• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/06813 STEFANI - Al Ministro dell'interno - Premesso che: l'espulsione dell'extracomunitario di origini marocchine residente a Padova, considerato soggetto pericoloso legato ad organizzazioni...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06813 presentata da ERIKA STEFANI
giovedì 12 gennaio 2017, seduta n.739

STEFANI - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

l'espulsione dell'extracomunitario di origini marocchine residente a Padova, considerato soggetto pericoloso legato ad organizzazioni oltranziste del fondamentalismo islamico, fa emergere nuovamente la necessità di intensificare le politiche di controllo sui centri culturali islamici e sulle moschee presenti nel nostro Paese;

l'extracomunitario espulso era il fondatore di un centro islamico e apparteneva alla struttura fondamentalista denominata Jihadia Salafiyya Padova, impegnata in attività di propaganda e proselitismo attraverso la diffusione di video e messaggi in lingua araba. Lo segnala il Ministero dell'interno in una nota. Lo straniero, inoltre, è risultato in contatto con l'imam della moschea di Schio (Vicenza), già espulso dall'Italia il 30 settembre 2015, con provvedimento del Ministro;

il fenomeno sociale della diffusione di centri islamici e moschee, in molti casi abusivi, sta subendo negli ultimi anni un'allarmante crescita esponenziale. Nel giro di poco tempo sono sorti in tutta Italia moschee di dimensioni enormi, centri culturali e religiosi, scuole coraniche e attività commerciali gestite direttamente dalle comunità musulmane (macellerie, phone center eccetera);

il mantenimento di questa costosissima rete di associazioni islamiche in italia è impensabile senza il sostegno e la solidarietà di moschee, centri universitari, donazioni, finanziamenti di Stati e banche che hanno come obiettivo la "diffusione della fede" (da'wa). È ipotizzabile, inoltre, che i finanziamenti di queste attività avvengano anche attraverso strutture parallele formate da commerci illeciti, riciclaggio di denaro, sfruttamento dell'immigrazione. È noto che questi centri culturali, oltre ad essere sede di attività religiosa, diventano anche centri della vita sociale e politica della comunità musulmana;

l'islam si presenta fin dalle origini come un progetto globale che include tutti gli aspetti della vita. Include un modo di vivere, di comportarsi, di concepire il matrimonio, la famiglia, l'educazione dei figli, perfino l'alimentazione. In questo sistema di vita è compreso anche l'aspetto politico: come organizzare lo Stato, come agire con gli altri popoli, come rapportarsi in questioni di guerra e di pace, come relazionarsi agli stranieri, eccetera. Tutti questi aspetti sono stati codificati a partire dal Corano e dalla sunna e sono rimasti "congelati" nei secoli. La legge religiosa determina la legge civile e gestisce la vita privata e sociale di chiunque vive in un contesto musulmano, e, se questa prospettiva è destinata a rimanere immutata come è accaduto finora, la convivenza con chi non appartiene alla comunità islamica non può che risultare difficile;

la legge islamica, rivolgendosi l'islam a tutta l'umanità, è una legge personale e non dipende in nessun modo dall'elemento territoriale. La stessa nazionalità non è collegata, come avviene nella tradizione occidentale, allo ius sanguinis e allo ius loci, ma allo ius religionis, cioè, alla appartenenza ad una comunità di credenti che non è legata all'esistenza di un'entità statuale;

mentre oramai è palese come, anche in Italia, all'interno di alcune comunità islamiche, si annidi la presenza di gruppi eversivi, allo stesso tempo non è invece facilmente riscontrabile una collaborazione con le forze dell'ordine e la magistratura da parte di quei musulmani che si dichiarano moderati e che continuano a chiedere diritti dimostrando la volontà di integrarsi nella nostra società;

l'acuirsi a livello mondiale del fenomeno del terrorismo di matrice fondamentalista islamica impone un'attenta politica di controllo di tutte le attività svolte nel nostro Paese dalla comunità islamica,

si chiede di sapere quali provvedimenti siano stati adottati per contrastare il fenomeno della diffusione nel nostro Paese di una rete di persone che sostengono, anche soltanto in modo apologetico, le posizioni oltranziste del fondamentalismo islamico.

(4-06813)