• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/10177    il decreto di autovalutazione, valutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio n. 987 è stato firmato ed emanato il 12 dicembre 2016 dal Ministro pro...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10177presentato daVALIANTE Simonetesto diMercoledì 28 dicembre 2016, seduta n. 718

   VALIANTE, GRASSI, RUSSO, PALMA, GINOBLE, DE MARIA, ROSTAN, FERRO, LUCIANO AGOSTINI, FIORIO, BENAMATI, FAMIGLIETTI, CUOMO, CAPOZZOLO e FUSILLI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   il decreto di autovalutazione, valutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio n. 987 è stato firmato ed emanato il 12 dicembre 2016 dal Ministro pro tempore Giannini prima che si insediasse il nuovo Governo;
   lo stesso incide sulla programmazione triennale 2016/2018 (ex decreto ministeriale n. 635 dell'8 agosto 2016) e quindi sulla situazione di medio periodo di tutte le università;
   il decreto, secondo le regole ordinarie, entra in vigore quindici giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana;
   lo stesso decreto, all'articolo 6 e all'Allegato E, richiama gli indicatori del decreto ministeriale n. 635 del 2016 i cui termini, in base al successivo decreto direttoriale 16 novembre 2016 n. 2844, concernente le modalità di attuazione della programmazione triennale delle università ai sensi del decreto ministeriale n. 635 del 2016, sono sanciti con scadenza inderogabile al 20 dicembre 2016;
   il predetto decreto prevede un robusto irrigidimento dei requisiti minimi di docenza e di impegno economico-finanziario;
   il succitato decreto, in antitesi con tutte le regolamentazioni europee che disciplinano il funzionamento delle università telematiche, collega direttamente la numerosità minima dei docenti a quella degli studenti, con un rapporto insostenibile per qualsiasi piano finanziario;
   il decreto di che trattasi, all'allegato A, relativo ai requisiti di docenza, manifesta una evidente disparità di trattamento in merito alle modalità di calcolo degli studenti in riferimento ai docenti, laddove si prevede per le telematiche di usare, per il computo studenti, tutti gli immatricolati indipendentemente dall'anno di iscrizione, mentre le università convenzionali devono riferirsi solo agli studenti afferenti al primo anno di corso di studi;
   il citato decreto contiene delle clausole che manifestano una evidente disparità di trattamento come ad esempio l'articolo 8, comma 2, che preclude alle università telematiche la possibilità di concorrere nella offerta formativa relativa alle lauree sperimentali ad ordinamento professionale, mentre il decreto ministeriale n. 635 del 2016, all'articolo 6, comma 2, registrato alla Corte dei conti, non limita la possibilità di concorrere nella offerta formativa relativa alle lauree sperimentali ad ordinamento professionale alle sole università convenzionali;
   il decreto in questione, inoltre, all'articolo 10, comma 1, sopprime la possibilità di usare i docenti in convenzione ex decreto ministeriale 30 gennaio 2014, con ciò aggravando i profili di spesa a tutto danno dei valori costituzionali;
   le università telematiche svolgono un ruolo fondamentale, dando possibilità a coloro che lavorano di innalzare il livello culturale e di preparazione –:
   per quali ragioni le università telematiche debbano avere un rapporto docenti/studenti così elevato, data la specificità delle attività formative;
   per quali ragioni, ai fini della stesura del decreto più volte citato, non siano state consultate le università telematiche;
   per quali ragioni un settore istituito attraverso la legge «Stanca-Moratti», che prevedeva requisiti di docenza molto inferiori, oggi preveda un innalzamento degli stessi requisiti così esagerato;
   per quali ragioni università come quelle telematiche che non presentano oneri per lo Stato debbano correre il rischio di una chiusura totale delle attività;
   quali siano gli orientamenti del Ministro interrogato in relazione a un decreto, ad avviso degli interroganti «bizantino» e abnorme nella richiesta di requisiti, adottato dal Ministro pro tempore con una tempistica singolare immediatamente prima dell'insediamento del nuovo Governo;
   come si intenda garantire il rispetto degli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione italiana, atteso che ad avviso degli interroganti si limiterebbe a tutti i cittadini il diritto all'istruzione, arginando, pertanto, la possibilità di raggiungere i più alti livelli negli studi per tutti. (5-10177)