• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/06723 DONNO, CAPPELLETTI, MORONESE, BERTOROTTA, PAGLINI - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e per la semplificazione e la pubblica amministrazione - Premesso che: il...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06723 presentata da DANIELA DONNO
martedì 6 dicembre 2016, seduta n.731

DONNO, CAPPELLETTI, MORONESE, BERTOROTTA, PAGLINI - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e per la semplificazione e la pubblica amministrazione - Premesso che:

il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, attraverso specifiche risorse assegnategli annualmente dalla legge di bilancio, finanzia iniziative di ricerca applicata, sia promuovendo la libera espressione da parte dei ricercatori sia individuando priorità tematiche;

così come espresso nel piano strategico per l'innovazione e la ricerca nel settore agricolo alimentare e forestale (2014-2020), le politiche per l'innovazione in ambito agricolo si collocano nella strategia per una crescita intelligente ed inclusiva e costituiscono un ponte tra le politiche di ricerca e quelle di sviluppo rurale;

come previsto dal comma 381 dell'art. 1 della legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità per il 2015), "l'Istituto nazionale di economia agraria (INEA) è incorporato nel Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA), che assume la denominazione di Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria";

sia l'INEA che il CRA, negli anni, hanno ampiamente usufruito, per la selezione del loro personale di ricerca, di contratti a tempo determinato e di collaborazione tanto che, ad oggi, il nuovo ente, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA), conta nel proprio organico numerosi ricercatori che versano in condizioni di precariato;

l'eccessivo ricorso a contratti a tempo determinato e di collaborazione è facilmente riscontrabile in diverse sedi del CREA dislocate sul territorio nazionale, dove i ricercatori precari spesso ricoprono l'intera pianta organica del personale;

risulta agli interroganti che, a titolo esemplificativo, alcune sedi interessate da tale fenomeno risultano essere il "Centro di politiche e bioeconomia" del Friuli-Venezia Giulia con il 100 per cento di ricercatori precari o il "CREA-PB" di Palermo dove i ricercatori precari ricoprono l'87,5 per cento della pianta organica,

si chiede di sapere quali iniziative, anche di carattere normativo, i Ministri in indirizzo ritengano di dover porre in essere al fine di stabilizzare la posizione contrattuale dei ricercatori del settore agroalimentare.

(4-06723)