• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/01155    premesso che:     il decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, recante «disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili», convertito...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01155presentato daSAVINO Sandratesto diMartedì 20 dicembre 2016, seduta n. 716

   La VI Commissione,
   premesso che:
    il decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, recante «disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili», convertito dalla legge 1o dicembre 2016, n. 225, ha determinato un aumento degli adempimenti fiscali previsti per imprese e professionisti;
    se da una parte, infatti, il cosiddetto «decreto fiscale» stabilisce, all'articolo 4, a decorrere dal 1o gennaio 2017, per i soggetti passivi Iva; l'abrogazione della comunicazione dell'elenco clienti e fornitori (spesometro), dall'altra, al medesimo articolo, introduce due nuovi adempimenti da effettuare telematicamente ogni tre mesi: la comunicazione analitica dei dati delle fatture emesse e ricevute; la comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche Iva. Sono quindi previste specifiche sanzioni non penali in caso di omessa, incompleta o infedele: comunicazione delle fatture e dei dati delle liquidazioni;
    tra l'altro, il Governo pro tempore ha stimato come si evince dalla relazione tecnica – che dalle nuove disposizioni si dovrebbero recuperare 2,1 miliardi di euro per il 2017, 4,2 miliardi nel 2018 e 2,77 miliardi nel 2019;
    la categoria dei commercialisti – che si è mobilitata al riguardo – non solo segnala il proprio scetticismo in merito ai risultati dell'operazione conclamati dall'esecutivo, ma denuncia altresì gli oneri aggiuntivi che sicuramente imprese e professionisti dovranno affrontare, e che si stimano intorno ai 400-500 euro annui. Non è quindi rassicurante il credito d'imposta di 100 euro (assolutamente insufficiente) previsto dal medesimo decreto fiscale per compensare le spese di adeguamento tecnologico finalizzato all'effettuazione delle comunicazioni dei dati delle fatture e delle comunicazioni Iva periodiche;
    pertanto, il tutto si riduce quindi ad una vera e propria beffa per i contribuenti, tra l'altro in palese contrasto con le evidenti necessità di semplificazione. Le novità annunciate in questa direzione, come l'abolizione degli studi di settore (con l'utilizzo dei nuovi indici di affidabilità fiscale per delineare il profilo del contribuente e l'ufficiale abolizione degli stessi a partire dal 31 dicembre 2017) e dello spesometro, si sono quindi di fatto tradotte in ulteriori e complicati adempimenti, disattendendo puntualmente le numerose e continue promesse di semplificazione;
    tra l'altro, vale la pena rilevare che, in base all'ultimo rapporto sulla competitività stilato dalla Banca mondiale – Doing business 2017, l'Italia, per tasso di complessità del sistema fiscale occupa il 126esimo posto, subito a ridosso del Kenya. Nel nostro Paese imprese e professionisti impiegano inoltre in media 240 ore l'anno per effettuare adempimenti fiscali: un dato molto più alto rispetto alle 164 ore che costituiscono la media dei Paesi dell'Unione europea;
    a fronte del palese eccesso di burocrazie e di adempimenti (alcuni dei quali evidentemente inutili) e di provvedimenti normativi che penalizzano i contribuenti, e che, in particolare negli ultimi anni non hanno accolto le richieste presentate in questi ambiti dai professionisti, è necessario rivedere una serie di decisioni, a partire da quella che riguarda l'obbligo delle comunicazioni trimestrali,

impegna il Governo

ad adottare ogni iniziativa utile a rinviare l'entrata in vigore degli obblighi di comunicazione trimestrale dei dati delle fatture emesse e ricevute, nonché dei dati delle liquidazioni periodiche ai fini Iva, introdotti dal decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito dalla legge 1o dicembre 2016, n. 225, al fine di rivedere il carico degli adempimenti fiscali previsti per imprese e professionisti, nella direzione di una vera semplificazione.
(7-01155) «Sandra Savino, Laffranco».