• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10029    grazie alle normative comunitarie in vigore dal 2006, in Europa è vietato l'uso di antibiotici per favorire la crescita di animali da reddito e da compagnia;    la circolare...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10029presentato daBRIGNONE Beatricetesto diMercoledì 23 novembre 2016, seduta n. 708

   BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   grazie alle normative comunitarie in vigore dal 2006, in Europa è vietato l'uso di antibiotici per favorire la crescita di animali da reddito e da compagnia;
   la circolare del Ministero della salute del 2013, con la quale si sollecitavano le regioni ad applicare la normativa in materia di prevenzione veterinaria e sicurezza alimentare relativa all'uso e somministrazione degli antibiotici, è stata disattesa;
   è notizia di questi giorni apparsa su giornali on-line, che in Italia, negli allevamenti di animali destinati al consumo umano, si usa più del doppio di antibiotici della media europea;
   l'elevato dosaggio somministrato non è solo un rischio per gli animali ma anche per l'essere umano, poiché una delle cause della resistenza agli antibiotici è l'abuso anche negli animali;
   nonostante gli allarmi dell'Agenzia europea per i medicinali e dell'Organizzazione mondiale della sanità, ben poco si è fatto nel nostro Paese per evitare eccessi che causano la resistenza dei batteri agli antibiotici;
   il 71 per cento degli antibiotici venduti in Italia è usato negli allevamenti e come riporta un documento dell'associazione Ciwf, il nostro Paese resta il terzo più grande utilizzatore nell'Unione europea (dopo Spagna e Cipro) e il nostro consumo è ben al di sopra della media dei Paesi membri;
   la Cifw dichiara inoltre che è necessario «agire in fretta e in modo efficace contro un'emergenza che potrebbe provocare fra pochi anni più morti del cancro e che già causa 7000 morti ogni anno nel nostro Paese»;
   occorre quindi pensare a una riduzione dell'uso degli antibiotici in zootecnia, – come ad esempio ha fatto già dal 2009 l'Olanda, nonostante sia uno dei maggiori produttori di carne al mondo – al fine di preservare la salute umana. Gli allevatori hanno rispettato le indicazioni del Governo di ridurre della metà l'uso degli antibiotici, ma molti hanno dichiarato che nonostante i cambiamenti degli standard imposti siano stati costosi, non ci sono state perdite di guadagno;
   i dati dell'Ema mostrano che circa il 94 per cento degli antibiotici utilizzati in Italia servono per i trattamenti di massa somministrati nei mangimi o nell'acqua e che tali trattamenti sono resi necessari da diversi fattori, tra i quali le scarse condizioni di benessere con cui vengono tenuti gli animali negli allevamenti;
   per ottenere dati affidabili sull'uso di antibiotici in relazione agli animali da reddito, occorrerebbe pertanto monitorare ogni singolo allevamento, estendendo l'uso della ricetta elettronica, come già hanno messo in atto, in via sperimentale, l'Abruzzo e la Lombardia –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   se non ritenga di dover assumere iniziative per dare immediata e piena attuazione alle direttive comunitarie in materia di uso e somministrazione di antibiotici e alla circolare del 27 febbraio 2013 dell'allora Ministro della salute citata in premessa;
   se non ritenga di doversi adoperare per attuare con urgenza misure efficaci per monitorare e ridurre i consumi di antibiotici negli allevamenti, al fine di anteporre la salute dei cittadini agli interessi della zootecnia intensiva, mediante un sistema che consenta il monitoraggio dell'uso e della somministrazione degli antibiotici negli allevamenti di animali destinati all'alimentazione umana;
   se non ritenga di dover valutare l'assunzione di iniziative atte alla sperimentazione, su tutto il territorio nazionale, della ricetta elettronica;
   se non ritenga urgente – al fine di preservare la salute umana e fronteggiare l'emergenza crescente di malati di cancro dovuto al consumo di carne – assumere iniziative volte ad accelerare la definizione del piano per la riduzione degli antibiotici, annunciato dal sottosegretario per la salute Vito De Filippo per il 2017, che non si limiti a generiche linee guida ma preveda obblighi precisi. (5-10029)