• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10183    il prosciutto di Parma Dop è uno dei prodotti simbolo dell'eccellenza enogastronomica italiana;    il Consorzio del Prosciutto di Parma Dop vanta 150 aziende produttrici per un...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10183presentato daFIORIO Massimotesto diMercoledì 28 dicembre 2016, seduta n. 718

   FIORIO e CARRA. — Al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   il prosciutto di Parma Dop è uno dei prodotti simbolo dell'eccellenza enogastronomica italiana;
   il Consorzio del Prosciutto di Parma Dop vanta 150 aziende produttrici per un totale di 4000 allevamenti suinicoli, 120 macelli, 3000 addetti diretti che diventano 50 mila se si considera l'intera filiera. I prosciutti «marchiati» nel 2015 sono 8 milioni e 400 mila mentre le confezioni vendute sono 70 milioni di cui 18 milioni in Italia e 61 all'estero. Il valore della produzione del prosciutto di Parma è quantificabile in 740 milioni di euro annui;
   nei giorni scorsi l'associazione non profit Essere Animali ha documentato con un video, postato sul web, i maltrattamenti che i maiali subiscono in un grande allevamento che fornisce materia prima per produrre il prosciutto di Parma. Nelle immagini si vedono gli animali ammassati nei corridoi, sofferenti, malnutriti e senza capacità di movimento. Molto probabilmente sono quelli non più produttivi o malati e che per questo vengono abbandonati a loro stessi e senza cure. Addirittura alcuni di loro, per la fame, si mordono con episodi di cannibalismo;
   il Consorzio di Parma è subito intervenuto per condannare questa situazione. In una nota inviata all'agenzia di stampa «Agricolae» si dice infatti «sconcertato per la situazione mostrata che considera riprovevole e condanna fortemente simili comportamenti. È inaccettabile che i suini siano trattati in questo modo». Il Consorzio è pertanto intervenuto immediatamente nei confronti dei servizi veterinari competenti chiedendo di adottare esemplari provvedimenti sanzionatori contro un allevamento che viola le più elementari norme sul benessere animale. La nota del consorzio chiarisce inoltre «che quanto mostrato non è assolutamente rappresentativo degli allevamenti suinicoli italiani né tantomeno di quelli appartenenti al circuito tutelato, ma che anzi danneggia enormemente la reputazione di tutta la suinicoltura nazionale. Si tratta evidentemente di un caso particolare, certamente da perseguire anche per rispetto degli oltre 4000 allevatori che quotidianamente lavorano in modo onesto per produrre un prodotto di qualità superiore»;
   il prosciutto di Parma, come prodotto a denominazione di origine protetta, segue un rigido disciplinare produttivo: un insieme di norme tecniche che afferiscono direttamente ed esclusivamente alla qualità del prodotto dop. Il disciplinare, pur facendo esplicito riferimento al benessere animale, per sua natura non entra nel merito dei requisiti di legge, ma rimanda alla normativa europea e italiana in materia. Normativa che demanda i controlli in questo ambito in via esclusiva al Ministero della salute che li attua attraverso il servizio veterinario locale e nazionale;
   quanto è emerso dal video sopracitato ad avviso degli interroganti viola palesemente il decreto legislativo 7 luglio 2011, n. 122, relativo all'attuazione della direttiva 2008/120/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini;
   al tempo stesso, appare evidente come questa situazione rischi di arrecare un gravissimo danno di immagine all'intero comparto produttivo del prosciutto di Parma dop, sia nel mercato italiano che estero –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della vicenda citata in premessa e quali urgenti iniziative di competenza intendano assumere al fine di assicurare il rispetto delle leggi italiane e comunitarie sul benessere animale (in particolare degli allevamenti suinicoli relativi al Consorzio del Prosciutto di Parma) evitando, al tempo stesso, che episodi simili possano ripetersi. (5-10183)