• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00238 premesso che: nell'ambito delle esigenze dettate dal processo di razionalizzazione della spesa (spending review) di cui al decreto-legge n. 95 del 2012 il Ministero degli affari esteri...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00238presentato daTACCONI Alessiotesto diMercoledì 29 gennaio 2014, seduta n. 162

La III Commissione,
premesso che:
nell'ambito delle esigenze dettate dal processo di razionalizzazione della spesa (spending review) di cui al decreto-legge n. 95 del 2012 il Ministero degli affari esteri ha varato un piano di «riorientamento» della presenza italiana, all'estero e determinato un primo taglio di 13 uffici consolari, già in fase di attuazione;
il Ministero ha diramato un ulteriore elenco di 20 sedi che si andranno ad aggiungere alle 13 già soppresse per arrivare ad un numero complessivo di 33 strutture da chiudere, al netto di eventuali nuove aperture;
le 33 chiusure in questione, come ha ricordato il direttore generale Elisabetta Belloni, derivano da un obbligo di legge;
nonostante lo stesso direttore generale, Ministro Elisabetta Belloni, si fosse detto disponibile ad intensificare il confronto con il Parlamento e le rappresentanze degli italiani all'estero democraticamente elette prima che l'amministrazione formalizzasse la sua posizione da sottoporre al Governo per la necessaria decretazione, tale confronto non è stato mai attuato, ma solo annunciato, e concretizzato con semplici comunicazioni al Parlamento circa le determinazioni assunte;
sempre a norma di legge, le chiusure di sedi già deliberate e quelle in programma, non devono intaccare la quantità e la qualità dei servizi all'utenza;
al fine degli obiettivi di finanza pubblica riveste primaria importanza l'individuazione degli sprechi e delle diseconomie di bilancio, in particolare nell'ampio bacino delle consulenze e dell'esternalizzazione dei servizi e che conseguentemente l'eventuale chiusura di sedi all'estero avrebbe dovuto essere un esercizio assolutamente residuale;
le sedi di cui è stata decretata la soppressione servono vasti bacini di utenza che, contrariamente a quanto dispone la normativa vigente, si vedono totalmente privati di ogni servizio (come, per esempio Manchester, Saarbrucken, Norimberga, San Gallo, e altro) senza peraltro che il relativo taglio incida significativamente sull'obiettivo primario di revisione e contenimento della spesa,

impegna il Governo

ad assumere iniziative affinché le cosiddette «sedi riceventi» istituiscano, nelle città private di una rappresentanza consolare, almeno una permanenza settimanale per il disbrigo di pratiche per le quali è prevista la presenza degli utenti – quali la rilevazione delle impronte digitali, l'acquisizione della firma digitale per il rilascio del passaporto, la consegna delle carte di identità, gli atti notarili – per agevolare soprattutto i connazionali più anziani o le persone che per vari motivi siano impossibilitate a raggiungere la rappresentanza consolare competente.
(7-00238) «Tacconi, Grande, Scagliusi, Picchi, Sibilia, Di Battista, Fitzgerald Nissoli, Caruso, Rabino, Garavini».