• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01732 ALICATA - Al Ministro dell'interno - Premesso che: è in fase d'attuazione un progetto di riordino delle competenze e dell'organizzazione del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco;...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01732 presentata da BRUNO ALICATA
giovedì 20 febbraio 2014, seduta n.196

ALICATA - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

è in fase d'attuazione un progetto di riordino delle competenze e dell'organizzazione del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco;

tale progetto prevede una dislocazione dei nuclei sommozzatori sul territorio nazionale non omogenea ed in alcuni casi fortemente penalizzante nei confronti del servizio reso alla collettività;

12 nuclei con 300 unità (10 con organico completo e 2 con organico ridotto) sono dislocati sui circa 2.100 chilometri delle coste italiane da Trieste a Ventimiglia, isole maggiori escluse, oltre i quali vi sono 5 nuclei non lontani dalle coste che garantiscono il soccorso nell'entroterra e nel caso di necessità possono supportare i nuclei ubicati sul mare. Tali nuclei sono dislocati in media ogni 175 chilometri e sono quelli di Torino, Milano, Vicenza, Bologna e Firenze con 126 unità;

scaturiscono valori penalizzanti quando si va ad analizzare la situazione in Sicilia che conta circa 1.500 chilometri di coste con soli due nuclei. Palermo con un organico completo di 28 unità e Catania con un organico ridotto di 14 unità per un totale di 42 unità. Circa 750 chilometri di coste di competenza per ogni singolo nucleo;

il nucleo di Catania, designato come nucleo secondario in Sicilia, può raggiungere prima di Palerrmo, in termini di tempo e di percorrenza in chilometri, le province di Messina, Siracusa, Ragusa, Enna, Caltanissetta ed Agrigento (solo in termini di tempo);

il bacino di utenza che copre Catania è di circa 3 milioni di abitanti, mentre quello di Palermo è di circa 2 milioni di abitanti;

nel Comando di Catania ha sede il nucleo elicotteri che permette ai sommozzatori in loco, di raggiungere in tempi rapidissimi i vari scenari d'intervento in tutta la Sicilia e sulle isole minori;

il progetto di riordino, classificando il nucleo di Catania come secondario rispetto a Palerrmo, e quindi mancante nei turni notturni, andrebbe a penalizzare potenziali soccorsi riguardo importanti infrastrutture che insistono nella Sicilia orientale, come: il porto di Messina, difficilmente raggiungibile da Reggio Calabria in caso di mare mosso, il porto e l'aeroporto di Catania, il porto di Augusta, il porto di Pozzallo, varie piattaforme petrolifere in mare nella costa ragusana e gelese;

negli ultimi anni gli sbarchi di profughi nelle coste orientali (Ragusa, Siracusa, Catania) sono notevolmente aumentati e ciò ha fatto registrare un elevatissimo numero di salvataggi come, ad esempio, nell'intervento effettuato, l'anno scorso in turno notturno, in soccorso ai siriani: circa 70, di cui molte donne e bambini, sono stati tratti in salvo. Purtroppo sei di loro sono annegati prima dell'arrivo dei sommozzatori. Quindi, solo i1 tempestivo intervento di questi ultimi ha evitato che la tragedia fosse di maggiori proporzioni;

anche gli eventi alluvionali sono aumentati negli ultimi anni e numerosi, impegnativi e difficili soccorsi sono stati effettuati nella Sicilia orientale, anche nei turni notturni. In situazioni simili, chi è in pericolo di vita, non può aspettare i soccorsi provenienti da centinaia di chilometri di distanza;

considerato che:

il riordino attuale prevede 510 unità cosi suddivise: 14 Nuclei da 28 sommozzatori (392 unità), 6 Nuclei da 14 sommozzatori (84 unità), 1 Nucleo da 34 sommozzatori (ROMA + DFC);

distribuendo il personale uniformemente su tutte le sedi, si otterrebbero 20 Nuclei da 24 sommozzatori più 1 da 30 (ROMA + DFC) con un totale di 510 unità, ottimizzando la copertura di 24 h al giorno su tutto il territorio Italiano in modo equo;

la procedura riorganizzativa, paradossalmente, rafforza i nuclei del nord che presentano un ridotto chilometraggio di costa marina, lacustre o fluviale e che non devono affrontare il fenomeno della immigrazione clandestina, mentre penalizza quelli della Sicilia con i suoi 1.500 chilometri di costa e con il quasi quotidiano fenomeno degli sbarchi di migranti,

chiede di sapere quali orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere, in riferimento a quanto esposto in premessa e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per sospendere il piano a cui si fa riferimento in premessa, ridefinendo la distribuzione delle unità di personale e designando al Nucleo Sommozzatori del Comando di Catania un organico completo che conti 24 unità in servizio h 24.

(4-01732)