• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03507 nel 1992 la Agenda per la Pace proposta dall'ex Segretario Generale ONU, B.B. Ghali, e poi approvata dalla Assemblea ONU, ha istituito corpi di peacemaking, peacekeeping e peacebuilding nei...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03507presentato daSBERNA Mariotesto diVenerdì 7 febbraio 2014, seduta n. 169

SBERNA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro per l'integrazione, al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
nel 1992 la Agenda per la Pace proposta dall'ex Segretario Generale ONU, B.B. Ghali, e poi approvata dalla Assemblea ONU, ha istituito corpi di peacemaking, peacekeeping e peacebuilding nei quali i civili sono inclusi alla pari dei militari (così come le donne alla pari degli uomini);
l'articolo 11 della Costituzione italiana dichiara che «l'Italia ripudia la guerra...», frase che comunque intesa lascia aperta la possibilità di scegliere di difendere la patria in altra maniera che con le armi;
la Corte Costituzionale, in più di un occasione, a partire dalla sentenza n. 164 del 1985 per finire alla 228 del 2004, ha sostenuto l'esistenza di una alternativa alla difesa nazionale armata indicandola nel Servizio civile nazionale;
come risultato di numerose iniziative che si sono proposte da lungo tempo, il Parlamento italiano ha disposto con l'articolo 8, comma 2, lettera e), della legge 8 luglio 1998, n. 230, di affidare all'Ufficio nazionale per il servizio civile il compito di «predisporre, d'intesa con il Dipartimento della Protezione civile, forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta» per gli obiettori di coscienza riconosciuti dalla stessa legge; poi, già a partire dal 2001, l'Ufficio proponeva iniziative relative a forme di ricerca e sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta;
il Parlamento italiano, dopo la decisione di sospendere il servizio di leva, ha finalizzato il Servizio civile nazionale con l'articolo 1 della legge istitutiva n. 64 del 2001 a «contribuire alla difesa della Patria con mezzi ed azioni non militari»;
l'Ufficio suddetto ha proposto di costituire un comitato «di carattere tecnico e ad elevata specializzazione» ai sensi dell'articolo 8, comma 1, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, in quanto il perseguimento di questo importante obiettivo di una difesa alternativa richiede il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati che garantiscano l'apporto di specifiche competenze professionali;
a seguito di ciò il 18 febbraio del 2004 la Presidenza del Consiglio dei ministri con un decreto ha istituito un Comitato consultivo sulla difesa civile non armata e nonviolenta. Il primo Comitato è stato costituito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 febbraio 2004 successivamente integrato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 aprile 2004 ed ha operato fino al termine della XIV legislatura. Successivamente il Ministro della solidarietà sociale pro tempore ha confermato il Comitato con decreto in data 27 dicembre 2007; inoltre il Comitato è stato ricostituito dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 gennaio 2010, integrato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 aprile 2010, decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 ottobre 2010, decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 dicembre 2010; tale organismo è composto da diciotto membri, sei dei quali rappresentano le amministrazioni centrali maggiormente coinvolte (dipartimento per la protezione civile; esteri; difesa; interno; regioni e province autonome; ANCI), mentre i restanti sono individuati in quanto esperti in materia di difesa civile non armata e nonviolenta; il 28 aprile 2011, il Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta (Dcnan) ha iniziato una prima sperimentazione, sia pure molto ridotta e molto poco indicativa; comunque, il fatto appare di importanza straordinaria: è la prima volta che uno Stato prova a realizzare ufficialmente una difesa civile non armata e non violenta;
nel 2008 grazie al vice-Ministro pro tempore Sentinelli è stato disposto un finanziamento di 170 mila euro per la formazione agli interventi di pace all'estero, formazione che è stata compiuta da un gruppo qualificato di associazioni operanti nel settore, in tutta Italia, in particolare con quattro corsi di formazione a Torino, Genova, Firenze e Napoli, ed infine la appena approvata legge di stabilità ha aggiunto un altro importante riconoscimento della volontà dello Stato di proseguire nella costruzione di una difesa non armata, in quanto in questa legge è stato inserito un finanziamento di 9 milioni in tre anni per missioni di pace all'estero nell'ambito del Servizio civile nazionale;
sono consentite le visite di ufficiali della difesa nazionale armata nelle scuole superiori italiane per invitare i giovani a scegliere questa direzione di vita nonostante lo Stato italiano abbia già deliberato da vari anni e cercato di attuare una difesa non armata –:
se non si ritenga che gli studenti abbiano il diritto di essere informati su tutte le possibilità che lo Stato offre, come su tutte quelle fornite dall'ONU che ogni anno pone a concorso un consistente numero di posti di lavoro nei cosiddetti volontari (analogamente esistono posti di lavoro nelle associazioni private di cooperazione internazionale, che danno luogo a una ulteriore forma di sostegno della pace senza armi);
se non si ritenga opportuno emanare una direttiva che, fatta salva l'autonomia dei consigli scolastici, indichi la necessità pedagogica di aprire i giovani a tutte le possibilità che lo Stato italiano ha deciso a proposito di difesa nazionale e internazionale;
se non si ritenga di invitare i consigli scolastici a prevedere visite di esponenti di ambedue i tipi di difesa che lo Stato italiano ha deliberato le quali avvengano o in tempi successivi o, ancor meglio assieme sotto forma di dibattito-confronto tra i loro rappresentanti, tipo di intervento sicuramente molto più adeguato alla maggiore età degli studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori. (4-03507)