• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01563    la legge del 7 aprile 2014, n. 56 (cosiddetta legge Delrio), «Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni», ha disposto il cosiddetto...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01563presentato daFRATOIANNI Nicolatesto diLunedì 19 dicembre 2016, seduta n. 715

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, per sapere – premesso che:
   la legge del 7 aprile 2014, n. 56 (cosiddetta legge Delrio), «Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni», ha disposto il cosiddetto riordino delle amministrazioni provinciali determinando una sostanziale modifica dell'assetto e delle funzioni dell'ente provinciale tra cui quelle delle attività culturali, demandate alle regioni;
   la legge regionale del 30 ottobre 2015, n. 31, «Riforma del sistema di governo regionale e territoriale» in attuazione della legge n. 56 del 2014 riordina le funzioni amministrative regionali delle province, delle aree vaste, dei comuni, delle forme associative comunali e della città metropolitana di Bari;
   la legge regionale del 27 maggio 2016, n. 9, «Disposizioni per il completamento del processo di riordino previsto dalla legge regionale 30 ottobre 2015, n. 31 (Riforma del sistema di governo regionale e territoriale)» dispone, all'articolo 2, comma 3, che «Le funzioni di cui al comma 1, lettere b) (le funzioni in materia di valorizzazione dei beni culturali e in materia di biblioteche, musei e pinacoteche), d) e f) vengono esercitate dalla Regione anche mediante forme di avvalimento e convenzione alla Città metropolitana di Bari e alle province (...)»;
   la deliberazione di giunta regionale pugliese n. 1290/2016 ha previsto che «la Regione, sulla scorta delle istanze esposte dalle Province in sede di Osservatorio regionale, circa la necessità di un sostegno alla spesa di funzionamento delle biblioteche provinciali, delle pinacoteche e dei musei, provvederà alla acquisizione dalle stesse Province di una mappatura del fabbisogno effettivo ed urgente, all'esito del quale valuterà la possibilità di sostenere i predetti costi»;
   nonostante l'esplicita previsione dell'articolo 6 della legge regionale n. 9 del 2016, non è stato stipulato in sede di Osservatorio regionale nessuno specifico accordo che disciplini l'effettiva decorrenza del trasferimento, le modalità operative, nonché l'entità dei beni, delle risorse umane, finanziarie, strumentali e organizzative destinate dalle province all'esercizio della singola funzione;
   la predetta mancata stipula ha determinato il protrarsi di un periodo transitorio durante il quale la regione Puglia ha provveduto, allo stanziamento di finanziamenti tali garantire la prosecuzione dei servizi relativi alla biblioteca provinciale e del sistema museale provinciale;
   tali finanziamenti saranno in grado di garantire il pagamento delle utenze ed i livelli occupazionali attualmente esistenti e quindi il parziale funzionamento delle strutture rispettivamente per la biblioteca provinciale fino al 31 dicembre 2016 e per i musei provinciali fino al 31 gennaio 2017;
   la biblioteca provinciale «la Magna Capitana» non è in possesso di entrate di nessuna natura (salvo quelle derivanti dall'affitto dell'Auditorium e delle donazioni dell'associazione «Gli amici della Biblioteca») e per tale motivo ha interrotto l'acquisto di libri, di supporti multimediali e del prestito interbibliotecario;
   rimangono irrisolte le questioni legate ai fondi contrattuali, all'organizzazione e alle spese di gestione relativi ai 130 lavoratori (cosiddetto «dipendenti fantasma» così come denunciato dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL) di musei, biblioteche, pinacoteche, servizi della formazione e del turismo, i quali continuano ad assicurare un front-office di 10 ore quotidiane, assumendosi responsabilità non di loro competenza, in assenza di criteri uniformi nella rilevazione delle presenze, non percepiscono il salario accessorio e non hanno tutti gli strumenti a disposizione per lavorare;
   il Consiglio superiore dei beni culturali collegialmente ed per il tramite del suo presidente, professor Giuliano Volpe, ha ribadito la possibilità di contribuire anche economicamente alla risoluzione della grave impasse;
   il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo è stato in più di un'occasione sollecitato da parlamentari e dall'ANCI circa la convocazione di un tavolo di confronto nazionale con l'UPI e la Conferenza Stato-regioni senza, però, porre in essere un'attività volta alla risoluzione della questione;
   la proposta del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in linea con la previsione speciale del citato articolo 16 del decreto-legge n. 78 del 2015, convertito dalla legge n. 125 del 2015 (e con la previsione generale dell'articolo 112 del codice dei beni culturali di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004), prevedeva la definizione, a livello territoriale, di specifici accordi razionalizzazione e di valorizzazione del patrimonio, da stipularsi con la regione di riferimento e l'ente provinciale di provenienza, nonché con il comune territorialmente competente, diretti a definire la migliore e più efficace allocazione delle funzioni, dei beni e dell'annesso personale addetto al patrimonio archivistico, bibliotecaria e museale già provinciale;
   il cronoprogramma del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo prevedeva entro la fine di ottobre del 2016 un'apposita intesa in Conferenza unificata, l'emanazione da parte del Ministero e delle attività culturali e del turismo recependo la suddetta intesa in Conferenza, entro il mese di novembre del 2016, di un decreto di approvazione del piano di razionalizzazione previsto dall'articolo 16 del decreto-legge n. 78 del 2015 ed infine entro il mese di dicembre 2016 la stipula degli accordi di valorizzazione a livello regionale attuativi del percorso sopraindicato con specifica determinazione della destinazione degli istituti della cultura già provinciali interessati dalla riforma;
   la regione Puglia ha ufficialmente sostenuto (risposta del vicepresidente con delega al personale Antonio Nunziante ad interrogazione ex articolo 58 dello Statuto regionale formulata dal consigliere Cosimo Borraccino) come non appartenga alla regione il carico delle spese di gestione dei presidi culturali delle province –:
   quali iniziative di competenza intenda adottare per ottemperare agli obblighi finora disattesi;
   se il Ministro interpellato non intenda promuovere una iniziativa anche economica per l'acquisizione delle sedi e per sostenere i relativi costi di gestione;
   se il Ministro interpellato non intenda assumere ogni iniziativa di competenza per impedire l'imminente interruzione dell'erogazione dei servizi della biblioteca provinciale, tra gli ultimi centri di aggregazione dell'intera città di Foggia e salvaguardare i livelli occupazionali del sistema museale ex provinciale.
(2-01563) «Fratoianni, Scotto».