• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/10013    il 6 ottobre 2016 Tim ha formalizzato alle organizzazioni sindacali la volontà dell'azienda di disdire, a decorrere dal 31 gennaio 2017, il contratto di secondo livello in vigore dal...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10013presentato daGINEFRA Dariotesto diMartedì 15 novembre 2016, seduta n. 706

   GINEFRA, GRASSI, MICHELE BORDO, CAPONE, LOSACCO, MARIANO, MASSA, MONGIELLO, VENTRICELLI e VICO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il 6 ottobre 2016 Tim ha formalizzato alle organizzazioni sindacali la volontà dell'azienda di disdire, a decorrere dal 31 gennaio 2017, il contratto di secondo livello in vigore dal 2008, proponendo altresì una profonda e radicale modifica della stessa contrattazione di secondo livello ed il superamento degli Accordi di Armonizzazione del 2000 e 2001;
   per le organizzazioni sindacali la decisione unilaterale datoriale di annullare l'accordo di II livello «rappresenta una mazzata per i dipendenti e per le loro tutele lavorative», senza contare «le linee guida di un piano industriale che parlano di tagli e meno costi anziché di investimenti e produttività»;
   il passaggio dell'azienda da un piano industriale, per l'intero gruppo Telecom, che prevedeva in origine, investimenti in Italia pari a circa 12 miliardi di euro, di cui circa 6,7 miliardi dedicati alla componente innovativa (NGN, LTE, Cloud e piattaforme, Sparkle e trasformazione), con focus, in particolare, sulla copertura LTE (per la quale al 2018 sono previsti 1,2 miliardi di euro) e sulla fibra ottica (3,6 miliardi di euro), prevedendo di portare a fine 2018 la copertura della fibra ottica all'84 per cento della popolazione e al 98 per cento della popolazione con la rete mobile LTE (4G) e mettendo sul tavolo il progetto di assumere 4.000 persone nel triennio 2016-2018, ad una prospettiva di semplice riduzione dei costi attraverso la disdetta contrattuale ed i conseguenti tagli salariali rappresenta, a parere dell'interrogante, la miopia industriale del più grande gruppo del settore telecomunicazioni in Italia, in quanto la decisione presa andrebbe esclusivamente in direzione di un drastico taglio di diritti e di salario effettivo mortificando professionalità acquisite da decenni di lavoro e senza invece le misure necessarie per un vero piano di sviluppo di ampio respiro;
   il nuovo management starebbe infatti mettendo in campo strategie di recupero sul costo del lavoro per un ammontare di circa 1,2 miliardi di euro, ma tutto a scapito dei 48.000 lavoratori che si troverebbero a subire la perdita di migliaia di euro ogni anno in termini di salario;
   sarebbe invece opportuno stimolare gli investimenti atti a migliorare la qualità del servizio ed a rilanciare l'azienda sul core business, sulle reti, sui servizi innovativi e su come recuperare fatturati e clienti –:
   se i Ministri interrogati siano stati aggiornati sugli sviluppi di questa vertenza e quali iniziative intendano assumere per favorire un rilancio della azienda sostenendo gli attuali livelli occupazionali e qualificando ulteriormente le competenze dei lavoratori di un settore strategico per l'economia italiana.
(5-10013)