• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10102    recenti notizie di stampa (vedasi «Il Mattino di Padova» dell'11 novembre 2016) riportano alcune dichiarazioni rilasciate dal direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10102presentato daBUSINAROLO Francescatesto diMartedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711

   BUSINAROLO, LOREFICE e SILVIA GIORDANO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   recenti notizie di stampa (vedasi «Il Mattino di Padova» dell'11 novembre 2016) riportano alcune dichiarazioni rilasciate dal direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, da cui si evince una drastica riduzione di spesa per la diagnostica in Veneto concernente, nello specifico, gli screening oncologici, sulla base di una delibera della giunta regionale del maggio 2015;
   nella lotta ai tumori esistono due strategie principali: una, la cosiddetta «prevenzione primaria», consiste nel prevenirne la comparsa attraverso uno stile di vita sano (con alimentazione controllata, abolizione del fumo e praticando attività sportiva), l'altra, la cosiddetta «prevenzione secondaria», consiste nel diagnosticare la malattia in maniera preventiva ed immediata, prima che si manifesti a livello clinico;
   la situazione preoccupa sia i medici di base che quelli impegnati nelle Breast Unit, centri di senologia istituiti dalla regione nel 2013, al fine di combattere le insorgenze del tumore al seno. In base alle nuove disposizioni il medico di base non può prescrivere il cosiddetto «esame polifasico» composto dalla visita senologica, dall'ecografia mammaria e dalla mammografia bilaterale, esami che permettono di individuare la malattia con immediatezza;
   secondo il capo dipartimento dell'area servizi dell'ulss 15 Alta Padovana, Ernesto Bissoli, i tagli sarebbero legati al numero eccessivo di richieste d'esame, con un allungamento delle liste d'attesa. Lo stesso ha fatto poi riferimento al cosiddetto «cancro di intervallo»: in particolare, nella ulss dallo stesso presieduta, hanno rilevato, lo scorso anno, 5 cancri ogni 1000 mammografie, per cui da ciò si può desumere che purtroppo si abbiano 2 cancri di intervallo ogni 1000 mammografie e di questi uno è un nuovo tumore e un altro si rileva spesso essere un errore;
   il Veneto, pur vantando un modello di sanità eccellente, presenta però alcuni punti deboli, tra cui la lungaggine delle liste di attesa, per gli esami strumentali e per le visite specialistiche. I dati diventano ancora più allarmanti se si aggiungono la carenza di personale medico, infermieristico e tecnico e degli strumenti di diagnostica e quelli rilevati dal tribunale del malato, che evidenziano gravi disagi e disservizi ed una burocrazia a volte eccessiva (casi di persone anziane o disabili dirottate dai cup verso poli ospedalieri molto distanti o richiesta di utilizzare gli strumenti informatici per la prenotazione o la cancellazione nelle liste di attesa nei confronti di persone molto anziane) –:
   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato, alla luce di quanto esposto in premessa, intenda assumere, in maniera, tempestiva, anche nell'ambito del piano oncologico nazionale, per affrontare le varie criticità riscontrate in materia di prevenzione secondaria dei tumori, con particolare riferimento alla situazione venutasi a creare in Veneto. (5-10102)