• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/10230    secondo quanto si apprende da agenzie stampa, articoli apparsi sui quotidiani nazionali e nella rete web il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha deciso di bandire nuove...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10230presentato daREALACCI Ermetetesto diMercoledì 11 gennaio 2017, seduta n. 722

   REALACCI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto si apprende da agenzie stampa, articoli apparsi sui quotidiani nazionali e nella rete web il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha deciso di bandire nuove trivellazioni di gas e petrolio nel mar Artico e in alcune zone di «valore ecologico critico ed insostituibile»;
   il Presidente, tra gli ultimi atti del suo mandato, ha infatti dichiarato una parte del Mare dei Ciukci, che mette in comunicazione il mare di Bering con l'Oceano Artico e la maggior parte del mare di Beaufort «off limits a tempo indeterminato per future concessioni per le trivellazioni petrolifere e del gas». Anche il Canada, contestualmente, ha annunciato il congelamento delle esplorazioni petrolifere nelle acque dell'Artico. A ciò sono state aggiunte 31 zone off limits alle trivellazioni lungo le coste dell'Atlantico, dal New England fino alla Virginia, per proteggere aree marine definite uniche e in relazione alle quali si precisa che: «anche con massimi standard di sicurezza i rischi di fuoriuscita di petrolio in un ambiente così remoto sarebbero troppo alti»;
   in Italia la legge di stabilità 2016, entrata in vigore il 1o gennaio 2016, ha modificato in misura significativa la normativa in materia di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi (cosiddetta attività upstream), intervenendo in particolare sull'articolo 38 del decreto «Sblocca Italia», ma anche su altre precedenti norme in materia di energia (articolo 6, comma 17, del decreto legislativo n. 152 del 2006 – articolo 57, comma 3-bis, del decreto-legge n. 5 del 2012 – articolo 1, comma 8-bis, della legge n. 239 del 2004 «legge Marzano energia»). In particolare, ha disposto il divieto di trivellazione nelle aree marine protette e nel raggio delle 12 miglia. Il comma 239 dell'articolo 1, intervenendo sull'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo n. 152 del 2006, ha confermato il divieto di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi all'interno del perimetro delle aree marine e costiere protette e nelle zone di mare poste entro 12 miglia dalle linee di costa lungo l'intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette e ha eliminato le norme che consentivano una serie di deroghe a tale divieto (queste «deroghe» al divieto «di fare trivellazioni» erano state introdotte nel 2006 dal III Governo Berlusconi);
   il decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 145, sull’«Attuazione della direttiva 2013/30/UE sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e che modifica la direttiva 2004/35/CE» prevede, all'articolo 25, comma 3, che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, anche avvalendosi dell'Ispra, trasmetta annualmente alle Commissioni parlamentari competenti un rapporto sugli effetti per l'ecosistema marino della tecnica dell’airgun;
   ad oggi all'interrogante risulta che tale relazione non sia stata ancora presentata e che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sia quindi in ritardo rispetto alle sopracitate previsioni normative –:
   in quali tempi il Ministro interrogato intenda presentare alle Commissioni parlamentari competenti il citato rapporto sugli effetti per l'ecosistema marino della tecnica dell’airgun, essendo passato oltre un anno dalla scadenza normativa.
(5-10230)