• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02691    l'interrogante ha ricevuto la drammatica testimonianza della signora Gemiliana Assorgia;    si tratta della storia di una giovane donna sarda, che stante il racconto sarebbe...



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02691presentato daPILI Maurotesto diMercoledì 11 gennaio 2017, seduta n. 722

   PILI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   l'interrogante ha ricevuto la drammatica testimonianza della signora Gemiliana Assorgia;
   si tratta della storia di una giovane donna sarda, che stante il racconto sarebbe abbandonata dallo Stato italiano in uno Stato straniero dopo una brutale aggressione;
   la giovane stilista cagliaritana risulta impegnata nel suo lavoro in Cambogia;
   la sua vita è stata segnata irrimediabilmente da un'aggressione brutale in Vietnam;
   si tratta di un racconto drammatico a cui segue un'urgente richiesta d'aiuto da parte della giovane donna;
   è indispensabile un intervento immediato per dare giustizia e assistenza sino ad ora gravemente negate;
   si tratterebbe di fatti gravi e inconcepibili;
   secondo il racconto della donna, l'ambasciata di riferimento le è stata interdetta;
   la donna nel suo racconto divulgato nei giorni scorsi dal Vietnam ha scritto: «Mi chiamo Gemiliana Assorgia e sono vittima due volte. Vittima di una brutale aggressione in Vietnam e vittima del Consolato italiano che ha cercato di convincermi in tutti i modi a lasciare quel Paese senza ottenere giustizia. Sono una stilista ed ho viaggiato sempre per lavoro fino ad arrivare in Cambogia dove ho trovato una nuova patria e dove conto di tornare. Sfortunatamente qui non c’è un'ambasciata italiana e per rinnovare il passaporto mi sono dovuta recare in Vietnam. Ad Ho Chi Minh dove la notte tra il 5 e il 6 ottobre scorsi sono stata aggredita in un locale da sconosciuti che mi hanno ferito con due bottiglie e preso a calci e pugni, strappato la t-shirt lasciandomi a seno nudo nella strada più popolata di Saigon. Da qui il mio calvario: ho chiamato prima l'Ambasciata in Hanoi i quali mi hanno messo in contatto con la Console Colli. Ho supplicato di mandare una donna ad aiutarmi. Ero in shock e in terribile bisogno di supporto, ma nonostante me lo avessero promesso non si è presentato nessuno in ospedale. Dal giorno dopo hanno iniziato il massacro per cercare di farmi scappare dal Paese senza ricevere cure e giustizia. La Console mi ha ricevuta solo dopo 5 giorni e in quell'occasione mi diceva che era illegale viaggiare senza assicurazione e che se non mi potevano aiutare i miei familiari non vedeva perché dovevano farlo loro al Consolato. Mi informava inoltre che la polizia locale non avrebbe mai fatto nulla e perciò sarebbe stato meglio per me lasciare il paese immediatamente. Nulla di più falso: la polizia locale stava già indagando e volevano procedere per fare giustizia, ma dal Consolato nulla è stato fatto per supportarmi realmente. Superficiali e indolenti hanno persino scelto un traduttore che conosceva a malapena la nostra lingua ed ha sbagliato molti termini cruciali per procedere contro i miei aggressori.(...) Dopo tre mesi dall'aggressione io sono ancora qui. Senza avvocato, cure o passaporto in quanto ora è all'ufficio immigrazione e non posso ritirarlo. Ho e sto ancora cercando di denunciare i fatti all'ufficio assistenza cittadini all'estero e all'unita crisi ma si rifiutano di fare qualunque cosa per intervenire. Ho chiesto di farmi usare i telefoni della sede in quanto unico modo per assicurarci finalmente che le mie denunce venissero ascoltate dai superiori; inoltre mi stava costando un patrimonio chiamare il Ministero ma la signora mi faceva sapere dal suo segretario che i loro non sono telefoni pubblici. Al mio arrivo hanno chiuso l'ambasciata e rifiutato l'ingresso» –:
   se non ritenga di dover intervenire con urgenza per assistere in ogni modo la connazionale in difficoltà garantendole l'assistenza necessaria;
   se non ritenga di dover aprire una verifica interna su quanto denunciato e sul trattamento subito dalla signora Assorgia. (3-02691)