• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10096    la Corte di giustizia dell'Unione europea, accogliendo la richiesta di pubblicazione dei test di sicurezza condotti dalle aziende chimiche per valutare i pericoli dei pesticidi presentata...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10096presentato daBUSTO Mirkotesto diMartedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711

   BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, TERZONI e ZOLEZZI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   la Corte di giustizia dell'Unione europea, accogliendo la richiesta di pubblicazione dei test di sicurezza condotti dalle aziende chimiche per valutare i pericoli dei pesticidi presentata da Greenpeace e dal Pesticide Action Network (PAN) Europe ha riconosciuto, con sentenza del 23 novembre 2016, il diritto di conoscere gli effetti del rilascio di una sostanza nell'aria, nell'acqua e nel suolo;
   da oggi, come stabilito dal massimo organo di giustizia europeo, i cittadini europei potranno non solo chiedere studi, documenti o altre informazioni riguardo all'utilizzo di sostanze pericolose quali i diserbanti chimici, ma potranno contestualmente richiedere alla proprie autorità nazionali di rendere facilmente accessibile ogni dato significativo per la salute di ciascuno, trattandosi di «informazioni sulle emissioni nell'ambiente», come definito ai sensi della Convenzione di Aarhus e delle norme dell'Unione europea che hanno recepito questa convenzione;
   come è noto, fino ad oggi, cittadini, associazioni e comitati si sono visti opporre dall'industria fitosanitaria il «segreto industriale» e l'interesse commerciale alle loro richieste di dati e delucidazioni in ordine agli effetti di pesticidi segnatamente sul glifosato, con il risultato che le informazioni disponibili presso l'opinione pubblica, e tra gli operatori, sono risultate parziali e lacunose;
   tale intervento della Corte di giustizia dell'Unione europea, ad avviso degli interroganti, potrà risultare decisivo per il contrasto della commercializzazione, l'uso e la diffusione del glifosato, ovvero del pesticida più usato al mondo, il cui utilizzo è stato più volte messo in discussione, soprattutto dopo il parere dello Iarc, l'Agenzia per la ricerca sul cancro dell'Organizzazione mondiale della sanità, sulla sua probabile cancerogenicità;
   il primo effetto di questa vittoria sarà proprio la pubblicazione degli studi dell'Agenzia europea sulla sicurezza alimentare (Efsa) che, nel 2015, proprio riguardo al glifosato, smentiva lo Iarc. Finora, questi studi sono stati tenuti in gran parte segreti proprio perché «sensibili dal punto di vista commerciale». Da oggi, ad avviso degli interroganti, la situazione dovrebbe cambiare radicalmente;
   proprio sulla base degli studi dell'Efsa, a giugno 2016, l'Unione europea aveva deciso di prorogare per altri 18 mesi l'autorizzazione al pericoloso pesticida, con buona pace del principio di precauzione e della tutela della salute pubblica. Contro tale decisione il Movimento 5 Stelle si era opposto con tutte le forze, tuttavia senza successo;
   come è noto, il decreto dirigenziale del Ministero della salute del 16 agosto 2016 ha stabilito il ritiro dal commercio di 85 prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosato, sospettata di essere cancerogena, disponendo altresì in ordine all'uso consentito (inter alia, divieto di utilizzo in parchi, giardini, campi sportivi, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie –:
   quali iniziative i Ministri interrogati, ciascuno per le proprie competenze, ex articolo 4 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150, intendano porre in essere per garantire ai cittadini la massima trasparenza sugli effetti causati da ciascuna tipologia di pesticida, con particolare riguardo ai prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva del glifosato, alla luce della sentenza della Corte di giustizia del 23 novembre 2016;
   se i Ministri interrogati intendano effettuare, per quanto di competenza, una ricognizione sulle istanze di accesso presentate da cittadini, associazioni o comitati inerenti i test di sicurezza condotti dalle aziende chimiche richiedenti l'autorizzazione alla messa in commercio di pesticidi, con particolare riferimento ai prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosato a cui gli stessi Dicasteri destinatari dell'accesso non abbiano dato risposta per motivazioni connesse al segreto commerciale o altro titolo di diniego, contestualmente illustrando le iniziative che intendono assumere per far sì che le risposte a tali richieste siano rese accessibili non soltanto ai richiedenti ma a tutti, con ogni mezzo a disposizione dei Dicasteri interessati. (5-10096)