• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00240 premesso che: il comma 6 dell'articolo 14 della legge n. 401 del 1990 prevede che la funzione di direttore presso gli istituti italiani di cultura all'estero può essere conferita, in...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00240presentato daTACCONI Alessiotesto diMercoledì 29 gennaio 2014, seduta n. 162

La III Commissione,
premesso che:
il comma 6 dell'articolo 14 della legge n. 401 del 1990 prevede che la funzione di direttore presso gli istituti italiani di cultura all'estero può essere conferita, in relazione alle esigenze di sedi particolari, a persone di prestigio culturale ed elevata competenza anche in relazione all'organizzazione della promozione culturale, con le procedure di cui all'articolo 168 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, sentito il parere della Commissione di cui all'articolo 4 della stessa legge n. 401 del 1990;
l'articolo 168 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 prevede che gli incarichi di esperti all'estero sono conferiti con decreto del Ministro, sentito il consiglio di amministrazione del Ministero, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e, per il personale di altre amministrazioni o di enti pubblici, anche con il Ministro competente o vigilante;
le procedure anzidette non sono assimilabili a quelle di un concorso pubblico, per cui tali nomine rientrano nell'esercizio di un potere discrezionale da parte dell'amministrazione, come del resto specificato nel recente avviso per il conferimento di incarichi presso gli istituti di Tunisi e di New York;
l'esercizio di tale potere discrezionale, nonostante i formali inviti a manifestare interesse rivolti ad una pluralità di candidati, ha, anche recentemente, creato una vera e propria «parentopoli culturale» con nomine clientelari di amici, congiunti e parenti dei potenti di turno;
tra i compiti dei direttori degli istituti rientrano quelli relativi all'amministrazione finanziaria e del patrimonio, compiti per i quali si richiedono specifiche competenze e approfondita conoscenza delle norme della contabilità di Stato;
a quanto consta ai firmatari del presente atto presso la direzione generale per la promozione del sistema Paese prestano servizio sette dirigenti, non preposti ad uffici dirigenziali, che rivestono la qualifica di consiglieri ministeriali o di esperti per la promozione culturale,

impegna il Governo:

a promuovere, per la scelta dei direttori di «chiara fama», una selezione comparativa con procedure pubbliche trasparenti ed accessibili affinché i candidati siano scelti sulla base di criteri oggettivi sia in relazione al riconosciuto prestigio negli ambienti culturali nazionali e del Paese di destinazione, sia in relazione alle provate capacità manageriali e di promozione culturale, evitando così che possano verificarsi nomine dettate da interessi estranei a quelli della promozione culturale e dell'immagine complessiva del Paese;
anche a motivo delle esigenze di revisione della spesa pubblica, a maggiormente valorizzare, per la copertura di posti di direttori di istituti di primaria importanza, le professionalità già esistenti all'interno del Ministero, in particolare presso la direzione generale per la promozione del sistema Paese, professionalità spesso relegate a quello che ai firmatari del presente atto appare il ruolo di «consulenti inascoltati».
(7-00240) «Tacconi, Grande, Scagliusi, Rabino, Sibilia, Di Battista, Fitzgerald Nissoli, Picchi, Caruso, Garavini, Porta».