• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/06628 BUCCARELLA, AIROLA, DONNO, LEZZI, PETROCELLI, SANTANGELO, GIARRUSSO, FUCKSIA, CASTALDI, TAVERNA, PUGLIA, CAPPELLETTI, MANGILI, BLUNDO, BOTTICI - Al Ministro della giustizia - Premesso che:...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06628 presentata da MAURIZIO BUCCARELLA
mercoledì 9 novembre 2016, seduta n.719

BUCCARELLA, AIROLA, DONNO, LEZZI, PETROCELLI, SANTANGELO, GIARRUSSO, FUCKSIA, CASTALDI, TAVERNA, PUGLIA, CAPPELLETTI, MANGILI, BLUNDO, BOTTICI - Al Ministro della giustizia - Premesso che:

tramite l'atto di sindacato ispettivo 4-06370 (pubblicato il 21 settembre 2016), il primo firmatario della presente interrogazione segnalava le criticità occorse nell'ambito delle procedure fallimentari e di esecuzione immobiliare presso il Tribunale jonico, ed anche la chiusura della magistratura potentina competente a valutare gli esposti presentati contro i colleghi tarantini, e chiedeva al Ministro in indirizzo di disporre ispezione presso i Tribuali di Taranto e Potenza al fine di verificare la fondatezza dei fatti indicati. L'interrogazione inoltre enumerava molteplici suicidi-omicidi dovuti alla crisi ed alla facilità con cui viene tolta agli italiani la prima casa, con la conseguenza di spingere anche le persone anziane a covare e a realizzare azioni estreme di morte; inoltre, nell'atto sono contenute indicazioni, per difetto, dei casi occorsi a quella data;

dal mese di settembre 2016 ad oggi, altri casi di suicidi-omicidi si sono purtroppo verificati, imponendo la necessità di un intervento immediato e drasticamente risolutorio;

considerato che:

risulta agli interroganti che il 23 settembre 2016, il signor Angelo Salvatore Delli Santi avrebbe depositato presso la Questura di Taranto una denuncia penale (inviata per conoscenza anche al Ministro) in cui, premettendo il suo stato di fallito ed esecutato da ben 30 anni, avrebbe lamentato che presso il Tribunale di Taranto esistono meccanismi che creerebbero un sistema finalizzato ad espropriare i falliti ed esecutati, sistema da lui addirittura definito come "criminale, consolidato stabile ed efficace". Inoltre, nell'esposto, il signor Delli Santi avrebbe lamentato fortemente l'esistenza di una rete di collegamenti tra i Tribunali di Taranto e di Potenza, per cui, a suo dire, le denunce che giungono presso il Tribunale e la Procura potentina sarebbero destinate all'insabbiamento ed all'archiviazione, così come era stato evidenziato nell'atto di sindaco ispettivo 4-06370;

la gravità dei fatti è stata evidenziata in un articolo pubblicato in data 4 novembre 2016 dalla redazione on line di"Basilicata24" che, descrivendo il "sistema" illegale di gestione delle procedure delle aste fallimentari, ha finanche prodotto il video di una conversazione avvenuta presuntivamente nello studio di un curatore fallimentare, da cui si ricava che il citato ausiliario del magistrato avrebbe richiesto all'imprenditore, per conto del magistrato, una somma di denaro di circa 20.000 euro per chiudere ogni questione, con tanto di fissazione di incontro successivo, con il magistrato stesso, presso il quarto piano del Tribunale di Taranto;

a parere degli interroganti, i fatti descritti dal citato articolo e dalla conversazione registrata sono molto gravi sia sotto il profilo delle eventuali responsabilità dei magistrati interessati che sotto quello delle conseguenze, anche estreme, ricadenti sull'utenza e sulla collettività, determinando umiliazione ed affievolimento delle garanzie democratiche, che rischiano di essere annullate da una giustizia negata e mercificata;

considerato inoltre che:

i fatti descritti nell'atto di sindacato ispettivo 4-06370, relativi alle questioni occorse ai signori Montemurro, Bello e Spera, contengono dettagliate indicazioni di casi in cui, a detta degli stessi, si sarebbero evidenziate forzature nelle maglie del diritto, sostanziale e processuale, con evidente vulnus della giustizia;

risulta agli interroganti che tali episodi non sarebbero isolati e di ciò il signor Delli Santi, nel suo esposto del 23 settembre 2016, fornisce un'indicazione analitica, elencando casi di sua conoscenza, in cui si sarebbero verificate evidenti e macroscopiche violazioni di legge;

a parere degli interroganti, si pone come improrogabile la necessità di verificare i fatti, non potendo accettare che i cittadini vivano con la convinzione dell'esistenza di dubbi meccanismi nell'applicazione del diritto e, indi, nel funzionamento del "sistema giustizia" di Taranto;

risulta agli interroganti che numerosi media stiano affrontando le problematiche emerse, soprattutto alla luce del video pubblicato da "Basilicata24";

a parere degli interroganti si ricava che vi sia sfiducia nella giustizia, anche dal fatto che la citata signora Spera, i cui fatti sono dettagliatamente indicati nell'atto di sindacato ispettivo citato, ha espresso il timore di non ottenere tutela nemmeno nelle questioni ancora pendenti, a causa di quello che ha definito come "andazzo allegro" dei magistrati tarantini;

risulta agli interroganti che la signora Spera riferirebbe essere pendente una sua questione in grado di appello relativamente all'ipoteca che grava i suoi beni da oltre 13 anni, nonostante ella ritenga di aver versato addirittura più somme di quelle eventualmente di debenza e nonostante l'usura subita e non sanzionata (causa n. 536/2014 R.G. Corte di appello di Lecce, sezione di Taranto);

considerato altresì che risulta anche agli interroganti che sia stata già disposta, e programmata nel mese di gennaio 2017, un'ispezione presso il Tribunale e la Procura di Taranto, che verterebbe su alcune delle problematiche afferenti alla gestione delle procedure presso le sezioni di esecuzione immobiliare e fallimenti;

considerato infine che a giudizio degli interroganti tali critiche situazioni impongono che sia disposta un'ispezione, senza ritardo, presso tutti gli organi di giustizia che abbiano trattato le questioni evidenziate, nonché quelle indicate nell'atto di sindacato ispettivo citato, in particolare presso il Tribunale e la Procura di Taranto, sezione distaccata della Corte di appello di Taranto, e presso il Tribunale e la Procura di Potenza,

si chiede di sapere:

se non ricorrano le circostanze per intraprendere le opportune iniziative ispettive presso gli organi deputati all'applicazione del diritto e al funzionamento della giustizia nel tarantino e potentino, con particolare riferimento al Tribunale di Taranto, alla Procura di Taranto, alla sezione distaccata di Taranto della Corte di appello, al Tribunale di Potenza e alla Procura di Potenza, onde verificare se quanto lamentato dai soggetti coinvolti corrisponda al vero e, in caso di verifica positiva, se non ricorrano le condizioni di adozione dei necessari provvedimenti a tutela delle parti e del corretto esercizio della funzione giurisdizionale;

se l'ispezione programmata per gennaio 2017 riguardi i fatti e fascicoli relativi i signori Spera, Bello, Montemurro e Delli Santi, ovvero se non si intenda estenderla anche a tali situazioni.

(4-06628)