• C. 368 EPUB Proposta di legge presentata il 20 marzo 2013

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Atto a cui si riferisce:
C.368 Autorizzazione all'esecuzione dei pagamenti di spese in conto capitale da parte dei comuni in favore delle imprese, in deroga ai limiti del patto di stabilità interno


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
Testo senza riferimenti normativi
XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 368


CAMERA DEI DEPUTATI       N. 368
    
PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
RUGHETTI, FAMIGLIETTI, DE MENECH, BONIFAZI, LORENZO GUERINI, GUERRA, LEGNINI, LOTTI, MAGORNO, NARDELLA, PASTORINO, RICHETTI, BORGHI, BOSCHI, FRAGOMELI
Autorizzazione all'esecuzione dei pagamenti di spese in conto capitale da parte dei comuni in favore delle imprese, in deroga ai limiti del patto di stabilità interno
Presentata il 20 marzo 2013


      

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Onorevoli Colleghi! La presente proposta di legge si prefigge di sbloccare i pagamenti in favore delle imprese autorizzando i comuni al pagamento dei residui passivi in conto capitale entro il limite delle giacenze di cassa, ottemperando ad obblighi già assunti con opere progettate o già cantierate, favorendo l'occupazione e sostenendo la domanda interna.

Patto di stabilità e pagamenti.

      I comuni negli ultimi cinque anni hanno realizzato un percorso di risanamento finanziario che non ha eguali nella pubblica amministrazione. Nel quinquennio 2007-2011 il saldo di bilancio della pubblica amministrazione è peggiorato di quasi 37 miliardi di euro ma, nello stesso periodo, il bilancio aggregato del comparto comunale ha registrato un miglioramento di 850 milioni di euro. I comuni hanno azzerato il proprio deficit e forniscono saldi positivi alla finanza pubblica, cioè spazi finanziari che migliorano i conti di tutta la pubblica amministrazione: per l'anno 2013 ben 4 miliardi e mezzo di euro.

Dati in milioni di euro 2011 2012 2013 2014
 
Obiettivi Patto 2.160 4.025 4.320 4.500
Tagli trasferimenti di cui al decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010

1.500

2.500

2.500

2.500

Ulteriore taglio di cui al decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011

1.450

1.450

1.450

Taglio spending review         90 2.250 2.500
 
Totale contributo finanziario 3.660 8.065 10.520 10.950

Fonte: Elaborazioni IFEL.

      Tutto ciò si è realizzato con un grande sforzo sul versante della spesa: la spesa corrente è stata tenuta sotto controllo in termini reali, mentre la spesa in conto capitale ha subìto una contrazione del 22,9 per cento nel quinquiennio 2007-2011.

      I costi per il Paese: blocco degli investimenti, graduale riduzione dei servizi e aumento della pressione fiscale locale finalizzato a risanare la finanza pubblica complessiva invece che a finanziare le politiche dei comuni.
      In sintesi i comuni presentano un avanzo di bilancio a legislazione vigente ormai strutturale di 4 miliardi e 500 milioni di euro e hanno subìto in soli tre anni la riduzione delle assegnazioni statali di 6 miliardi e 450 milioni di euro.
      La situazione è ormai giunta a un livello di insostenibilità tale che se non vengono trovate soluzioni in tempi rapidi si rischia il collasso del comparto.
      Una possibile soluzione da adottare nel brevissimo periodo potrebbe essere la riduzione della manovra proporzionata ai 13 miliardi di euro di giacenze di cassa dei comuni, che coincidono con una percentuale del 26 per cento dei residui passivi e che comporterebbe un peggioramento del deficit per un solo anno, senza effetti negativi stabili sulla finanza pubblica.
      Un altro obiettivo di breve periodo da raggiungere è il passaggio dall'avanzo al pareggio di bilancio, per arrivare alla regola stabile di golden rule, che comporti equilibrio di parte corrente e limite all'indebitamento, in modo da consentire un'equilibrata politica di investimenti.
      L'effetto combinato delle due misure provoca effetti positivi sull'economia reale molto evidenti: 18 miliardi di euro di pagamenti alle imprese.

*La spesa che viene liberata equivale al contributo che i comuni danno allo Stato in termini di avanzo di bilancio attraverso il patto di stabilità interno. Il valore non comprende lo sgravio ottenuto con il patto verticale incentivato (720 milioni di euro) e con il patto verticale non incentivato. L'obiettivo 2013 è calcolato al lordo della virtuosità, che dovrebbe far scendere l'obiettivo di patto dei comuni a un valore di 4.320 milioni di euro.

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PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.

      1. Per l'anno 2013 i comuni possono, in deroga agli obiettivi fissati dal patto di stabilità interno, procedere ai pagamenti in conto capitale nel limite massimo del 26 per cento dei residui passivi in conto capitale registrati nell'ultima annualità delle certificazioni al rendiconto di bilancio acquisita dal Ministero dell'interno ai sensi dell'articolo 161 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.