• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10136    è drammatica in Sardegna la nuova quotazione del prezzo del latte di pecora;    in questi giorni si sta definendo una quotazione sotto i 0,60 centesimi di...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10136presentato daPILI Maurotesto diLunedì 19 dicembre 2016, seduta n. 715

   PILI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   è drammatica in Sardegna la nuova quotazione del prezzo del latte di pecora;
   in questi giorni si sta definendo una quotazione sotto i 0,60 centesimi di euro;
   in un normale distributore h/24 di bevande, mezzo litro d'acqua costa 0,50 centesimi di euro. Un litro, un euro. In queste ore, nel silenzio più assoluto, si sta definendo il prezzo del prodotto principe della Sardegna: il latte di pecora. Latte e lavoro: 0,60 a litro;
   da settimane la principale industria lattiero-casearia della Sardegna è sotto attacco e il silenzio regna, con quello che l'interrogante giudica il «bavaglio» delle banche che impongono la loro volontà a tutto e tutti;
   gli allevatori stanno subendo il vortice generato dall'insipienza di Stato e regione;
   il meccanismo è così sintetizzabile: l'Agea, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, non paga il dovuto nei tempi previsti, le banche si avventano sugli allevatori che, per pagare rate e investimenti già effettuati, si indebitano. Strozzati dalle banche, sono costretti a svendere il prodotto pur di non finire nelle tramogge delle banche rapaci pronte a sbranare la povera preda;
   il risultato è raggiunto in questi giorni, senza una vera e propria trattativa. Il prezzo fissato per un litro di latte di pecora oscilla tra 0,55/0,60 euro. Dunque, il fallimento è assicurato;
   la più florida e radicata azienda della Sardegna rischia il tracollo dinanzi alle speculazioni di banche e non solo, all'inettitudine della regione che, ad avviso dell'interrogante si guarda bene dal mettersi in gioco. Nessuno strumento regolatore, nessun intervento anche pubblico possibile per calmierare l'aggressione degli «sciacalli» di turno;
   quello che succede nel settore trainante dell'agropastorizia è il risultato di politiche nefaste dello Stato e della regione che non solo hanno abbandonato a se stesso il settore, ma con la loro incapacità di spesa hanno per l'ennesima volta messo in ginocchio le aziende;
   l'Agea non solo non ha pagato il dovuto, ma ha accumulato ritardi insopportabili per qualsiasi azienda chiamata a fare investimenti strutturali importanti;
   si tratta di ritardi, e molto spesso mancati pagamenti, che hanno messo in ginocchio il sistema;
   le lobby si preparano all'assalto finale con istituzioni e forze politiche e associative che di fatto agevolano i tentativi maldestri di clonare il pecorino con una sottospecie di prodotto (cacio romano) sponsorizzato da una minoranza del 3 per cento dei produttori;
   la regione sarda risulta inerte e si limita all'invio di lettere inefficaci e inutili al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali;
   nessuna iniziativa concreta è stata intrapresa –:
   se non ritenga di dover promuovere l'immediata convocazione delle parti per giungere alla definizione di strumenti in grado di garantire la tenuta del prezzo del latte in linea con i sempre più gravosi costi di produzione;
   se non ritenga di dover garantire, per quanto di competenza, un effettivo controllo del mercato al fine di evitare sempre più evidenti fenomeni speculativi nel settore lattiero-caseario, a partire dalla verifica delle reali produzioni e del conseguente prezzo del latte. (5-10136)