• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02698    nel lontano anno 2005 venne annunciato il progetto di un nuovo stabilimento della prestigiosa ditta di ultraleggeri Pipistrel Lsa Srl di Aidussina (Slo) nel compendio dello scalo...



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02698presentato daBRANDOLIN Giorgiotesto diLunedì 16 gennaio 2017, seduta n. 724

   BRANDOLIN. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nel lontano anno 2005 venne annunciato il progetto di un nuovo stabilimento della prestigiosa ditta di ultraleggeri Pipistrel Lsa Srl di Aidussina (Slo) nel compendio dello scalo aeroportuale Duca d'Aosta di Merna in Gorizia, primo passo per fare dell'aeroporto Duca D'Aosta di Gorizia un vero scalo transfrontaliero, comprensivo di una zona produttiva;
   nel 2014 la società ha avviato la realizzazione della sede-magazzino, annunciando previsioni occupazionali di 250 dipendenti e la produzione di 200 aerei/ultraleggeri all'anno con l'entrata in funzione di 6 mila dei 10 mila metri quadri di superficie dello stabilimento in vista della prima fase produttiva destinata agli Stati Uniti;
   subito dopo l'inizio dei primi lavori, la Pipistrel ha subito il primo atto vandalico, con il danneggiamento di una cisterna e dell'impianto elettrico (notizia che l'azienda decide però di tenere riservata);
   nel dicembre del 2014 un altro atto vandalico colpisce l'azienda, con la rottura a sassate di una decina di finestre;
   nel marzo del 2016 nuovo atto vandalico, con quaranta vetrate mandate in frantumi per un danno che si aggira attorno ai 50 mila euro;
   nel dicembre 2016 si verifica un nuovo danneggiamento alle vetrate, ma questa volta i responsabili dell'atto riescono a mettere fuori uso anche il quadro elettrico e, cosa ben più grave, lasciano un messaggio scritto in inchiostro rosso sul muro interno alla struttura appena realizzata: «Ivo go home», «Ivo (riferito a Boscarol, il patron dell'azienda slovena), vai a casa»;
   la gravità dei fatti è stata sottolineata sia dal vicario del questore Luigi Di Ruscio il quale ha affermato: «Quello che è successo è grave perché è stata colpita una delle poche realtà imprenditoriali che stanno prendendo piede in città, che dal questore Lorenzo Pillilini, che ha sottolineato sulla stampa come sia «da escludere che l'atto possa essere stato commesso da persone che non sono state pagate per gli interventi effettuati nella costruzione dello stabilimento»; il questore ha anche sottolineato che «nella costruzione della fabbrica sono state coinvolte tutte aziende locali. Per intenderci, non hanno lavorato ditte in odore di camorra»; il questore ha anche dichiarato che «mi sembra improbabile che un ladro si sfoghi contro 40 finestre (...) Più che un atto ladresco, lo consideriamo un atto vandalico» –:
   di quali elementi disponga il Ministro interrogato sulla vicenda e quali iniziative di competenza intenda assumere a tutela dell'azienda in questione, anche in considerazione della possibilità che il fatto, già grave in quanto atto vandalico diretto verso una nuova realtà imprenditoriale molto importante per il territorio, non sia aggravato da una componente nazionalistica e razzista vista la provenienza slovena dell'azienda e del titolare, elemento particolarmente preoccupante in una zona come quella goriziana che dovrebbe fare della collaborazione transfrontaliera il suo punto di forza. (3-02698)