• C. 4123 EPUB Proposta di legge presentata il 27 ottobre 2016

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Atto a cui si riferisce:
C.4123 Disposizioni concernenti l'ammissione delle società sportive dilettantistiche al riparto della quota del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
Testo senza riferimenti normativi
XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 4123


PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa del deputato VEZZALI
Disposizioni concernenti l'ammissione delle società sportive dilettantistiche al riparto della quota del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche
Presentata il 27 ottobre 2016


      

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Onorevoli Colleghi! — La presente proposta di legge ha lo scopo di estendere i benefìci del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 2 aprile 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 16 aprile 2009, che ammette le associazioni sportive dilettantistiche al riparto di una quota pari al 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), anche alle società sportive dilettantistiche.
      Questa richiesta è supportata dall'articolo 90, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, che prevede che «Le disposizioni della legge 16 dicembre 1991, n. 398, e successive modificazioni, e le altre disposizioni tributarie riguardanti le associazioni sportive dilettantistiche si applicano anche alle società sportive dilettantistiche costituite in società di capitali senza fine di lucro» e riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI).
      Misura, questa, che, di fatto, ha equiparato le agevolazioni a favore delle associazioni sportive dilettantistiche anche alle società sportive dilettantistiche a patto che rispettino la limitazione del divieto di lucro.
      Con questa equiparazione si amplia notevolmente la platea delle opportunità per un mondo che è in sofferenza visto che il dilettantismo è in larga misura alimentato dal solo contributo delle famiglie dei ragazzi che praticano attività fisica; associazioni e società, infatti, faticano a trovare sponsorizzazioni, a meno di non riuscire a iscriversi a campionati o a competizioni di qualche interesse per i media.
      Questa richiesta è giustificata anche dal fatto che i Ministeri della salute e dell'istruzione, dell'università e della ricerca da tempo hanno accertato che la pratica sportiva produce indiscussi benefìci sul benessere psicofisico delle persone e che se da un lato aiuta i ragazzi a crescere sani e ad avere un approccio equilibrato con l'alimentazione, dall'altro accompagna anche la popolazione anziana in un percorso di invecchiamento attivo.
      È stato sottolineato che lo sport è un utile strumento di integrazione sia se parliamo di società multiculturali e multietniche sia se valutiamo gli aspetti positivi che la pratica sportiva può avere sui ragazzi con disabilità.
      Con lo sport si attivano percorsi di recupero tanto dei giovani con problemi che, molto spesso, vivono nelle periferie degradate delle città, quanto per coloro che cercano un modo per tenersi impegnati negli istituti di pena.
      Lo sport forma il carattere, abitua alla disciplina e al rispetto dell'avversario e, se si pratica in gruppo, unisce e fa crescere il senso dell'appartenenza, e abitua a fare squadra.
      Questi sono fattori importanti se fotografiamo una società che è e sarà sempre di più caratterizzata da diversità, se pensiamo all'alto numero di famiglie con figli unici, se valutiamo la necessità di impegnare i giovanissimi in attività diverse dai videogiochi che li trasportano in mondi irreali e cruenti, se riteniamo che la pratica sportiva possa rappresentare un mezzo per insegnare ai ragazzi che si può convivere in pace. Le recenti Olimpiadi e Paralimpiadi, che hanno presentato una nuova generazione di campioni, hanno dimostrato quanto sia utile avvicinare un numero sempre più esteso di giovani allo sport. Perché di giovani hanno bisogno le federazioni nazionali che devono alimentare continuamente quel vivaio senza il quale è impossibile selezionare le nuove promesse e fornire alla squadra nazionale le risorse per essere competitiva a livello internazionale.
      Se riusciremo ad avvicinare sempre più giovani allo sport, tanti ne potremo sottrarre alla strada, alle cattive abitudini, alla dipendenza da alcool e droghe nonché al bullismo.
      Aiutare economicamente le associazioni e le società sportive dilettantistiche vuol dire anche dare un'opportunità a chi ha alle spalle una famiglia che non può permettersi i costi dell'iscrizione a una palestra e ampliare la platea della prevenzione, poiché chi pratica sport deve eseguire controlli medici e possedere certificazioni di idoneità fisica.
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PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
(Società sportive dilettantistiche).

      1. Al fine di sostenere la funzione sociale ed educativa dello sport, possono partecipare al riparto della quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche le società sportive dilettantistiche senza fini di lucro affiliate a una federazione sportiva nazionale o ad una disciplina sportiva associata ovvero a un ente di promozione sportiva riconosciuti dal CONI per le quali ricorrono le condizioni previste per le associazioni sportive dilettantistiche dall'articolo 1 del decreto del Ministero dell'economia e delle finanze 2 aprile 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 98 del 16 aprile 2009.

Art. 2.
(Clausola di invarianza finanziaria).

      1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.