• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10097    la Divertor Tokamak Test (DTT) facility è un'iniziativa di ricerca finalizzata alla progettazione e alla realizzazione di una infrastruttura destinata a risolvere il problema più critico...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10097presentato daBARGERO Cristinatesto diMartedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711

   BARGERO e BENAMATI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la Divertor Tokamak Test (DTT) facility è un'iniziativa di ricerca finalizzata alla progettazione e alla realizzazione di una infrastruttura destinata a risolvere il problema più critico dell'energia da fusione, il controllo dello smaltimento del calore generato. Tale infrastruttura è essenziale per la realizzazione di DEMO (Demonstration Fusion Power Reactor), così come testimoniato dalla road map europea sulla fusione. Questo perché la DTT è in grado di riprodurre, seppur in scala ridotta, i parametri operativi di un reattore;
   l'investimento complessivo risulterebbe essere di circa 500 milioni di euro senza aggravio per il debito pubblico, con ricaduta occupazionale di 270 persone per la costruzione e 500 per la sperimentazione, a cui se ne aggiungeranno altre nell'indotto per la gestione dell'impianto, per almeno 25 anni;
   scopo principale del progetto del reattore DTT è dimostrare la possibilità di generare energia elettrica tramite la reazione di fusione nucleare a costi competitivi;
   la DTT non risulta essere presente nella lista dei finanziamenti del programma nazionale per le infrastrutture di ricerca (PNIR), redatto dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca: pur essendo inclusa, come IR (infrastruttura di ricerca), nella lista di 97 IR riconosciute come tali tra le oltre 200 manifestazioni di interesse ricevute dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, la DTT non è inserita nel PNIR fra le 56 IR prioritarie per il Paese perché non fa parte della road map 2016 dell’European Strategy Forum on Research Infrastructures – ESFRI (garanzia d'eccellenza scientifica), non è programmato che si strutturi come ERIC (forma giuridica European Research Infrastructure Consortium, con i conseguenti vantaggi sia a livello scientifico, di governance che di agevolazioni fiscali), non ha ricevuto finanziamenti precedenti da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca a valere sul FOE (mentre il Ministero, nella sua strategia, ha ritenuto necessario valorizzare gli investimenti già effettuati) ed, infine, perché non è stata segnalata da alcuna regione italiana (in un'ottica di accesso ai fondi ESIF);
   nel campo degli studi e delle ricerche condotti in Italia sulla fusione termonucleare controllata, il Ministero dello sviluppo economico negli ultimi anni ha già finanziato il progetto « Broader Approach» che consiste nella progettazione e nella costruzione di componenti ad alto contenuto tecnologico, per un importo di 90 milioni di euro, somma per la quale il Ministero dello sviluppo economico ha garantito e completato la parte di finanziamento di propria spettanza per un importo di 50 milioni di euro;
   la DTT viene considerata dall'industria italiana un progetto di alto valore strategico nel percorso virtuoso intrapreso che ha permesso di ottenere grandi successi nella realizzazione di ITER – è il caso di ricordare che si sono ottenuti, ad oggi, contratti per quasi un miliardo di euro pari a oltre il 55 per cento di quanto assegnato – oltre che un progetto essenziale per non disperdere, per l'ennesima volta in Italia, un prezioso patrimonio di know-how –:
   quali siano gli intendimenti dei Ministri interrogati sullo sviluppo specifico di questo progetto e, in generale, di questo settore della ricerca considerato che il progetto è sostenuto dalle più importanti istituzioni di ricerca e università, dalle industrie italiane e da prestigiosi laboratori europei, è pienamente inserito nel programma europeo approvato dall'Euratom, rappresenta un importante volano per attivare, attorno ad una realizzazione di alto valore scientifico e tecnologico, formidabili sinergie in campo economico e sociale, è un progetto cantierabile in tempi brevissimi e il suo finanziamento non prevede aggravi sul bilancio dello Stato;
   per quale motivo il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca continui ad immobilizzare risorse sul progetto Ignitor – risalente a oltre 40 anni fa – che da oltre due decenni è fuori dalla linea strategica e programmatica dell'Europa e sul quale risulta non esserci alcun interesse da parte della comunità scientifica italiana impegnata sulla fusione.
(5-10097)