• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10146    in data 14 dicembre 2016, come riportato da diverse fonti di stampa internazionali, 34 afghani sono stati condotti attraverso un volo charter, operato dalla compagnia italiana Meridiana,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10146presentato daPALAZZOTTO Erasmotesto diLunedì 19 dicembre 2016, seduta n. 715

   PALAZZOTTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   in data 14 dicembre 2016, come riportato da diverse fonti di stampa internazionali, 34 afghani sono stati condotti attraverso un volo charter, operato dalla compagnia italiana Meridiana, da Francoforte a Kabul;
   la compagnia di volo Meridiana non avrebbe una sede legale in Germania, ma in Italia e non è chiaro in base a quale accordo abbia operato il volo in questione;
   il trasferimento di queste persone è stato possibile attraverso un accordo bilaterale tra Germania e Afghanistan che darebbe seguito al controverso accordo raggiunto dall'Unione europea con l'Afghanistan, consentendo quindi di trasferire, con voli charter, un numero indefinito di richiedenti asilo afghani nel Paese asiatico dove ancora la guerra civile imperversa, ufficialmente verso città considerate più o meno «sicure». Un accordo che risulterebbe esser stato raggiunto, a quanto consta all'interrogante, dietro la minaccia, da parte dell'Unione europea, di non rinnovare gli aiuti europei all'Afghanistan;
   secondo quanto riportato dalla Reuters, i cittadini afghani oggetto del rimpatrio sarebbero stati prelevati la mattina presto dalle proprie abitazioni dalla polizia, arrestati e poi condotti direttamente in aeroporto per l'imbarco sull'aereo;
   l'accordo tra l'Unione europea e l'Afghanistan, precisamente denominato « Joint way forward on migration issues between Afghanistan and EU», è stato firmato a Kabul il 2 ottobre 2016 ed è stato evidente, sin da subito, il suo nesso con la Conferenza internazionale sull'Afghanistan che si è chiusa il 6 ottobre 2016, con la promessa di nuovi sussidi economici al Paese (altri 15,2 miliardi di euro);
   per la prima volta, è stato raggiunto un accordo di riammissione forzata con un Paese in una situazione di conflitto conclamato. Nello specifico, l'intesa dice che i cittadini afgani che non hanno i requisiti per restare in uno Stato membro dell'Unione, verranno rimpatriati nel loro Paese d'origine: si prediligerà il «ritorno volontario» altrimenti si procederà presumibilmente secondo l'interrogante con «rimpatri forzati», anche di massa;
   gli afgani sono il secondo gruppo per numero di richiedenti asilo giunti nell'Unione europea – sia nel 2015 che nei primi otto mesi del 2016, ora si trovano al centro di un accordo su rimpatri, riammissioni e reintegri;
   l'Afghanistan è classificato come quartultimo Paese nel Global Peace Index 2016: in condizioni peggiori a livello mondiale ci sono solo Siria, Sud Sudan e Iraq. L’Institute for Economics and Peace rileva, inoltre, che sia secondo solo all'Iraq, sempre su scala globale, per attività terroristiche all'interno del Paese (Global Terrorism Index 2016). In Afghanistan, come documenta un recente rapporto dell’European Asylum Support Office (Easo), dopo più di un decennio di guerra, ci sono stati nel 2015 11 mila civili vittime di violenza;
   ad opinione dell'interrogante, prevedere in un Paese come questo un rimpatrio forzato è un pericolosissimo precedente e rischia di aggravare ulteriormente una situazione già di per sé drammatica;
   secondo quanto si apprende dalla stampa, un nuovo volo dalla Germania in Afghanistan sarà operato agli inizi del nuovo anno e precisamente il 7 gennaio 2017;
   a quanto risulta all'interrogante il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale recentemente non avrebbe ammesso due progetti relativi all'Afghanistan, proprio a causa delle condizioni di sicurezza del Paese –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa, della partecipazione della compagnia Meridiana a operazioni di rimpatrio forzato in Afghanistan e dell'eventualità che si effettuino ulteriori voli charter;
   se il Governo non intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, anche in sede europea ed internazionale, per assicurare un'adeguata tutela ai cittadini che provengono da Paesi che presentano precarie condizioni di sicurezza come l'Afghanistan.  (5-10146)