• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01594    lo Stato versa ogni anno a Poste Italiane oltre 262 milioni di euro per garantire il servizio universale, ossia la consegna della corrispondenza e l'accesso di tutti i cittadini al...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01594presentato daSPESSOTTO Ariannatesto diMartedì 17 gennaio 2017, seduta n. 725

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico per sapere – premesso che:
   lo Stato versa ogni anno a Poste Italiane oltre 262 milioni di euro per garantire il servizio universale, ossia la consegna della corrispondenza e l'accesso di tutti i cittadini al servizio postale, ma i disservizi all'utenza continuano e, a seguito dell'entrata in vigore del piano di cosiddetta «razionalizzazione» degli uffici postali, il servizio ha subito un ulteriore peggioramento in termini di qualità ed efficienza delle prestazioni offerte;
   a questa situazione già critica si è aggiunto, a partire dal 10 gennaio 2017, un ulteriore aumento delle tariffe postali, aumento che non risulta essere destinato ad investimenti per l'incremento dell'efficienza e della qualità del servizio e che appare agli interpellanti del tutto ingiustificato, a fronte dell'invariato servizio offerto da Poste italiane, caratterizzato da continui e ripetuti disservizi nella consegna della corrispondenza, ritardi, giacenza di tonnellate di posta accumulata, mancati recapiti, nonché continui malfunzionamenti alle dotazioni informatiche messe a disposizione dall'azienda ai portalettere per la tracciatura della corrispondenza;
   proprio mentre entrano in vigore i nuovi aumenti per raccomandate e assicurate, la Corte dei Conti, nella recente determinazione sui risultati 2015 di Poste, ha denunciato le ingenti spese sostenute da Poste s.p.a. in comunicazione (37 milioni di euro, ben 28 milioni in più rispetto all'esercizio precedente) e consulenze esterne (21 milioni in totale, con un aumento di 5 milioni), facendo peraltro ricorso a troppe eccezioni nelle procedure di affidamento degli appalti da parte della Società (425 atti per un totale di 163,5 milioni);
   Poste Italiane risulta altresì al centro di uno scandalo legato ai controlli di qualità falsati, vicenda che ha ricevuto, a partire dal gennaio 2014, ampio risalto mediatico e su cui è stata avviata un'indagine penale per truffa da parte della procura di Roma, oltre che una inchiesta, avviata dalle stesse Poste e peraltro non ancora conclusa, attraverso un processo di audit interno;
   nella risposta all'interpellanza n. 2-01306, il Sottosegretario di Stato Giacomelli comunicava che tale attività di audit, sebbene ancora in corso di svolgimento, «ha potuto al momento escludere sia il coinvolgimento delle funzioni indirizzo e coordinamento centrali, sia l'eventualità che il sistema di incentivazione manageriale possa aver concretamente indotto i comportamenti critici complessivamente evidenziati dalle verifiche» e che per il 2016 è stata prevista da Poste «una ulteriore riorganizzazione per il potenziamento del sistema di controllo interno»;
   per quanto di conoscenza, quindi, l'attività di verifica condotta da Poste ha riguardato in via esclusiva l'acquisizione di file digitali e/o di corrispondenza elettronica, oltre che di dotazioni informatiche aziendali, con riferimento al solo personale dipendente presso le strutture operative territoriali, senza coinvolgere i vertici aziendali, sebbene, come noto, la vicenda sulle lettere test, che ha interessato il periodo temporale 2006-2015, abbia coinvolto tutte le strutture operative territoriali di Poste spa, ragione per cui, considerata la vastità dello scandalo, non sembrerebbe plausibile l'ipotesi che i vertici aziendali di Poste italiane fossero all'oscuro di tutta la vicenda;
   come noto, l'articolo 23, comma 2, del decreto legislativo n. 261 del 1999 prevede ogni cinque anni, sulla base di un'analisi effettuata dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, una verifica quinquennale da parte del Ministero dello sviluppo economico del rispetto degli obblighi in tema di erogazione del servizio postale universale, disponendo, qualora la verifica dia esito negativo, la revoca dell'affidamento del servizio –:
   se il Ministro interpellato intenda fornire informazioni complete in merito agli esiti dell'ultima attività di verifica effettuata dal Ministero dello sviluppo economico, relativamente alla rispondenza del servizio postale universale erogato da Poste italiane ai criteri di efficienza e di efficacia previsti dal contratto di programma, e se alla luce di tali risultanze, il Ministro ritenga il servizio erogato da Poste ancora rispondente a tali criteri o se, al contrario, non siano ravvisabili alcune sensibili alterazioni del livello complessivo degli standard di qualità del servizio imputabili a Poste italiane spa, tali da configurare un inadempimento contrattuale da parte di Poste e la messa in discussione della stessa universalità del servizio;
   se l'attività di audit avviata da Poste italiane sullo scandalo delle lettere test abbia riguardato esclusivamente le strutture operative territoriali, coinvolte nel processo di monitoraggio della qualità del recapito, escludendo le funzioni di indirizzo e coordinamento della divisione servizi postali, e se il Ministro interpellato, non ritenga opportuno, per quanto di competenza, promuovere una verifica che coinvolga anche i suddetti vertici per escludere eventuali coinvolgimenti anche ai massimi livelli manageriali;
   se vi siano contatti, e con quali modalità, tra il Ministro dello sviluppo economico e l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, cui sono state trasferite le funzioni di regolazione e vigilanza del settore postale, ai fini dell'attività ispettiva e di vigilanza «Servizio universale postale: esigenze degli utenti e possibili scenari evolutivi», avviata con delibera 364/14/CONS e i cui termini di conclusione sono ampiamente giunti a scadenza e di quali elementi disponga circa gli eventuali esiti della medesima indagine;
   se il Ministro possa fornire informazioni aggiornate in merito all'attività svolta sulla vicenda delle «lettere test» utilizzate per il monitoraggio della qualità del servizio postale universale da parte della società IZI, – incaricata di misurare i livelli di qualità di Poste italiane – considerato che nella relazione annuale del 2016 non viene chiarito se vi siano state delle alterazioni del livello di qualità addebitabili a Poste italiane spa;
   se il Ministro sia al corrente che l'attività di audit di Poste italiane è stata avviata solo a giugno 2015 a seguito della presentazione da parte di un ex dipendente di Poste di un esposto presso la procura di Roma contro l'azienda Poste italiane, nonostante fin dal gennaio del 2014 siano stati presentati numerosi atti parlamentari — oltre alla pubblicazione di articoli di stampa — sulla vicenda delle «lettere test».
(2-01594) «Spessotto, Liuzzi, Nicola Bianchi, Carinelli, Dell'Orco, De Lorenzis, Paolo Nicolò Romano, L'Abbate, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mannino, Mantero, Marzana, Micillo, Nesci, Parentela, Pesco, Petraroli, Pisano, Rizzo, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Terzoni, Tofalo, Tripiedi, Vacca, Simone Valente, Vignaroli, Villarosa, Zolezzi».