò lede il principio di autonomia decisionale riconosciuto dalle disposizioni normative, costituisce comportamento grave da parte del presidente e di conseguenza provoca un irreparabile danno d'immagine per l'ente;

infine il Piano e il Regolamento del parco, modificati dallo stesso presidente che ne ha stravolti i contenuti cambiando radicalmente il piano presentato dal raggruppamento che ne aveva curata la redazione, non vengono adottati dall'ente nonostante i pressanti inviti da parte del Ministero vigilante. Ultimamente, con solitaria decisione, il presidente ha proposto l'esclusione dell'isola madre dal perimetro del parco in contrasto con quanto sancito dal decreto del Presidente della Repubblica istitutivo;

i casi citati sono solo alcuni di quelli che mostrano profili problematici sotto l'aspetto legale e amministrativo, oltre a mostrare criticità nell'esercizio di indirizzo e di programmazione del ruolo del presidente, constatato che tali azioni avvengono in assenza di direzione e con il parere negativo del consiglio direttivo,

si chiede di sapere:

se il Ministro dell'economia e delle finanze, quale organo vigilante e di controllo sull'attività amministrativa degli enti di gestione dei parchi nazionali, sia a conoscenza dei fatti esposti, se siano esercitate le funzioni di vigilanza previste, se le questioni esposte siano o meno parte della vigilanza esercitata e quali siano le valutazioni in merito;

se il Ministro dell'ambiente, quale organismo responsabile dell'attività degli enti di gestione dei parchi nazionali, sia a conoscenza dei fatti esposti;

se non ritenga, a fronte di tante problematicità e criticità, prendere opportuni provvedimenti al fine di rimuovere ostacoli per garantire una corretta e più funzionale gestione d'indirizzo dell'organo di vertice dell'ente parco nazionale dell'arcipelago de La Maddalena;

se non ritenga, in osservanza delle disposizioni di legge e visto il permanere dell'assenza di adozione del piano per il parco, procedere con i poteri sostitutivi previsti dalla legge;

se abbia adottato o intenda adottare atti conseguenti e provvedimenti di autotutela per il rispetto della normativa vigente;

se non ritenga di informare con urgenza, viste le criticità presenti, la Procura della Corte dei conti, considerando il possibile danno erariale da parte dell'ente parco nazionale de La Maddalena;

quali iniziative e provvedimenti urgenti intendano assumere per ripristinare l'immediata funzionalità di indirizzo programmatico dell'ente parco nazionale dell'arcipelago de La Maddalena a fronte delle richiamate violazioni normative da parte del responsabile dell'organo d'indirizzo dell'ente nella persona del presidente, avendo la facoltà di nomina e revoca da tale incarico o di commissariare l'ente in presenza di gravi inadempienze amministrative;

se non ritengano indispensabile, dunque, intervenire per rimuovere il presidente dell'ente parco o procedere con urgenza alla nomina del commissario straordinario del parco al fine di garantire il ripristino di condizioni di trasparenza e legalità indispensabili a restituire serenità nei rapporti con la comunità locale e regionale e la piena funzionalità dell'ente.

(4-06520)