• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03712 un'area di 50.000 metri quadrati adiacente ad un'ansa del fiume Adige è stata oggetto di una inaccettabile modifica orografica da parte di due società sportive per utilizzare un terreno...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03712presentato daZARDINI Diegotesto diMartedì 25 febbraio 2014, seduta n. 179

ZARDINI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
un'area di 50.000 metri quadrati adiacente ad un'ansa del fiume Adige è stata oggetto di una inaccettabile modifica orografica da parte di due società sportive per utilizzare un terreno pianeggiante a destinazione agricola per attività di motocross, in mancanza di autorizzazioni di tipo ambientale, paesaggistico, edilizio e urbanistico, come segnalato dalla relazione di servizio della polizia municipale del comune di Verona e confermato con la nota prot. 113012/2008 dell'ufficio controllo edilizio del comune di Verona;
nel 2010 il rapporto dei tecnici comunali registrava un elenco di numerosi abusi e opere difformi che andavano dall'utilizzo a destinazione sportivo-motoristica di un terreno a destinazione agricola, alla realizzazione di fabbricati e posizionamento di furgoni e roulottes, alla realizzazioni di dossi per la pratica di motocross;
la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici del Veneto, a seguito di presentazione da parte delle società di una autorizzazione paesaggistica per opere di modifica del terreno senza autorizzazione ambientale ha espresso, il 29 ottobre 2012, parere negativo, per quanto di competenza, «in quanto le opere eseguite hanno modificato l'assetto morfologico e naturale dei luoghi, comportando un'inaccettabile alterazione del paesaggio»;
a seguito degli atti sopra citati, le società avevano l'obbligo del ripristino dei luoghi, come registrato dal controllo effettuato dai tecnici del controllo edilizio in data 28 luglio 2011 e come segnalato dal provvedimento sanzionatorio paesaggistico-ambientale avviato dal comune di Verona in data 14 settembre 2011;
l'area oggetto dell'intervento ricade in un luogo di particolare pregio e sensibilità ambientale, in un contesto rurale in prossimità del fiume Adige sottoposta a tutela paesaggistica (Deliberazione di consiglio regionale n. 578/1987) e di riconosciuta valenza naturalistica, pertanto soggetta agli obblighi previsti dal decreto legislativo n. 42 del 2004;
il Piano degli interventi del comune di Verona definisce l'Adige: il motore dello spazio scenico, riconoscendone uno degli iconemi strutturali di maggior valenza simbolica ed evocativa nel paesaggio veronese, come testimoniato dalle arti visive e dalla poesia;
il corso del fiume Adige è percepito dagli abitanti come unitario ed è di fondamentale importanza mantenere chiaramente leggibile tale continuità ai fini della tutela dell'identità paesaggistica, anche per la salvaguardia del circostante territorio agricolo;
nel PAT, approvato dalla regione del Veneto, «Carta delle fragilità», si segnalano «vulnerabilità intrinseca degli acquiferi» (articolo 38), confinante con aree per il rispetto dell'ambiente naturale, della flora e della fauna – SIC (articolo 37); nella «Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale» si indica il «vincolo paesaggistico e area di ricarica degli acquiferi» (articolo 32);
il ripristino dell'area, richiesto alle società dal comune, è avvenuto in modo parziale, con la sola rimozione di parte delle strutture realizzate, mentre sono rimasti pressoché inalterati i dossi che la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici del Veneto ha scritto essere «una inaccettabile alterazione del tipico paesaggio»;
inspiegabilmente, nonostante l'evidenza dei fatti, nella relazione di sopralluogo i tecnici del controllo edilizio, in data 18 marzo 2013, scrivono che è avvenuta «l'eliminazione delle pronunciate ondulazioni e rampe di terra utilizzate per il percorso di motocross», e quindi il comune ha provveduto all'archiviazione del provvedimento sanzionatorio. L'area non è stata ancora ripristinata come evidenziato da documentazione fotografica prodotta al comune di Verona e agli enti competenti;
l'Associazione Ca del Bue Park ha presentato alla provincia di Verona una domanda di verifica di assoggettabilità di valutazione di impatto ambientale senza inserire nella suddetta domanda alcuna firma o atto di assenso da parte del proprietario del terreno o prodotto un contratto di affitto, per la realizzazione del crossodromo con il dichiarato scopo di «regolarizzare la situazione di fatto»;
la domanda di assoggettabilità di valutazione di impatto ambientale è da considerarsi una generica sanatoria, senza oneri a carico da parte del proponente, per la regolarizzazione degli abusi edilizi e ambientali effettuati precedentemente, così come confermato dagli atti del comune di Verona –:
quali iniziative di propria competenza il Ministro interrogato intenda avviare al fine di evitare che un'area in prossimità del fiume Adige sottoposta a tutela paesaggistica (deliberazione del consiglio regionale n. 578/1987) e di riconosciuta valenza naturalistica, soggetta agli obblighi previsti dal decreto legislativo n. 42 del 2004, venga selvaggiamente trasformata, danneggiando in modo irreparabile il territorio e la morfologia delle aree che appartengono all’habitat naturalistico del fiume Adige. (4-03712)