• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/06554 DE CRISTOFARO - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che a quanto risulta all'interrogante: l'Ambasciata italiana di Santo Domingo riaprirà nel...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06554 presentata da PEPPE DE CRISTOFARO
giovedì 20 ottobre 2016, seduta n.706

DE CRISTOFARO - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che a quanto risulta all'interrogante:

l'Ambasciata italiana di Santo Domingo riaprirà nel febbraio 2017 e potrà ricominciare a fornire direttamente ai nostri connazionali i servizi, che erano stati spostati a Panama;

l'Ambasciata, che è una delle più importanti sedi consolari dell'America centrale, era stata soppressa il 1° gennaio 2015, ufficialmente in attuazione del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012, sulla spending review e spostata a 1.509 chilometri esatti di distanza;

tale scelta è apparsa alquanto stravagante, considerato che a Santo Domingo sono presenti circa 150.000 cittadini tra italiani residenti e turisti, che visitano questo Paese e che la sede di Panama è raggiungibile solo con costosi voli aerei, in evidente contrasto con il criterio dell'invarianza dei servizi, indicato nel decreto sulla spending review;

a giugno 2015, il Tar del Lazio ha annullato il decreto che ha soppresso la sede diplomatica italiana nella Repubblica Dominicana, in quanto "Non si comprende, alla luce delle dimensioni della sede di Santo Domingo e dell'interesse economico che tale territorio ha per molte imprese italiane, la scelta di sopprimerla, la decisione è illogica e incoerente con le finalità indicate nello stesso decreto» di soppressione";

organi di stampa hanno riportato la notizia che il vero motivo della soppressione della sede diplomatica debba ricercarsi in una colossale truffa di visti diplomatici, rilasciati illegalmente dall'Ambasciata (si stima circa 8.000) dietro compenso, che avrebbe fruttato non meno di 30 milioni di euro;

considerato che la chiusura e la riapertura dell'Ambasciata hanno comportato una enorme spesa, con gravi perdite di bilancio a carico dello Stato,

si chiede di sapere:

per quale motivo il Governo italiano abbia giustificato la chiusura della ambasciata di Santo Domingo con motivazioni esclusivamente di carattere economico, quando era stato subito evidente che, invece, la chiusura sarebbe stata antieconomica, contraria agli interessi nazionali e, soprattutto, si era già diffusa la notizia dello scandalo di una compravendita illegale di visti all'interno dell'Ambasciata stessa, come confermato dal viceministro agli affari esteri Giro in una intervista del 2014 ad un sito web della Repubblica Domenicana;

se sia stata avviata un'inchiesta interna sulla compravendita illegale di visti da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; in caso affermativo, quali provvedimenti siano stati presi a carico dei dipendenti del Ministero;

se risulti che l'ambasciatore Arturo Oliveri, alla chiusura dell'ambasciata, sia stato, semplicemente, richiamato in Italia, dove, pochi mesi dopo, è andato in pensione senza alcun provvedimento nei suoi confronti: se siano state verificate eventuali responsabilità a suo carico;

se la documentazione raccolta in merito alla compravendita illegale di visti sia stata trasmessa alla magistratura;

se presso il Ministero sia in corso un procedimento legale, eventualmente a carico di chi e a che punto sia lo stesso procedimento;

se il Governo ritenga di doversi costituire parte civile.

(4-06554)