• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/15004    come si evince da articoli più volte apparsi sulla stampa nazionale l’eliski è una pratica dello sci fuoripista e «freeride» che utilizza come mezzo di risalita l'elicottero. Si...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15004presentato daREALACCI Ermetetesto diMercoledì 14 dicembre 2016, seduta n. 714

   REALACCI e BORGHI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   come si evince da articoli più volte apparsi sulla stampa nazionale l’eliski è una pratica dello sci fuoripista e «freeride» che utilizza come mezzo di risalita l'elicottero. Si tratta di un'attività vietata e limitata in un tutti i Paesi alpini, ad eccezione dell'Italia, perché ritenuta «rischiosa» e «non adatta alle Alpi per ragioni ambientali» dalla Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, la «CIPRA»;
   più precisamente, le attività di eliski sono interdette in Germania, Slovenia e Liechtenstein. Anche in Francia vige un divieto generalizzato che però viene spesso aggirato, poiché gli sciatori depositati dagli elicotteri su creste oltre confine. In Austria è consentito unicamente nella regione dell'Arlberg, con soltanto due destinazioni. In Svizzera la legge consente l'atterraggio su una quarantina di siti (la maggior parte dei quali situati nel Canton Vallese); è recente la notizia che la Confederazione elvetica starebbe per ridurre i voli nella zona del Monte Rosa (una delle più battute) in quanto questo è considerato di alto pregio ambientale;
   dal punto di vista della sicurezza, oltre al rischio derivato dal possibile distacco di valanghe causato dai rotori o dall'azione degli sciatori depositati su pendii in quota, vette o crinali potenzialmente instabili, si deve considerare un'elevazione del rischio dovuto al fatto che chi pratica eliski non ha la possibilità di testare le condizioni della neve durante la salita ignorando così i pericoli insiti nelle condizioni del manto nevoso. Il volo di elicotteri a bassa quota, così come il decollo e l'atterraggio concorre poi in modo significativo al disturbo della fauna alpina in un periodo dell'anno, quello invernale o di inizio primavera, in cui certe specie sono già messe a dura prova dai rigori del clima;
   più recentemente, il comune di Balme, in provincia di Torino, ha scelto di essere il paese dove vivere esperienze di frequentazione della montagna dolce e silenziosa, ovvero più sostenibile, e non il borgo alpino degli elicotteri. Per questo il piccolo centro di Balme, nelle valli di Lanzo, a inizio dicembre 2016 impegnato, con una delibera votata dal consiglio comunale, a non autorizzare sul suo territorio la pratica dell’eliski e l'utilizzo – sia d'inverno che d'estate – di altri mezzi motorizzati come quad, moto, fuoristrada e motoslitte affinché si possa offrire al turista un contatto più genuino ed autentico con la natura, nel rispetto delle fragilità dell'ambiente alpino –:
   se i Ministri interrogati non intendano assumere iniziative, considerato quanto già deciso dagli altri Paesi in Europa, al fine di ottemperare alle indicazioni date dalla Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, in modo tale da estendere così il divieto di eliski, ad eccezione delle aviosuperfici autorizzate, in tutto l'arco alpino del territorio italiano a tutela dell'ambiente e della sicurezza delle persone e delle cose.
   (4-15004)