• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/06660 LUMIA - Ai Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06660 presentata da GIUSEPPE LUMIA
mercoledì 16 novembre 2016, seduta n.725

LUMIA - Ai Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che:

da diverso tempo si assiste ad una proliferazione eccessiva di impianti eolici sulla dorsale dell'Appennino centro-meridionale, localizzati nelle aree più svantaggiate del Sud Italia come le province di Avellino, Foggia, Benevento, Isernia, Campobasso, Caserta e Chieti. Pale spesso installate in aree con una ventosità limitata, con rari collegamenti alla rete di distribuzione dell'alta tensione, che vengono fermate per difficoltà ad immettere l'energia prodotta sulla rete nazionale, al punto da renderne conveniente l'installazione soltanto a fronte di incentivi pubblici derivanti in gran parte dai 14 miliardi di euro annui trattenuti ai contribuenti sulle bollette dell'ENEL e dal commercio dei certificati verdi. La concentrazione degli impianti si accentua ulteriormente nella zona compresa al confine tra il Molise e la Campania, dove è previsto l'insediamento di 89 pali eolici, a causa della conformazione del territorio e della vicinanza dei numerosi piccoli comuni interessati, a vocazione prettamente agricola, zootecnica e turistica;

sono state già concesse diverse autorizzazioni e molte altre sono in avanzata fase di autorizzazione, per l'installazione di impianti in aree ricomprese al confine tra la Campania e il Molise, che rischiano di determinare un certo stravolgimento del paesaggio su una parte di territorio di elevata valenza storica, naturalistica, archeologica ed ambientale;

le autorizzazioni rilasciate a diverse società interessano alcuni comuni della provincia di Benevento, così suddivisi: comune di Morcone (Benevento), località Colle Alto: società COGEIN, 10 aerogeneratori, potenza complessiva 30 MW, altezza 150 metri; comune di Santa Croce del Sannio (Benevento), località La Montagna: società COGEIN, 7 aerogeneratori, potenza complessiva 21 MW, altezza 150 metri; impianto autorizzato con decreto dirigenziale n. 250 del 29 maggio 2013; comune di Circello (Benevento), località Piana Barone: società COGEIN, 16 aerogeneratori, potenza complessiva 36 MW, altezza 140-150 metri a seguito variante e costruzione stazione elettrica 30/150 kV a Morcone; impianto autorizzato con decreto dirigenziale n. 256 del 2 maggio 2012; comune di Morcone, località Montagna: società EON, già Dotto Morcone Srl e Energia Eolica Sud Srl, 19 aerogeneratori, potenza complessiva 57 MW, altezza 140 metri; impianto autorizzato con decreto dirigenziale n. 999 del 31 ottobre 2014; comuni di Morcone e Pontelandolfo (Benevento), località Monte Forgioso e Toppo Mangialardo: società Eolica P.M. Srl, 15 aerogeneratori, potenza complessiva 49,5 MW, altezza 150 metri a seguito di variante; impianto autorizzato con decreto dirigenziale n. 311 del 9 maggio 2014; comune di San Lupo (Benevento): società Eolica San Lupo, 16 erogeneratori, potenza complessiva 51 MW, altezza 150 metri a seguito di variante, stazione di trasformazione 30/150 kV e di smistamento 150 kV a Pontelandolfo, elettrodotto a 150 kV collegato alla stazione di Castelpagano (Benevento), stazione di trasformazione 150/380 kV a Benevento, elettrodotto a 150 kV collegato alla stazione di Benevento; impianto autorizzato con decreto dirigenziale n. 256 del 7 giugno 2013; comune di Castelpagano, località Sambuchella, Piano Maselli e Morgia Matapisi: società COGEIN, 6 aerogeneratori, potenza complessiva 18 MW; impianto autorizzato con decreto dirigenziale n. 252 del 1° novembre 2015;

nelle conferenze dei servizi svolte per autorizzare l'installazione delle pale eoliche non si è considerata la partecipazione della Regione Molise, della Direzione generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e la Direzione regionale dei beni culturali del Molise;

la Regione Molise è ripetutamente intervenuta sulla questione, con note inviate da Michele Petraroia, in qualità di vice presidente della Giunta regionale (n. 3236 del 17 novembre 2015; n. 525 del 28 settembre 2015; n. 590 del 5 marzo 2014; n. 565 del 3 marzo 2014; n. 707 del 14 ottobre 2013; n. 973 del 28 aprile 2014) e successivamente in qualità di consigliere regionale e componente della Commissione Ambiente (n. 127 del 4 ottobre 2016; n. 117 del 26 settembre 2016 e n. 79 del 30 agosto 2016), così come la Direzione generale del Ministero dei beni culturali e la Direzione regionale dei beni culturali del Molise sono intervenute con proprie diffide (n. 28252 del 16 novembre 2015; n. 6322 del 7 marzo 2014; e n. 814 del 3 marzo 2014) sul procedimento autorizzativo;

la costruzione e l'esercizio degli impianti eolici risultano regolati da una speciale disciplina contenuta nell'art. 12 del decreto legislativo n. 387 del 2003, che stabilisce che la realizzazione degli impianti è soggetta ad un'autorizzazione unica e il procedimento per il rilascio dell'autorizzazione è regolato dalle linee guida, successivamente approvate con il decreto ministeriale 10 settembre 2010. Nello specifico gli artt. 10.5, 10.6 e 14.9, lettera c), del decreto ministeriale n. 10 del 2010 disciplinano le procedure di rilascio autorizzazioni delle "aree contermini". Inoltre, si aggiunge che per quanto riguarda gli effetti visivi, il limite di distanza indicato dalle linee guida ministeriali per il calcolo dell'interferenza visiva è pari, in linea d'aria, a 50 volte l'altezza massima del vicino aerogeneratore. Nella fattispecie la fascia di incidenza risulta essere di 7,5 chilometri, in alcuni casi totalmente in area molisana;

le zone in questione sono aree sottoposte a vincoli. In particolare la zona della valle del Tammaro è un'area sottoposta a vincoli paesaggistici, stante la contiguità territoriale tra i comuni di Santa Croce del Sannio e Morcone (Benevento) e i comuni di Sepino e Cercemaggiore (Campobasso). I due comuni molisani sono entrambi sottoposti a vincoli paesaggistici. Come si evince dal decreto ministeriale 9 maggio 1975 tutto il territorio del comune di Sepino è sottoposto a vincolo paesaggistico, per la presenza del sito archeologico di Saepinum-Altilia e del sito sannitico di Saepins-Terravecchia. Mentre l'intero territorio di Cercemaggiore è stato vincolato con il decreto ministeriale 23 luglio 2009, rimasto valido fino al 23 marzo 2014, quando è stato annullato dal Consiglio di Stato, salvo essere reiterato e di nuovo valido a partire dal 10 dicembre 2014; di conseguenza sussiste il rischio di un impatto ambientale sul medesimo sito archeologico, risalente al IV secolo a.C., e sull'intera valle del Tammaro, determinando un effetto che ne stravolgerebbe in modo irreversibile la visuale, in contrasto con l'art. 9 della Costituzione e con il decreto legislativo n. 42 del 2004;

pertanto, si è in presenza di un'area geografica abbastanza ristretta e limitata, caratterizzata dalla presenza di elementi di notevole interesse paesaggistico e culturale, come il parco geopaleontologico di Pietraroja (Benevento) e il percorso del regio tratturo Pescasseroli-Candela sottoposto a vincolo e a tutela con decreto ministeriale 15 giugno 1976 (è il terzo tratturo, per ordine di lunghezza, dell'Italia meridionale; è lungo 211 chilometri e largo 55,55 metri; attraversa 4 regioni, Abruzzo, Molise, Campania e Puglia, 6 province, L'Aquila, Isernia, Campobasso, Benevento, Avellino e Foggia, e 39 comuni), oltre all'esistenza del massiccio del Matese, subordinato anch'esso ai vincoli e alla salvaguardia dei parchi e delle aree protette, di aree ZPS, di diverse aree SIC: area SIC n. 31 "pendici meridionali del monte Mutria" (in località Montagna di Morcone), sottoposta a vincolo idrogeologico, a vincolo paesaggistico e zona a rischio sismico in quanto l'intero territorio comunale è stato classificato zona sismica di prima categoria con delibera di Giunta della Regione Campania n. 5447 del 7 novembre 2002; area SIC "bosco di Castelpagano e torrente Tammarecchia"; area SIC IT7222103 "bosco di Cercemaggiore-Castelpagano"; area SIC IT72222109 "monte Saraceno"; area SIC IT7222287 "La Gallinola - Montemiletto - monti del Matese" nella quale è compresa una delle più grandi riserve naturali protette dal WWF (oasi di Guardiaregia-Campochiaro);

è in corso di istituzione il parco nazionale del Matese, che verrebbe compromesso irreversibilmente qualora si installassero pale eoliche a ridosso del confine tra il Molise e la Campania, e che ad oggi ricadrebbero nell'attuale parco regionale del Matese;

anche le organizzazioni professionali agricole Coldiretti, CIA, Confagricoltura della provincia di Benevento si sono mobilitate organizzando una manifestazione, svoltasi il 13 ottobre al confine tra le regioni, in difesa delle aziende agricole, zootecniche e agroalimentari messe a repentaglio e penalizzate economicamente dall'installazione di impianti eolici impattanti che ne riducono il valore, il patrimonio e le potenzialità di sviluppo;

in data 8 settembre 2016 si è insediata presso la Comunità montana del Titerno-Alto Tammaro, alla presenza vice presidente emerito della Corte costituzionale, Paolo Maddalena, la rete degli enti locali e dei comitati di tutela ambientale di Campania e Molise a tutela del territorio, dell'agricoltura, del paesaggio, delle attività industriali, dell'ambiente e delle aziende zootecniche,

si chiede di sapere quali iniziative intendano intraprendere i Ministri in indirizzo a tutela e salvaguardia del parco del Matese, del regio tratturo Pescasseroli-Candela, del sito archeologico risalente al IV a.C. di Saepinum-Altilia, del parco geopaleontologico di Pietraroja, della valle del Tammaro e delle aree SIC, ZPS, IBA e Natura 2000 interessate, oltre che delle attività produttive agricole, zootecniche, turistiche e commerciali, anche dall'installazione di impianti eolici impattanti sul territorio situato a confine tra la Campania e il Molise.

(4-06660)