• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01690 MOSCARDELLI, CAPACCHIONE, DI GIORGI, ALBANO, MATTESINI, RICCHIUTI, PUPPATO, PEZZOPANE, AMATI, MORGONI, SCALIA, CUOMO, LUCHERINI, GOTOR, PAGLIARI - Al Ministro dell'interno - Premesso che:...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01690 presentata da CLAUDIO MOSCARDELLI
giovedì 13 febbraio 2014, seduta n.191

MOSCARDELLI, CAPACCHIONE, DI GIORGI, ALBANO, MATTESINI, RICCHIUTI, PUPPATO, PEZZOPANE, AMATI, MORGONI, SCALIA, CUOMO, LUCHERINI, GOTOR, PAGLIARI - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

nel corso dell'udienza del 5 febbraio 2014, nell'ambito del processo che si sta celebrando innanzi la IV Sezione del Tribunale di Napoli a carico dell'esponente di primo piano del clan dei Casalesi Giuseppe Setola, chiamato a rispondere dell'accusa di estorsione nei confronti degli imprenditori Passarelli, l'imputato si rivolgeva direttamente al pubblico ministero dottor Cesare Sirignano, magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, con reiterate espressioni minacciose e denigratorie, specificamente apostrofandolo con tono intimidatorio in questi termini: «Cesare, mi vuoi sterminà la famiglia»;

terminata l'udienza, il dottor Sirignano veniva fatto oggetto di un gravissimo atto intimidatorio, in quanto la vettura blindata su cui viaggiava il magistrato, accompagnato da personale della scorta, veniva pedinata ed inseguita per diversi chilometri, a fortissima velocità, mentre percorreva l'autostrada del Sole, nel tratto Napoli-Roma;

stando a quanto riferito dai giornali (in particolare si veda "Il Mattino" in cronaca di Napoli dell'8 febbraio 2014), un'automobile non meglio identificata, con a bordo 4 soggetti al momento sconosciuti, si avvicinava a folle velocità alla vettura su cui viaggiava il magistrato sino quasi ad urtarne il paraurti posteriore, fin quando, attivato il sistema di massima protezione dell'autorità, la vettura blindata veniva immediatamente fatta accedere all'interno dell'area di servizio Casilina, mentre l'auto inseguitrice si dileguava nella notte;

considerato che secondo quanto riferito dagli organi di stampa, proprio in questi giorni sarebbero stati dimezzati i dispositivi ed il personale di scorta a disposizione dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli impegnati nelle indagini e nei processi a carico dei vertici del clan dei Casalesi,

si chiede di sapere:

se risponda al vero che è stato ridotto il dispositivo di scorta a tutela dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e, in particolare, del dottor Cesare Sirignano;

se, allo stato, siano stati acquisiti elementi investigativi in grado di confermare o escludere un collegamento diretto fra le minacce proferite dal boss Setola ed il gravissimo atto intimidatorio subito, nella medesima giornata del 5 febbraio 2014, dal dottor Sirignano;

quali misure siano state prontamente adottate per garantire la massima tutela del dottor Sirignano, dei suoi familiari e di tutti i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli impegnati sul fronte della lotta al clan dei Casalesi.

(4-01690)