Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
C.3/02597 alle 7.40 del 30 ottobre 2016, un terremoto di magnitudo 6.5 – il più forte degli ultimi 36 anni – con epicentro a 5 chilometri da Norcia, si è abbattuto al confine tra Marche e...
Atto Camera
Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02597presentato daPOLIDORI Catiatesto presentato Mercoledì 2 novembre 2016 modificato Giovedì 3 novembre 2016, seduta n. 701
POLIDORI, BALDELLI, BRUNETTA, LAFFRANCO e FABRIZIO DI STEFANO. —
Al Ministro dell'economia e delle finanze. – Per sapere – premesso che:
alle 7.40 del 30 ottobre 2016, un terremoto di magnitudo 6.5 – il più forte degli ultimi 36 anni – con epicentro a 5 chilometri da Norcia, si è abbattuto al confine tra Marche e Umbria ed è stato fortemente avvertito anche nei territori già interessati dagli eventi sismici del 24 agosto e del 26 ottobre 2016;
seppur in assenza di vittime, il bilancio è tragico: solo nella Marche si contano 25 mila sfollati, che in totale potrebbero arrivare a quota 100 mila;
il terremoto ha distrutto borghi medievali, deturpato beni architettonici, «depredato» tesori artistici. Ha raso al suolo l'intero patrimonio abitativo, messo in ginocchio l'economia fatta di eccellenze eno-gastronomiche, turismo religioso e paesaggistico;
Norcia è ora sfregiata anche simbolicamente: della basilica intitolata al patrono d'Europa resta solo la facciata;
sin dal primo momento Forza Italia ha dichiarato la propria disponibilità a collaborare per la ricostruzione e per questo, sentite le necessità attraverso i propri amministratori nelle zone interessate dal sisma, si è mobilitata innanzitutto per proporre all'Unione europea di «adottare» la piazza e la basilica di San Benedetto da Norcia;
Forza Italia è inoltre impegnata attivamente nel reperire fondi, provvedere al supporto psicologico dei minori e contribuire, per mezzo della Lega italiana difesa animali e ambiente, ad alleviare i disagi subiti dagli animali di affezione e da allevamento;
d'altra parte il Governo – che dopo il terribile terremoto del 24 agosto 2016 ha impiegato quasi due mesi per approvare un decreto-legge recante interventi in favore delle popolazioni colpite – nonostante la disponibilità dimostrata da tutti i partiti di opposizione, non ha mai convocato alcun tavolo di «coesione nazionale», per decidere come fronteggiare l'emergenza, aiutare le regioni colpite e discutere di ricostruzione e di messa in sicurezza del territorio;
i numeri reali, inoltre, raccontano di un forte gap tra la cifra stanziata nella manovra di bilancio per l'emergenza terremoto (600 milioni di euro) e quello 0,2 per cento di «flessibilità» (circa 3,4 miliardi di euro) che il Governo si è già preso in nome della stessa emergenza, già prima della scossa devastante del 30 ottobre 2016 –:
quante risorse il Governo intenda stanziare per la ricostruzione, a fronte della flessibilità richiesta in Europa per l'emergenza terremoto e delle cifre assolutamente insufficienti presenti all'interno della manovra di bilancio, e quali puntuali iniziative intenda intraprendere per aiutare la ripresa dell'economia locale, con particolare riferimento alle esigenze delle aziende zootecniche e casearie. (3-02597)