Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/06675 Mario MAURO - Ai Ministri della salute, della giustizia e dell'interno - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
in data 26 ottobre 2016, 35 cittadini della comunità di...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-06675 presentata da MARIO MAURO
martedì 22 novembre 2016, seduta n.728
Mario MAURO - Ai Ministri della salute, della giustizia e dell'interno - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
in data 26 ottobre 2016, 35 cittadini della comunità di Giarre (Catania) sono stati rinviati a giudizio, accusati, a vario titolo, di interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti, per avere manifestato sui binari della stazione del paese contro la chiusura del presidio di pronto soccorso del comune ionico;
i fatti sono da riferire alla morte di una donna avvenuta il 23 maggio 2015, che i familiari attribuiscono alla mancata possibilità di ricevere assistenza in emergenza, a causa della chiusura del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Giarre, a cui è seguita la manifestazione spontanea di protesta di moltissimi cittadini, scesi in piazza per richiedere il diritto alla salute, come sancito dall'articolo 32 della Costituzione;
la vicenda della signora è solo l'ultima di una serie di morti sospette, che sono avvenute nel territorio giarrese, riconducibili alla mancata assistenza di primo soccorso, dovute al progressivo depotenziamento del presidio ospedaliero, fino alla chiusura di alcuni reparti e soprattutto del pronto soccorso, avvenuta il 27 aprile 2015, come da delibera n. 664 del 20 aprile 2015 dell'Azienda sanitaria provinciale 3 Catania, in attuazione del piano di riqualificazione e ottimizzazione dei presidi ospedalieri in Sicilia deciso dalla Regione;
l'ospedale, in funzione dagli inizi degli anni 2000, a fronte di ingenti investimenti sostenuti dalla collettività, costituisce il presidio di riferimento di 10 comuni del distretto e serve circa 87.000 abitanti, pari a circa il 20 per cento dei residenti in provincia di Catania, a cui si aggiunge la popolazione studentesca e soprattutto turistica, residente nelle stazioni turistiche della costa e dell'Etna;
il presidio, inoltre, è in possesso degli standard definiti dalla normativa di riferimento (decreto Balduzzi, di cui al decreto-legge n. 158 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 189 del 2012) che lo qualificano come "presidio ospedaliero di base" in rapporto al bacino d'utenza;
il suo ridimensionamento ha provocato conseguentemente un intasamento nell'operatività del presidio del comune limitrofo di Acireale, che se ne fa carico, a seguito dell'accorpamento avvenuto, con le intuibili conseguenze in materia di accoglienza, liste di attesa e prestazioni erogate;
il ridimensionamento della struttura e la chiusura del pronto soccorso arrecano un danno e le manifestazioni di protesta dei cittadini sono la naturale conseguenza di chi vede scippato un diritto costituzionalmente previsto da un disegno di riorganizzazione sanitaria, adottato dalla Regione Sicilia, a parere dell'interrogante quantomeno deficitario,
si chiede di conoscere:
se il Ministro della salute non ritenga di dover adottare tutte le iniziative di propria competenza per sollecitare la Giunta regionale siciliana affinché ripristini la natura di ospedale di base del presidio di Giarre, prevedendo la congruità del numero dei posti letto rispetto al numero di residenti, mediante la reintroduzione dei reparti soppressi ed in particolare del posto di primo soccorso, assicurandone tutte le dotazioni organiche e strumentali necessarie per garantire standard elevati di prestazioni sanitarie fornite nel comprensorio;
se i Ministri della giustizia e dell'interno, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, non ritengano di dover promuovere, nel rispetto del ruolo della libera azione della magistratura, iniziative ispettive e istruttorie volte a verificare la reale sussistenza dei reati contestati nei procedimenti giudiziari avviati nei confronti dei cittadini coinvolti nelle manifestazioni pubbliche di protesta.
(4-06675)