Testo INTERPELLANZA
Atto a cui si riferisce:
C.2/00399 in data 23 gennaio 2014 l'editore dell'agenzia Adnkronos ha inviato una comunicazione al comitato di redazione con cui veniva annunciato l'avvio della procedura di licenziamento di 20...
Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00399presentato daGIACOMELLI Antonellotesto diMartedì 4 febbraio 2014, seduta n. 166
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
in data 23 gennaio 2014 l'editore dell'agenzia Adnkronos ha inviato una comunicazione al comitato di redazione con cui veniva annunciato l'avvio della procedura di licenziamento di 20 giornalisti e 3 poligrafici;
si tratta di oltre un quarto dei lavoratori dell'agenzia e la procedura è stata avviata formalmente lunedì 27 gennaio 2014;
la procedura attivata dall'azienda fa riferimento alla legge n. 223 del 1991, concernente «Norme in materia di cassa integrazione, mobilità, trattamenti di disoccupazione, attuazione di direttive della Comunità europea, avviamento al lavoro ed altre disposizioni in materia di mercato dei lavoro» che però, fino ad oggi, non ha mai trovato applicazione nel settore dell'editoria, in quanto tale materia è, invece, disciplinata ai sensi della legge n. 416 del 1981;
la stessa Federazione degli editori, nell'audizione svoltasi presso la commissione Cultura della camera il 30 gennaio 2014, alla quale l'azienda non ha voluto partecipare, ha definito «inusuale» il ricorso alla legge n. 223 del 1991;
la decisione da parte dell'Adnkronos giunge, tra l'altro, subito dopo il rinnovo di una importante convenzione con la Presidenza del Consiglio, alle stesse condizioni economiche del 2013;
la stessa Azienda ha inoltre più volte ribadito di non essere in stato di crisi e di avere un solido bilancio cosa che non giustificherebbe pertanto il ricorso alla normativa citata;
l'assemblea dei lavoratori, giornalisti e poligrafici, ha proclamato una immediata azione di mobilitazione, confermando lo stato di agitazione e deliberando 5 giornate di sciopero, di cui tre già effettuate e a cui hanno aderito in segno di solidarietà anche le altre testate del gruppo;
il sindacato di categoria, sostenendo la causa dei lavoratori dell'Adnkronos, ha definito l'azione dell'azienda come un «intollerabile atto ritorsivo, illegittimo e fuori da ogni regola che disciplini qualsiasi rapporto di lavoro» –:
anche in relazione al recente rinnovo della convenzione con la Presidenza del Consiglio dei ministri, quali siano gli orientamenti del Governo in merito alla vertenza in atto e se non ritenga opportuno, nell'ambito delle competenze che gli sono proprie, adottare iniziative finalizzate a favorire una soluzione che salvaguardi i livelli occupazionali della testata.
(2-00399) «Giacomelli, Carbone, Anzaldi, Saltamartini, Lainati, Pierdomenico Martino, Garofani, Costantino, Fratoianni, Marazziti, Buttiglione, Molea, Andrea Romano, Rampelli, Francesco Saverio Romano, Villecco Calipari, Rosato, Carra, Ascani, Zanetti, Misiani, Fiano, Morani, Ermini, Di Lello, Marantelli, Chaouki, Rotondi, Galan, Buonanno, Gregorio Fontana, Bergamini, Richetti, Malpezzi».